la faccia come le natiche direi... un amicone !!!
spero che il buon ciccio zare non paghi, anche lui ha un bel black power da gestire...
leggere cosa dice sabatello ... burp
Rabbia Virtus: Holland fuori squadra
23/10/2007 09:11
Sabatini: «Ha mancato di rispetto a un dirigente: domani non gioca»
- Il Resto del Carlino -
L’EUROPA e Delonte Holland. Settimana importante per la Virtus di Claudio Sabatini che ritroverà l’Eurolega, domani sera, al PalaMalaguti, quattro anni e mezzo dopo l’ultima uscita. Ritroverà l’Europa ma non ci sarà Delonte Holland messo fuori rosa dal patron per un comportamento, nel dopo partita, che non piaciuto al patron. Non lo dice, Sabatini, ma Delonte avrebbe rincorso Pillastrini, nel tunnel, per rinfacciargli un cambio. A questo punto tutto è possibile: anche che il giocatore finisca sul mercato (piace a Varese, che già lo ha avuto) e che la Virtus dia un’occhiata a quel che accade a Milano, dove potrebbero rinunciare a Gaines.
Sabatini, cominciamo dal caso Holland.
«Fuori rosa».
Tradotto?
«Con Kaunas non gioca. Poi ne riparliamo».
Cosa è successo?
«Premessa: è un ragazzo che stimo e che mi sta pure simpatico. Però ci sono delle regole e vanno rispettate. Ha avuto una reazione a caldo che non mi è piaciuta. Deve capire dove è arrivato».
Ma cosa è accaduto?
«A fine partita ha mancato di rispetto a un dirigente».
Pentito di non averlo lasciato fuori a Cantù?
«No. Però lui deve capire. Se lo fa bene, se non lo fa magari dovrà cercarsi un’altra squadra. Ripeto: Holland è un ottimo atleta e una brava persona. In tutti questi anni — non voglio addentrarmi in altre questioni — però non è stato abituato a comportarsi in un certo modo. Noi siamo la Virtus: abbiamo dei principi e dei valori da difendere. E per questo continueremo a considerarli particolarmente importanti».
Intanto c’è l’Europa.
«Che per noi è una palestra. Qua l’hanno giocata in pochi. E già domani rischiamo di prenderne trenta. Meglio capire subito che cosa sia l’Europa per noi».
Emozionato?
«No, le emozioni sono altre. E poi, ripeto, ci aspetta una serie impressionante. Si parte dallo Zalgiris, poi andremo a Pesaro. E ancora l’Olympiacos, il derby, il Tau e Siena. Non mi stupirebbe se la Virtus perdesse tutte queste partite. Intendiamoci: non mi piace perdere, ma le sconfitte possono servire per crescere».
Niente emozioni per domani. Ma allora cosa l’ha emozionata della sua Virtus?
«Beh, gli ultimi playoff e, prima ancora, la promozione in serie A. Quello che voglio ribadire è che l’Eurolega ci serve per crescere».
In settimana ci sarà l’esordio anche per Milano, dove allena Markovski. Zare è piuttosto discusso.
«Gli voglio bene, gli ho telefonato. Gli amici si vedono nelle situazioni di difficoltà. Mi spiace, ma non credo che il momento di Milano sia imputabile a Zare. E’ l’ambiente che non mi sembra sereno. E qua, al di là di tutto, Zare ha sempre potuto contare su uno scudo antiproiettile. Non sono mai intervenuto — né mai lo farò — sulle questioni tecniche perché non mi competono. Credo una grande società si misuri anche da questo».
L’Eurolega non la scalda più di tanto: ma avrà un sogno.
«Sì, portare il nostro vivaio in Eurolega. Mi sono emozionato molto, lo confesso, per il derby under 19 che abbiamo vinto recentemente. Mi emoziono nel vedere in campo ragazzi che tre anni fa hanno cominciato il loro percorso con Giordano Consolini e Marco Sanguettoli. Ecco, vorrei vedere i nostri ragazzi protagonisti in Europa. Ma non ne porteremo uno, ne porteremo tanti».
Che tempo si è dato per raggiungere questo traguardo?
«Il tempo necessario. Stiamo lavorando, ma sono fiducioso: il futuro è bianconero, ne sono sicuro. E del resto basterebbe venire a vedere qualche partita dei ragazzi delle nostre giovanili per rendersene conto. Mi spiace che i nostri sostenitori non siano così attenti».
Eurolega, Sky: se le diciamo tv e final four?
«Per la tv non spetta a me, c’è Magellanica che si occupa della questione. Per la final eight invito Pieraccioni a riflettere. Dopo che è stato vietato ai tifosi Fortitudo di andare a Varese, dopo quello che è successo a Scafati, è proprio sicuro che il PalaDozza sia il luogo ideale per la Coppa Italia? Io qualche dubbio ce l’avrei».
ALESSANDRO GALLO