Sacrati: «Basta sconfitte Il derby sarà decisivo» 23/10/2007 09:36 - Corriere di Bologna - Trapanata da quattro sconfitte di fila, e a Varese da un finale inquietante, la Fortitudo si scopre improvvisamente in una palude fatta d'errori —
«imbecilli», Mazzon dixit — e nervosismi. Per tacere le Cassandre, è sceso in campo Sacrati, comprovato pompiere, con l'idea di spegnere sul nascere i focolai ribelli di chi, in città, già vorrebbe qualcuno da giubilare. «La società ha lavorato bene, dando serietà all'ambiente. Credo nel gruppo e nell'allenatore, siamo compatti: i risultati arriveranno, anche se l'altra sera credevo d'aver già vinto. Bisogna che i giocatori capiscano che la Fortitudo è un club che vuole e deve vincere». Verga la sua arringa con molta carota, Sacrati, ma in mezzo c'infila le bastonate. E d'altronde, se nel quarto periodo pensava d'aver vinto, non può aver digerito il 16-1 beccato in 6', senza canestri dal campo. Avrà stretto il pugno sulla bomba di Lamma, 64-74, che rimarrà l'ultimo canestro dal campo dell'infausta notte. Da quel 34', l'Upim subirà tre triple in fila (sanguinose e gratuite quelle di Galanda e Fernandez, persi da Cittadini e Mancinelli), deragliando nel finale. Prima anche lo sciocco antisportivo di Bagaric, multato «perché nello spirito di questo club una scorrettezza grave si paga con la multa». «A Varese — prosegue Sacrati, che entro una settimana avrà l'ok della Lega per organizzare la Final Eight di Coppitalia — ho visto tre quarti buoni, i migliori dall'inizio dell'anno. Non sono felicissimo, vorrei avere qualche punto in più ma nei finali qualcosa ci fa perdere la testa. Nervosismo, forse paura di vincere, di sicuro Bagaric quel fallo poteva evitarselo. Il calo di tensione mentale m'ha dato fastidio, la squadra deve mettersi al passo della società». Ovvero, basta stupidaggini e, volendo, basta perdere. Davanti ci sono due gare interne, Avellino e Virtus, che possono spaccare i cuori come far decollare l'Aquila, magari ritrovando Nelson – «Speriamo d'averlo sabato» - ormai fermo da due mesi. «Il derby fa la differenza. Ma se giochiamo come i primi 30' di Varese, possiamo vincere entrambe le partite. Con Mazzon parlo ogni giorno, crediamo in questi giocatori e l'amalgama dovrà trovarlo lui. È prematuro parlare di mercato, non siamo mica gli unici ad avere problemi». Toccherà a Mazzon, miglior guida possibile, risolverli. Partendo dallo squilibrio fra quintetto e panchina, ricominciando a vincere. D. L.
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l'educazione non si impara sui libri di scuola.