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l'intervista
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Il petroliere annuncia: arrivo giovedì, tratto per l'80%
Rezart Taçi
Rezart Taçi
Signor Rezart Taçi conferma che sta trattando l’acquisto del Bologna?
«Sì, è vero, sto trattando l’acquisto dell’80% del club».
Quando pensa di poter chiudere la trattativa?
«Diciamo che domenica e lunedì sono due giorni molto importanti, ma non mi faccia aggiungere altro». (E qui si spiega perché fino a lunedì il mercato in entrata del Bologna sarà fermo, a parte Santos; ndr)
La presidente Francesca Menarini ha dichiarato che vi siete incontrati, conferma?
«Sì, ci siamo visti a Roma qualche giorno fa».
Avete già fissato il prossimo incontro?
«Guardi, il vostro Paese mi piace molto, vengo spesso...».
Non faccia il misterioso, tutta la città vuole sapere.
«Va bene, sarò a Bologna giovedì prossimo, ma solo per mangiare un piatto di cucina emiliana».
Sì, come no. Ieri lei era a pranzo al Ristorante Giannino a Milano con Adriano Galliani e Ariedo Braida?
«Sì, abbiamo mangiato insieme, quelli del Milan sono miei amici da tanto tempo. Mio papà tifa per i rossoneri e la Taçi Oil, la mia azienda, è partner ufficiale della società in Albania. I rapporti sono straordinari».
C’era anche il presidente del Livorno Aldo Spinelli?
«Sì, ma era la prima volta che lo vedevo e l’ho incontrato per caso».
In passato è stato accostato il nome di Taçi a quello del Livorno. È vero che voleva comprare il club toscano?
«No, mai voluto acquistare quella squadra». Spinelli entrerà con lei nel Bologna? «Non so ancora se ci entrerò io, figurarsi se posso dire che entra Spinelli».
Ma in questo affare c’entra anche lui?
«No, ripeto che l’ho incontrato ieri per la prima volta. Non facciamo affari insieme».
Come sta procendendo la trattativa con la famiglia Menarini?
«I miei consulenti sono al lavoro e stanno valutando i numeri della società».
Porterà gente nuova nel club?
«La trattativa esiste ma non è chiusa, prima pensiamo a definirla, poi vedremo il resto».
La società rossonera si è mossa per favorire questa trattativa?
«Quelli del Milan sono miei amici, veri, le basti questo».
Perché proprio il Bologna?
«Sono innamorato dell’Italia, la vostra è una città bellissima e poi nel vostro Paese ho studiato cinque anni».
Ha fatto l’università a Bologna?
«No, ho studiato legge tre anni ad Alessandria e poi sono stato altri due anni a Torino al Politecnico».
Lo sa che la maggior parte dei tifosi spera in un suo arrivo alla guida del Bologna?
«Davvero?»
Sui siti Internet sono scatenati...
«Mi fa piacere. Spero di poterli conoscere presto, a me Bologna piace molto».
Sembra un po’ titubante, cos’è che la frena?
«No, è che non sono abituato a parlare finché tutto non è definito. Ma sono anche curioso...».
Di cosa?
«Vediamo se anche il calcio, come il vostro Paese, è libero».
Cioè?
«Vediamo se la serie A è pronta ad aprire a proprietari stranieri».
Francesca Blesio
Guido De Carolis
17 luglio 2009
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