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Markovski può pagare le colpe di Milano

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2007 18:51
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22/10/2007 10:37
 
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- Il Giorno -

«INTOLLERABILE«. È il termine utilizzato da Zare Markovski per definire la prestazione dei suoi giocatori. Il punteggio statistico c’entra poco, nonostante uno storico -36, il problema è soprattutto l’atteggiamento remissivo di tutti i biancorossi in campo. In più, complice la prima vittoria di Napoli, Milano è pure ultima in classifica.
La prima azione è la fotografia di questo inizio di stagione, squadra ferma in attacco in attesa di un salvatore che risolva, negli angoli un paio di giocatori che già scuotono la testa perchè non hanno toccato la palla e, dopo l’errore, immediato contropiede senza che nessuno provi il recupero con Kaukenas a depositare i primi 2 punti della gara. Dopo un primo tempo ai limiti della decenza, il secondo è quanto di più brutto offerto dall’Olimpia negli ultimi anni, in questo momento è troppo evidente la differenza di intensità e organizzazione tra le due squadre, in più i milanesi giocano come se non ci fosse nulla in palio, peccato mortale nel nostro campionato.

NON ERA QUESTA la partita da vincere, ma da giovedì, con l’esordio in Eurolega, bisogna vedere un altro sguardo nei giocatori e maggiore organizzazione in attacco (magari anche con un vero play in squadra) e difesa, al contrario è inutile andare avanti in qualcosa che sta diventando una lenta agonia. L’esempio della Fortitudo dell’anno passato è appena dietro l’angolo. «Abbiamo toccato il fondo - dichiara il presidente Corbelli -. Non si vede un solo passo in avanti. Sapevamo che cambiare tutto era rischioso, ma necessario dopo la scorsa stagione, tuttavia non avremmo mai pensato a una situazione del genere. Le colpe sono di tutti, nessuno escluso».
La partenza è subito in salita per i milanesi con Siena che non ha alcuna pietà e parte con un 10-0 nei primi 3’ che fa venire i brividi. Il primo canestro arriva al 4’ con la tripla di Bulleri, ma in difesa non c’è intensità sulla palla e ogni tiro senese è comodo (16-5). Si prova a cercare con maggiore insistenza Watson, ma i suoi punti servono solo a limitare i danni (23-14 al 10’). Ogni canestro biancorosso è un goal, la grinta di Vukcevic riapre la gara fino al 27-22, anche se due triple letali di McIntyre e Ilievski a fine tempo lanciano la MontePaschi 43-30. McIntyre non sbaglia un colpo, Siena in 90" piazza 8 punti e vola 50-33. L’Olimpia è sotto terra, Siena vola sul 68-44, mentre i tifosi biancorossi, esasperati dall’atteggiamento dei giocatori, abbandonano la curva per protesta. L’ultimo quarto è solo un incubo, con la tripla di Lavrinovic si precipita fino -40 (93-53), l’Olimpia è senza reazioni, encefalogramma piatto. Se qualcosa non cambia, uscire da questa situazione sembra impossibile.

MONTEPASCHI SIENA-ARMANI JEANS MILANO 95-59. SIENA: Berti 2, McIntyre 20, Ilievski 12, Eze 6, Carraretto 2, Sato 17, Thornton 7, Lavrinovic 13, Kaukenas 14, Ress 2, Galli, Stonerook. MILANO: Sesay 7, Gaines 7, Tourè 4, Gallinari ne, Bulleri 7, Aradori 6, Shaw 2, Marelli D, Watson 12, Vukcevic 9, Gentile 2, Gadson 3.




- Il Resto del Carlino -

SPROFONDA MILANO a Siena arriva la quinta sconfitta consecutiva per l’Armani che fa arrabbiare, in modo anche più colorito, lo sponsor. Le attenuanti non mancano: su tutte, l’indisponibilità di Danilo Gallinari (per informazioni chiedere anche a Recalcati e alla Nazionale che ha preso parte agli Europei di Spagna), e il rendimento di Watson, ben lontano dal suo standard.
Inevitabilmente, è in discussione Zare Markovski: dopo due stagioni alla guida della Virtus Bologna, che ha portato in finale scudetto con quel suo modo personalissimo di condurre la squadra, il tecnico macedone scopre il lato amaro del suo mestiere. Anche se non sembra il più colpevole degli altri: brutto è l’atteggiamento dei giocatori, che a volte danno l’impressione di andare in campo per dovere, preoccupante quello di una dirigenza che, secondo antica abitudine, dopo aver messo in piedi in estate una squadra con poco equilibrio, scarica le colpe altrove.
«Avevamo costruito un organico con dieci giocatori dieci», ha detto il presidente Corbelli replicando all’arrabbiatura di Giorgio Armani: ma nei dieci giocatori dieci ci sono scommesse come Aradori e Gentile e soprattutto un equivoco di lungo come Sesay, più bravo a tirar da fuori che andar sotto canestro. Così adesso rischia Markovski: come se, andandosene lui, se ne andassero i problemi.



Vukcevic parla, ma soltanto con Ilievski

- La Nazione -

In casa Milano si preferisce il silenzio. A parte Markovski, che si è presentato regolarmente in sala stampa, nessun giocatore ha rilasciato dichiarazioni ai taccuini dei cronisti. Non un silenzio stampa vero e proprio, ma un modo per evitare commenti superflui. Da cui si è astenuto anche Dusan Vukcevic, ex della sfida (in biancoverde dal 2002 al 2004): il serbo con passaporto greco si è intrattenuto a lungo a fine match sul parquet con Vlado Ilievski, ma non ha commentato la disfatta dei suoi.



"Su col morale se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti, come i nostri successi, con calma, dignità e classe...." (Gene Wilder, in "Frankenstein junior")

"Un uomo che sa cucinare è come lo svolazzo nella firma di un grande pittore in basso a destra" (G.M."ilP.")

"..perde palla Rivers, 13 secondi e 29 centesimi...E VERAMENTE CHI DA UNA VITA SOFFRE PER LA FORTITUDO, IN QUESTO MOMENTO HA TUTTO IL DIRITTO DI CREDERE DI ESSERE NATO SFIGATO..." (F.Pungetti)



23/10/2007 10:54
 
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la faccia come le natiche direi... un amicone !!!
spero che il buon ciccio zare non paghi, anche lui ha un bel black power da gestire...
leggere cosa dice sabatello ... burp

Rabbia Virtus: Holland fuori squadra


23/10/2007 09:11
Sabatini: «Ha mancato di rispetto a un dirigente: domani non gioca»

- Il Resto del Carlino -

L’EUROPA e Delonte Holland. Settimana importante per la Virtus di Claudio Sabatini che ritroverà l’Eurolega, domani sera, al PalaMalaguti, quattro anni e mezzo dopo l’ultima uscita. Ritroverà l’Europa ma non ci sarà Delonte Holland messo fuori rosa dal patron per un comportamento, nel dopo partita, che non piaciuto al patron. Non lo dice, Sabatini, ma Delonte avrebbe rincorso Pillastrini, nel tunnel, per rinfacciargli un cambio. A questo punto tutto è possibile: anche che il giocatore finisca sul mercato (piace a Varese, che già lo ha avuto) e che la Virtus dia un’occhiata a quel che accade a Milano, dove potrebbero rinunciare a Gaines.
Sabatini, cominciamo dal caso Holland.
«Fuori rosa».
Tradotto?
«Con Kaunas non gioca. Poi ne riparliamo».
Cosa è successo?
«Premessa: è un ragazzo che stimo e che mi sta pure simpatico. Però ci sono delle regole e vanno rispettate. Ha avuto una reazione a caldo che non mi è piaciuta. Deve capire dove è arrivato».
Ma cosa è accaduto?
«A fine partita ha mancato di rispetto a un dirigente».
Pentito di non averlo lasciato fuori a Cantù?
«No. Però lui deve capire. Se lo fa bene, se non lo fa magari dovrà cercarsi un’altra squadra. Ripeto: Holland è un ottimo atleta e una brava persona. In tutti questi anni — non voglio addentrarmi in altre questioni — però non è stato abituato a comportarsi in un certo modo. Noi siamo la Virtus: abbiamo dei principi e dei valori da difendere. E per questo continueremo a considerarli particolarmente importanti».
Intanto c’è l’Europa.
«Che per noi è una palestra. Qua l’hanno giocata in pochi. E già domani rischiamo di prenderne trenta. Meglio capire subito che cosa sia l’Europa per noi».
Emozionato?
«No, le emozioni sono altre. E poi, ripeto, ci aspetta una serie impressionante. Si parte dallo Zalgiris, poi andremo a Pesaro. E ancora l’Olympiacos, il derby, il Tau e Siena. Non mi stupirebbe se la Virtus perdesse tutte queste partite. Intendiamoci: non mi piace perdere, ma le sconfitte possono servire per crescere».
Niente emozioni per domani. Ma allora cosa l’ha emozionata della sua Virtus?
«Beh, gli ultimi playoff e, prima ancora, la promozione in serie A. Quello che voglio ribadire è che l’Eurolega ci serve per crescere».
In settimana ci sarà l’esordio anche per Milano, dove allena Markovski. Zare è piuttosto discusso.
«Gli voglio bene, gli ho telefonato. Gli amici si vedono nelle situazioni di difficoltà. Mi spiace, ma non credo che il momento di Milano sia imputabile a Zare. E’ l’ambiente che non mi sembra sereno. E qua, al di là di tutto, Zare ha sempre potuto contare su uno scudo antiproiettile. Non sono mai intervenuto — né mai lo farò — sulle questioni tecniche perché non mi competono
. Credo una grande società si misuri anche da questo».
L’Eurolega non la scalda più di tanto: ma avrà un sogno.
«Sì, portare il nostro vivaio in Eurolega. Mi sono emozionato molto, lo confesso, per il derby under 19 che abbiamo vinto recentemente. Mi emoziono nel vedere in campo ragazzi che tre anni fa hanno cominciato il loro percorso con Giordano Consolini e Marco Sanguettoli. Ecco, vorrei vedere i nostri ragazzi protagonisti in Europa. Ma non ne porteremo uno, ne porteremo tanti».
Che tempo si è dato per raggiungere questo traguardo?
«Il tempo necessario. Stiamo lavorando, ma sono fiducioso: il futuro è bianconero, ne sono sicuro. E del resto basterebbe venire a vedere qualche partita dei ragazzi delle nostre giovanili per rendersene conto. Mi spiace che i nostri sostenitori non siano così attenti».
Eurolega, Sky: se le diciamo tv e final four?
«Per la tv non spetta a me, c’è Magellanica che si occupa della questione. Per la final eight invito Pieraccioni a riflettere. Dopo che è stato vietato ai tifosi Fortitudo di andare a Varese, dopo quello che è successo a Scafati, è proprio sicuro che il PalaDozza sia il luogo ideale per la Coppa Italia? Io qualche dubbio ce l’avrei».
ALESSANDRO GALLO

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rumente

«Sono amareggiato, ma sono pure sorpreso da chi, avendo dichiarato di considerare l´Eurolega un tour enogastronomico, si dimentichi ora di chi erano i commensali qualche anno fa. Pazienza, anche se credo che cinque minuti di festa non fossero dovuti tanto a noi, quanto alla storia e alla tradizione di una grande società e al rispetto per un pubblico che a quei trofei, e a tanti altri, negli anni ha sempre generosamente contribuito». Ettore Messina 25/01/08
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mitico Sasha:
"Con Myers eravamo amici ed è pure migliorato molto come giocatore. Ma purtroppo si è circondato di gente stupida che gli fa credere di essere chissà chi. A me di lui "non me ne pò fregà de meno". Ma ho saputo che si è permesso di fare il mio nome. Ha detto che finchè era in campo lui nella finale scudetto, io non avevo giocato bene. Per forza: giocavo su una caviglia sola, avendo un legamento rotto. Quando stavo bene non è riuscito a tenermi sotto i 27. Quanto al confronto fra noi due, quando lui avrà vinto la metà della metà della metà di quello che io ho già vinto un paio di volte, forse si potrà parlare. Tanti non hanno vinto. Il problema è che lui ha perso ed ha perso tanto. Per esempio, avrei voluto vederlo mettere dentro il tiro decisivo per la squadra del suo paese. L'ha sbagliato e poi, anzichè vergognarsi, ha parlato male di me..."

23/10/2007 11:29
 
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23/10/2007 18:30
 
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Vecchia Gloria B.F.C
Non ho letto molto, ma se per caso non c'e' ancora scritto, MARCOSKY, ha salutato la compagnia di Milano...

esonerato, viene sostituito da Caja... [SM=g21391]


Be', non e' durato molto...



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Hai fatto tornare tutti...ci siamo tutti a salutarti... Ciao Fet.



23/10/2007 18:51
 
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Armani Jeans, esonerato Markovski: arriva Caja


23/10/2007 16:26


- Sito Uff. Olimpia Milano -




Questo pomeriggio, presso la sede della società in via Caltanissetta, si è tenuta una conferenza stampa del Presidente Giorgio Corbelli che, preso atto delle dimissioni arrivate nella notte del Direttore Generale Gino Natali, ha comunicato che in mattinata è stato esonerato il coach Zare Markovski. Al suo posto è stato chiamato Attilio Caja, già a Milano nella stagione 2002/2003 e parte della stagione 2003/2004. "In questo momento di difficoltà chiamo una persona di mia fiducia, un mio amico - ha detto il Presidente - che mi darà una mano in questo momento per me molto difficile".

Il Presidente Corbelli ha anche ufficializzato la decisione di mettere in vendita il pacchetto di maggioranza della società: "Ho deciso di mettere in vendita, pur rimanendo in questo momento al mio posto, il pacchetto di maggioranza della società in attesa che si faccia avanti un acquirente che possa garantire un futuro glorioso a questa società. La mia volontà, come ho detto, è quella di farmi da parte - ha proseguito il Presidente Corbelli - ma ho un impegno ben preciso e non scapperò fino a che non arriverà una nuova proprietà".

"L'area tecnica sarà gestita in stretta collaborazione da me con il coach Attilio Caja. Non c'è intenzione di sostituire Gino Natali; ci sono delle risorse interne alla società stessa che potranno fare un passo avanti e con sacrificio far fronte alle necessità di questo momento".

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