Basket city senza sponsor: "Quel che manca è un progetto"
12/09/2007 09:44
Bucci: "Ormai lo sport ha perso fascino"
- La Repubblica -
NELL´ULTIMA estate era stato coinvolto in un progetto che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe dovuto portare soldi, e nemmeno pochi, in sella al Basket Livorno. Alla fine, però, non se n´è fatto niente, ed Alberto Bucci resta alla finestra. Sempre, però, come già in passato, interessandosi di sport ed imprese. Così, il suo parere è più che gradito, per cercare una risposta all´attuale nudità "commerciale" di Fortitudo, Virtus e Bologna.
Bucci, tre squadre senza main sponsor. Perché?
«Forse perché gli sponsor vogliono vedere un progetto, una continuità importante. Vogliono avere delle certezze. Prendo la Fortitudo: dopo un anno così, chi si può buttare dentro pretende non di versare un semplice obolo, ma anche avere un ritorno importante. In Virtus uguale. E se il patron dice che l´obiettivo sono i playoff, ovvero l´ottavo posto, quasi escludendo la possibilità di lottare per gli stessi traguardi raggiunti un anno fa, una grossa azienda può sentirsi poco attratta. Ma in generale, non è questione di squadra forte o debole. Chi investe vuole un progetto, vedere bene da dove si parte e dove si vuole arrivare. Il percorso può essere altalenante, ma la strada ci deve essere. E´ quando manca la sicurezza nel tragitto che uno fatica a mettersi in viaggio».
Gabriele Piccini, dg Unicredit, ha detto che loro, personalmente, cercano progetti con certi valori, puliti e sani, lasciando intuire che calcio e basket hanno ormai imboccato strade diverse.
«Ha ragione. Lo sport ha perso un po´ d´immagine, quella figura leale e pulita ne è uscita minata. Il basket è meno responsabile, però ne paga le conseguenze, e così uno sponsor importante, prima di mettersi in mezzo, aspetta. Perché i prodotti vanno sì venduti, ma anche il club deve dare una certezza, un´identità seria, mettersi d´impegno per costruirsi un´immagine».
Cosa fare, allora, per invertire la tendenza?
«Entrare dentro la città, integrarsi prepotentemente. Non aspettare che la gente venga alla partita, ma andare tu dalla gente. Chi aspetta il pubblico rimane deluso, perché la gente non arriva più come prima. I continui cambiamenti di squadra non aiutano, e come si trova spiazzato il tifoso può sentirsi spiazzato l´investitore, che in una società cerca un simbolo, un messaggio, un campione in cui immedesimarsi. Manca un senso d´appartenenza, ciò che i club devono impegnarsi a fare».
Sabatini, da tempo, entra nel tessuto cittadino. Ieri ha presentato la sua iniziativa, una canotta con su scritto: ‘La vita è bella, non giocatevela´.
«Un bellissimo messaggio sociale, un contributo alla società. Tutte cose importanti e di cui si sente il bisogno. Però il problema dello sponsor rimane, e il veicolo è la squadra. Che la Virtus, una tra le società più blasonate d´Italia, sia senza sponsor, e dica che, senza, è difficile migliorare la squadra, fa riflettere».
Da apprezzato opinionista, un flash sulle due squadre.
«Sulla Virtus sto con Sabatini. Dice che l´obiettivo è il playoff: ci sta, la vedo al sesto o al settimo posto. La Fortitudo non mi dispiace proprio: sarà l´outsider per i primi 4 posti».
MARCO MARTELLI
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l'educazione non si impara sui libri di scuola.