- Il Giorno -
«INTOLLERABILE«. È il termine utilizzato da Zare Markovski per definire la prestazione dei suoi giocatori. Il punteggio statistico c’entra poco, nonostante uno storico -36, il problema è soprattutto l’atteggiamento remissivo di tutti i biancorossi in campo. In più, complice la prima vittoria di Napoli, Milano è pure ultima in classifica.
La prima azione è la fotografia di questo inizio di stagione, squadra ferma in attacco in attesa di un salvatore che risolva, negli angoli un paio di giocatori che già scuotono la testa perchè non hanno toccato la palla e, dopo l’errore, immediato contropiede senza che nessuno provi il recupero con Kaukenas a depositare i primi 2 punti della gara. Dopo un primo tempo ai limiti della decenza, il secondo è quanto di più brutto offerto dall’Olimpia negli ultimi anni, in questo momento è troppo evidente la differenza di intensità e organizzazione tra le due squadre, in più i milanesi giocano come se non ci fosse nulla in palio, peccato mortale nel nostro campionato.
NON ERA QUESTA la partita da vincere, ma da giovedì, con l’esordio in Eurolega, bisogna vedere un altro sguardo nei giocatori e maggiore organizzazione in attacco (magari anche con un vero play in squadra) e difesa, al contrario è inutile andare avanti in qualcosa che sta diventando una lenta agonia. L’esempio della Fortitudo dell’anno passato è appena dietro l’angolo. «Abbiamo toccato il fondo - dichiara il presidente Corbelli -. Non si vede un solo passo in avanti. Sapevamo che cambiare tutto era rischioso, ma necessario dopo la scorsa stagione, tuttavia non avremmo mai pensato a una situazione del genere. Le colpe sono di tutti, nessuno escluso».
La partenza è subito in salita per i milanesi con Siena che non ha alcuna pietà e parte con un 10-0 nei primi 3’ che fa venire i brividi. Il primo canestro arriva al 4’ con la tripla di Bulleri, ma in difesa non c’è intensità sulla palla e ogni tiro senese è comodo (16-5). Si prova a cercare con maggiore insistenza Watson, ma i suoi punti servono solo a limitare i danni (23-14 al 10’). Ogni canestro biancorosso è un goal, la grinta di Vukcevic riapre la gara fino al 27-22, anche se due triple letali di McIntyre e Ilievski a fine tempo lanciano la MontePaschi 43-30. McIntyre non sbaglia un colpo, Siena in 90" piazza 8 punti e vola 50-33. L’Olimpia è sotto terra, Siena vola sul 68-44, mentre i tifosi biancorossi, esasperati dall’atteggiamento dei giocatori, abbandonano la curva per protesta. L’ultimo quarto è solo un incubo, con la tripla di Lavrinovic si precipita fino -40 (93-53), l’Olimpia è senza reazioni, encefalogramma piatto. Se qualcosa non cambia, uscire da questa situazione sembra impossibile.
MONTEPASCHI SIENA-ARMANI JEANS MILANO 95-59. SIENA: Berti 2, McIntyre 20, Ilievski 12, Eze 6, Carraretto 2, Sato 17, Thornton 7, Lavrinovic 13, Kaukenas 14, Ress 2, Galli, Stonerook. MILANO: Sesay 7, Gaines 7, Tourè 4, Gallinari ne, Bulleri 7, Aradori 6, Shaw 2, Marelli D, Watson 12, Vukcevic 9, Gentile 2, Gadson 3.
- Il Resto del Carlino -
SPROFONDA MILANO a Siena arriva la quinta sconfitta consecutiva per l’Armani che fa arrabbiare, in modo anche più colorito, lo sponsor. Le attenuanti non mancano: su tutte, l’indisponibilità di Danilo Gallinari (per informazioni chiedere anche a Recalcati e alla Nazionale che ha preso parte agli Europei di Spagna), e il rendimento di Watson, ben lontano dal suo standard.
Inevitabilmente, è in discussione Zare Markovski: dopo due stagioni alla guida della Virtus Bologna, che ha portato in finale scudetto con quel suo modo personalissimo di condurre la squadra, il tecnico macedone scopre il lato amaro del suo mestiere. Anche se non sembra il più colpevole degli altri: brutto è l’atteggiamento dei giocatori, che a volte danno l’impressione di andare in campo per dovere, preoccupante quello di una dirigenza che, secondo antica abitudine, dopo aver messo in piedi in estate una squadra con poco equilibrio, scarica le colpe altrove.
«Avevamo costruito un organico con dieci giocatori dieci», ha detto il presidente Corbelli replicando all’arrabbiatura di Giorgio Armani: ma nei dieci giocatori dieci ci sono scommesse come Aradori e Gentile e soprattutto un equivoco di lungo come Sesay, più bravo a tirar da fuori che andar sotto canestro. Così adesso rischia Markovski: come se, andandosene lui, se ne andassero i problemi.
Vukcevic parla, ma soltanto con Ilievski
- La Nazione -
In casa Milano si preferisce il silenzio. A parte Markovski, che si è presentato regolarmente in sala stampa, nessun giocatore ha rilasciato dichiarazioni ai taccuini dei cronisti. Non un silenzio stampa vero e proprio, ma un modo per evitare commenti superflui. Da cui si è astenuto anche Dusan Vukcevic, ex della sfida (in biancoverde dal 2002 al 2004): il serbo con passaporto greco si è intrattenuto a lungo a fine match sul parquet con Vlado Ilievski, ma non ha commentato la disfatta dei suoi.
"Su col morale se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti, come i nostri successi, con calma, dignità e classe...." (Gene Wilder, in "Frankenstein junior")
"Un uomo che sa cucinare è come lo svolazzo nella firma di un grande pittore in basso a destra" (G.M."ilP.")
"..perde palla Rivers, 13 secondi e 29 centesimi...E VERAMENTE CHI DA UNA VITA SOFFRE PER LA FORTITUDO, IN QUESTO MOMENTO HA TUTTO IL DIRITTO DI CREDERE DI ESSERE NATO SFIGATO..." (F.Pungetti)