direi di no anch'io, almeno a quanto si legge qua..
La Virtus dichiara guerra anche a Sky
17/10/2007 11:09
Scaduto l'ultimatum della Lega sui diritti-tv, Sabatini nega la diretta contro Napoli
- Corriere di Bologna -
Dalla palude dei diritti televisivi, salvo giravolte, uscirà oggi una vera e propria rottura. Se dal quartier generale della Lega il presidente Pieraccioni vergherà una scomunica alla Virtus, dopo l'ultimatum lasciato cadere ieri, si dovrà ricominciare daccapo. Interpellata Magellanica, per ottenere la delega bianconera e mandare in diretta su Sky la gara interna di domenica contro Napoli, la Lega non ha ottenuto risposta. Che equivale a un diniego, sussistendo, in attesa che la legge Melandri-Gentiloni diventi (chissà quando) operativa, la possibilità che la Virtus non ceda i diritti. Contrordine, dunque, e Sky programma Varese-Fortitudo, meditando se e come rivalersi sulla Lega. Dopo i rimpalli mediatici, Pieraccioni farà appello al senso di responsabilità e d'appartenenza, ad occhio richiami debolucci per allineare un frizzante Sabatini,
nonostante sia tramontata l'idea di trasmettere La Fortezza-Benetton su «7 Gold». Battaglia aperta, dai contorni e dai fini nebulosi, mentre chiuso è, con l'ultimo atto di ieri, il caso disciplinare. Scelto Delonte Holland per «presentare» la gara di domani con Treviso, la Virtus ha dato l'occasione di chiarire i fatti. «C'è poco da dire, le regole sono regole. Siamo tornati tardi, abbiamo violato le norme: di sicuro non accadrà più. Stavo molto male, sono venuto da Washington D.C. per giocare e vincere con la Virtus, non per stare a guardare. C'era frustrazione in me e nei compagni americani, volevamo dimostrare che siamo concentrati e professionali. Quella di venerdì non è stata una cosa intelligente ». Grossomodo, ciò che hanno raccontato al patron, salito in ritiro per confrontarsi e perdonarli, in attesa di comminare la multa. Holland, più esperto degli altri di faccende e discipline italiche, ha cercato di chiudere il caso. «Vorrei lasciarmi tutto alle spalle. Quando abbiamo chiesto d'incontrare il proprietario, idea comune, era per fargli capire che eravamo davvero pentiti. Pensavamo di non giocare, ma volevamo provare a fargli cambiare idea».
Passata la turbolenta settimana, forse un punto di rottura necessario, la Virtus si trova con tre vittorie, tutte fuori casa, molti chiarimenti e una prima, possibile, analisi. «Sono stati giorni difficili, pieni d'errori, ma abbiamo imparato molto. Abbiamo vinto in trasferta, dove ti sputano, dando una dimostrazione di forza. Abbiamo giocato di squadra e credo che appena avremo la chimica, pochi potranno sfidarci. Questo è un gruppo pericoloso: ci sono squadre dove basta raddoppiare il bomber per fermarle, da noi è impossibile. Siamo molto forti e abbiamo obiettivi alti. Dobbiamo solo crescere e applicarci, soprattutto in difesa, già domani contro Treviso». Fa l'uomo squadra, Holland, il primo ad aver platealmente, ovvero in partita, manifestato un disagio. Ma dopo i fattacci, la notte di Avellino è lontanissima. «Io? Problemi? Nessuno. Da quando sono arrivato in Europa sognavo di giocare in un club importante, in Eurolega, in una squadra con tanti giocatori bravi. Non m'interessa fare 30 punti, qua ho l'opportunità di giocare alto livello, a cui penso d'appartenere».
Daniele Labanti
«Sono amareggiato, ma sono pure sorpreso da chi, avendo dichiarato di considerare l´Eurolega un tour enogastronomico, si dimentichi ora di chi erano i commensali qualche anno fa. Pazienza, anche se credo che cinque minuti di festa non fossero dovuti tanto a noi, quanto alla storia e alla tradizione di una grande società e al rispetto per un pubblico che a quei trofei, e a tanti altri, negli anni ha sempre generosamente contribuito». Ettore Messina 25/01/08
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mitico Sasha:
"Con Myers eravamo amici ed è pure migliorato molto come giocatore. Ma purtroppo si è circondato di gente stupida che gli fa credere di essere chissà chi. A me di lui "non me ne pò fregà de meno". Ma ho saputo che si è permesso di fare il mio nome. Ha detto che finchè era in campo lui nella finale scudetto, io non avevo giocato bene. Per forza: giocavo su una caviglia sola, avendo un legamento rotto. Quando stavo bene non è riuscito a tenermi sotto i 27. Quanto al confronto fra noi due, quando lui avrà vinto la metà della metà della metà di quello che io ho già vinto un paio di volte, forse si potrà parlare. Tanti non hanno vinto. Il problema è che lui ha perso ed ha perso tanto. Per esempio, avrei voluto vederlo mettere dentro il tiro decisivo per la squadra del suo paese. L'ha sbagliato e poi, anzichè vergognarsi, ha parlato male di me..."