Michele Serra sul caso Englaro

L' amaca
Repubblica — 18 gennaio 2009

"Non c' è libertà senza società", disse Beppino Englaro intervistato da Fabio Fazio. Parole impeccabili, la cui traduzione in pratica è costata alla famiglia Englaro un calvario legale senza pari: nessuna scorciatoia o furbizia "privata", gli Englaro volevano il riconoscimento pubblico di un diritto (essere padroni della propria vita), non certo un favore o un pateracchio. Forse il solo Adriano Sofri, anche se in ben altre condizioni e per ben altre vicende, ha altrettanto puntigliosamente scelto la via del diritto, dei processi e delle sentenze, senza mai cercare vie di fuga. Italiani molto poco all' italiana. Alla luce degli ultimi sviluppi, sicuramente non vacilla la determinazione legalitaria degli Englaro. Ma la nostra, siamo sinceri, sì: l' ideologia e la politica hanno ampiamente dimostrato di non tenere in alcun conto il diritto, ignorando la dolorosa trafila delle sentenze (diciassette anni!) e in ultimo quella definitiva della Cassazione. Al posto degli Englaro sceglierei il silenzio e mi auto-concederei un salvacondotto per l' Europa, dove Eluana non sarebbe più in ostaggio dei vescovi e addirittura di un sottosegretario. Evidentemente sono molto più vile e meno paziente di Beppino Englaro. O forse, solo più pessimista su questo Paese, così poco libero e così violento. - Michele Serra




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Michele Serra esprime al meglio i sentimenti che provo io davanti a questa vicenda che ogni tanto ripropongo al forum. Lui parla di paese poco libero e così violento, a me leggere quello che i politici e una parte della chiesa cattolica stanno facendo fa venire il vomito. Inutile dire che auguro una disgrazia simile in famiglia a Sacconi, alla Roccella, a Ferrara, a Formigoni e a qualche altre decina di persone.