Quinto ko consecutivo. Sacrati prepara la rivoluzione

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Wadi
00domenica 28 ottobre 2007 10:45


- Corriere di Bologna -

Non rientra nemmeno Sacrati, dopo l'intervallo, mentre la Fortitudo sprofonda nel suo baratro sotto di 30 e apre, alla quinta sconfitta di fila, la crisi nera. Maciullata dall'Avellino di Boniciolli, che aveva più voglia, intensità e intelligenza cestistica, l'Aquila s'è arresa subito, finendo travolta e salvando dalla dannazione solo Mancinelli, il paladino, che con un secondo tempo da 19 punti (29 totali) ha evitato l'ignominia. Lì la contesa, arrivata con l'alone del dramma, era diventata un circo d'errori, ma Avellino l'aveva in tasca e l'Aquila, rientrato il presidente sul 38-65, è passata fra la selva d'ululati che chiedono una sterzata. Qualcuno, della squadra, pagherà.
È stata, dolorosa e orrida, la peggiore Fortitudo del decennio. E mentre già s'agitavano i contestatori di Mazzon, ci si chiedeva cosa potesse fare, il pianista, di fronte ad una ciurma ad oggi impresentabile se si cerca un posto nei playoff. Jenkins, ridicolizzato da Green, falcidiato dalle grida del parterre, è il primo imputato e come le pecore senza pastore, gli altri han seguito l'onda, gettandosi nel dirupo. Se l'uditorio, già mezzo ammutinato, si scalda per l'effimero 68-79 a 3' dal gong, è segno che prima è stata la notte degli orrori. Toccherà, ora, fare il punto, alla vigilia del già bollente derby (alla fine si giocherà sabato alle 21 ma ieri filtrava da Sky la disponibilità a una retromarcia, fissandolo la domenica alle 12, ci fosse il placet della Lega), sebbene la soluzione rivoluzionaria — dentro Frates, già a libro paga — venisse ieri smentita.
Le parole, dopo un confronto d'oltre un'ora fra presidente, tecnico e squadra, chiusa in silenzio stampa fino al derby: «Possiamo dire solo cose reali — spiega Mazzon — ci sono cose che non stanno funzionando, non abbiamo niente da dire sull'impegno, ma è indubbio che siano emersi problemi tecnici e ci prendiamo 24 ore per riflettere. Ci dispiace aver perso ancora, la voglia di vincere c'era, ma eravamo impauriti, contratti, una roba pazzesca. La cosa migliore è parlare meno e riflettere, lunedì avremo le idee più chiare. È certo che stiamo pensando anche di tagliare qualcuno, non possiamo negarlo. Ma è giusto riflettere con logica, senz'ansia, a freddo. Ho parlato col presidente, la mia posizione non è in discussione». E Sacrati conferma: «Mazzon resta. La squadra si impegna, ma non funziona. Faremo tutto il possibile».
La storia. Piallata da subito, l'Upim è affogata in un inquietante secondo periodo da 40-5 di valutazione, imbastito dalla geometria di Avellino, che cerca il tiro semplice e lo trova, fronteggiando una Fortitudo molle, soffice, con solo 5 falli in 15'. Il parzialone, tramortente, lo firmano in collegio tutti i verdi, andando sotto da Williams, cercando Smith — micidiale — sul perimetro, innescando Righetti e un sommo Radulovic (14 in 14'). Un'Aquila da 3/13 nel quarto soccombe, difendendo male sul pick'n'roll, sbagliando anche gli aggiustamenti facili, subendo l'inadeguatezza dei suoi lunghi (Bagaric impresentabile, Thomas vagabondo). Di Jenkins, già s'è detto e forse non è un'eresia, oggi, demandare a gran voce un playmaker, qualcuno che possa gestire la turbolenza, disegnando le tracce preparate dalla plancia. Si crolla, così, a -29 (45-74 a 2'07” dal terzo gong), aprendo un cratere assai complesso da ricucire, anche con la gente. Domani è il D-Day: confermato, a parole, Mazzon, la decimazione arriverà sulla truppa.
PG01
00martedì 30 ottobre 2007 09:06
Scambio Bagaric-Gaines, la Fortitudo ci pensa


30/10/2007 09:00


- Il Resto del Carlino -

ANCHE QUELLA DI IERI è stata una giornata di riflessioni in casa Upim, riflessioni che sono destinate probabilmente a prolungarsi fino a sabato sera quando, salvo ripensamenti dell’ultima ora, si giocherà il derby numero 100 tra Fortitudo e Virtus. Il presidente biancoblù Gilberto Sacrati si è mosso in prima persona per difendere e mantenere intatto il gruppo, nonostante siano già arrivate diverse offerte per alcuni giocatori fortitudini.
Daniele Cavaliero piace a Scafati, essendo l’esterno triestino un vecchio pallino del nuovo general manager Michele Martinelli mentre Milano ha mostrato un timido interessamento per Dalibor Bagaric e l’Olimpia sul piatto della trattativa potrebbe mettere la contemporanea cessione di Reece Gaines. Come sempre succede in queste situazioni qualcuno ha bussato alla porta dell’Aquila proponendo anche un eventuale sostituto del tecnico Andrea Mazzon e tra i tanti si segnala il nome Dragan Sakota, candidatura già valutata in estate dalla nuova dirigenza. A tutti, però, la risposta è stata sempre la stessa e cioè che la squadra fino al risultato del derby non si tocca, poi si vedrà il dà farsi.

IL MERCATO statunitense propone due play davvero interessanti, Andre Barrett e Anthony Roberson, e su questi due tagli Nba potrebbe concentrarsi l’interesse della Fortitudo qualora decidesse di sostituire Horace Jenkins. Su questi nomi potrebbe, tra l’altro, aprirsi una sorta di derby nel derby in quanto anche in Virtus stanno valutando la situazione di Will Conroy. Infine sarà Torino a ospitare la final eight di Uleb Cup e per il momento non è così scontata una partecipazione della Fortitudo tra gli organizzatori, d’altra parte al PalaDozza ora hanno altre preoccupazioni, visto i risultati della squadra.
MASSIMO SELLERI

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