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Mourinho

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    (Marco M.)
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    00 27/09/2009 22:39
    Inter, Mourinho: "Del Neri? Fu cacciato dal Porto"

    Fonte: Gazzetta dello Sport
    Tra le varie dichiarazioni rilasciate da Jose Mourinho dopo la sconfitta di Genova, ce n'è una particolarmente acida evidenziata dall'edizione odierna della La Gazzetta dello Sport: quando al tecnico portoghese viene chiesto se Del Neri sia la sua bestia nera, lui risponde: "Sì, cer­to: è la mia bestia nera perché sono diventato campione d'Eu­ropa con il Porto, me ne sono andato, lui mi ha sostituito ed è stato esonerato dopo 15 gior­ni. Bestia nera è il mio assisten­te José Morais: lui sì che è ne­ro ed è una bestia grossa così".

    Del Neri, come tanti allenatori italiani che hanno fatto la gavetta(ora mi viene in mente Marino,Giampoalo,Prandelli,Ancelotti ect ect),tatticamente superiori a Mourinho! Che non sa perdere...che poi Del Neri è stato cacciato dal Porto dopo 15 giorni, ci sono state ragioni extracalcistiche,cmq non dovute al campo,ma il tecnico lusitano quando perde trova sempre qualcosa da aggrapparsi..
  • Merendeiro
    00 28/09/2009 00:27
    Re:
    (Marco M.), 27/09/2009 22.39:

    Inter, Mourinho: "Del Neri? Fu cacciato dal Porto"

    Fonte: Gazzetta dello Sport
    Tra le varie dichiarazioni rilasciate da Jose Mourinho dopo la sconfitta di Genova, ce n'è una particolarmente acida evidenziata dall'edizione odierna della La Gazzetta dello Sport: quando al tecnico portoghese viene chiesto se Del Neri sia la sua bestia nera, lui risponde: "Sì, cer­to: è la mia bestia nera perché sono diventato campione d'Eu­ropa con il Porto, me ne sono andato, lui mi ha sostituito ed è stato esonerato dopo 15 gior­ni. Bestia nera è il mio assisten­te José Morais: lui sì che è ne­ro ed è una bestia grossa così".

    Del Neri, come tanti allenatori italiani che hanno fatto la gavetta(ora mi viene in mente Marino,Giampoalo,Prandelli,Ancelotti ect ect),tatticamente superiori a Mourinho! Che non sa perdere...che poi Del Neri è stato cacciato dal Porto dopo 15 giorni, ci sono state ragioni extracalcistiche,cmq non dovute al campo,ma il tecnico lusitano quando perde trova sempre qualcosa da aggrapparsi..



    Simpatico come una merda....
    ho visto la partita,si è adirittura arrabbiato col giovane della doria cheprotestava con l'arbitro...
    Una signorilità cosi'....


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    Oberlord
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    00 28/09/2009 09:22
    No ma...murigno è un grande comunicatore...è uno che ha il coraggio di uscire dagli schemi...dice le cose che gli altri hanno paura di dire...
    murigno l'è un imbezèl e basta.
  • Merendeiro
    00 28/09/2009 12:52
    Re:
    Oberlord, 28/09/2009 9.22:

    No ma...murigno è un grande comunicatore...è uno che ha il coraggio di uscire dagli schemi...dice le cose che gli altri hanno paura di dire...
    murigno l'è un imbezèl e basta.


    sicuramente...
    l'unico pregio di quel uomo ,secondo mè, è riuscire a tenere in mano un casino come l'inter...


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    (Marco M.)
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    00 28/09/2009 18:01
    il Boemo

    Calcio Serie A - Zeman: "Mourinho bravo a parlare, non ad allenare"
    di Redazione RealSports.it

    --------------------------------------------------------------------------------

    "Mourinho è un grandissimo comunicatore che nasconde bene la propria mediocrità come allenatore". E' questa la definizione che dà dell'allenatore portoghese dell'Inter, Zdenek Zeman, a margine della presentazione del documentario 'Zemanlandia'. Il boemo ha parlato a 360 gradi della situazione presente e passata del calcio italiano. "Io penso che Mourinho si trovi all'Inter, perché è un grande gestore di giocatori - ha aggiunto Zeman -. Anche se è ancora più bravo a gestire i giornalisti. Certo, con lui i tifosi nerazzurri non vedranno mai un bel gioco. Detto questo la squadra di Moratti resta la grande favorita del campionato, anche se gioca malissimo, perché ha la rosa più attrezzata".

    L'ex tecnico di Roma e Lazio non risparmia nemmeno Ciro Ferrara e Leonardo, già seduti su panchine prestigiose alla prima esperienza. "Posso dire che io ho fatto la gavetta - ha ammesso -. ed ho imparato tanto. Si vede che loro non hanno bisogno d'imparare, perché sanno già tutto". Ranieri, appena approdato alla Roma, ha dichiarato che, d'ora in avanti, i tifosi avrebbero dovuto scordarsi il bel gioco di Spalletti. "Sono frasi che mi fanno piangere il cuore - ha spiegato -. Purtroppo, nel calcio di oggi, conta solo il risultato e nessuno pensa più a far divertire la gente. Tanto per loro non ha più importanza se il pubblico va allo stadio, o da un'altra parte".

    Zeman non pensa di avere eredi nel calcio moderno: "Non ne ho e non ne voglio - ha confessato -. Troppi tecnici vedono il calcio come un lavoro e non come un divertimento. Devo riconoscere. però. che Spalletti con la Roma ha fatto vedere un gran bel gioco in passato. Oggi mi piace Gasperini. Il suo Genoa esprime valori importanti, anche se non è continuo".

    "Mi sento ancora un allenatore di calcio. Io sono disponibile a tornare sui campi da gioco, ma non so se oggi ci sono le condizioni. Di certo, mi divertirei ancora". Zeman ha voglia di ricominciare con il calcio in Italia e, a margine della presentazione del documentario 'Zemanlandia' di Giuseppe Sansonna, nella 'Casa del Cinema', confessa di sentirsi ancora un allenatore di calcio al 100 per cento. Anche se ammette che non si sentirebbe accettato dal sistema.

    "Io penso di essere ancora bravo - ha ammesso -. Bisogna chiedere alle società, perché non mi vogliono. Sicuramente sono un personaggio scomodo. E poi, oggi tutti dicono che un tecnico deve essere un gestore di giocatori e non un maestro di calcio e non è questa la mia visione delle cose. Purtroppo, le mie dichiarazioni nel '98, oltre a qualche scudetto con Roma e Lazio, le ho pagate a caro prezzo anche per la mia carriera''.

    A chi gli obietta che non ha mai vinto nulla, Zeman risponde per le rime: "Con la Lazio ho ottenuto un secondo ed un terzo posto - ha aggiunto -. Sono stati i migliori risultati della mia carriera. Purtroppo, in quegli anni non si poteva lottare per lo scudetto, perché come si è visto i titoli erano già assegnati prima. Anche con la Roma avrei potuto ottenere qualche vittoria in più".

    Per adesso si gode il riposo, ma la voglia di tornare c'é. Eccome. "Undici anni fa - ha confessato - ho detto le cose che pensavo. Purtroppo, oggi mi ritrovo lontano dal calcio, perché l'erba dei campi mi è stata rubata. Mi devo accontentare di quella dei campi da golf. Vorrei tanto far rivivivere 'Zemanlandia' da un'altra parte, ma non me lo permettono. E' un peccato, perché non vedo in Italia squadre capaci di divertire la gente".



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    Wadi
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    00 28/09/2009 18:24

    Mourinho vaf-fan-cu-lo!

    "Su col morale se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti, come i nostri successi, con calma, dignità e classe...." (Gene Wilder, in "Frankenstein junior")

    "Un uomo che sa cucinare è come lo svolazzo nella firma di un grande pittore in basso a destra" (G.M."ilP.")

    "..perde palla Rivers, 13 secondi e 29 centesimi...E VERAMENTE CHI DA UNA VITA SOFFRE PER LA FORTITUDO, IN QUESTO MOMENTO HA TUTTO IL DIRITTO DI CREDERE DI ESSERE NATO SFIGATO..." (F.Pungetti)



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    Oberlord
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    00 29/09/2009 09:06
    Re: il Boemo
    (Marco M.), 28/09/2009 18.01:


    Calcio Serie A - Zeman: "Mourinho bravo a parlare, non ad allenare"
    di Redazione RealSports.it

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    "Mourinho è un grandissimo comunicatore che nasconde bene la propria mediocrità come allenatore". E' questa la definizione che dà dell'allenatore portoghese dell'Inter, Zdenek Zeman, a margine della presentazione del documentario 'Zemanlandia'. Il boemo ha parlato a 360 gradi della situazione presente e passata del calcio italiano. "Io penso che Mourinho si trovi all'Inter, perché è un grande gestore di giocatori - ha aggiunto Zeman -. Anche se è ancora più bravo a gestire i giornalisti. Certo, con lui i tifosi nerazzurri non vedranno mai un bel gioco. Detto questo la squadra di Moratti resta la grande favorita del campionato, anche se gioca malissimo, perché ha la rosa più attrezzata".

    L'ex tecnico di Roma e Lazio non risparmia nemmeno Ciro Ferrara e Leonardo, già seduti su panchine prestigiose alla prima esperienza. "Posso dire che io ho fatto la gavetta - ha ammesso -. ed ho imparato tanto. Si vede che loro non hanno bisogno d'imparare, perché sanno già tutto". Ranieri, appena approdato alla Roma, ha dichiarato che, d'ora in avanti, i tifosi avrebbero dovuto scordarsi il bel gioco di Spalletti. "Sono frasi che mi fanno piangere il cuore - ha spiegato -. Purtroppo, nel calcio di oggi, conta solo il risultato e nessuno pensa più a far divertire la gente. Tanto per loro non ha più importanza se il pubblico va allo stadio, o da un'altra parte".

    Zeman non pensa di avere eredi nel calcio moderno: "Non ne ho e non ne voglio - ha confessato -. Troppi tecnici vedono il calcio come un lavoro e non come un divertimento. Devo riconoscere. però. che Spalletti con la Roma ha fatto vedere un gran bel gioco in passato. Oggi mi piace Gasperini. Il suo Genoa esprime valori importanti, anche se non è continuo".

    "Mi sento ancora un allenatore di calcio. Io sono disponibile a tornare sui campi da gioco, ma non so se oggi ci sono le condizioni. Di certo, mi divertirei ancora". Zeman ha voglia di ricominciare con il calcio in Italia e, a margine della presentazione del documentario 'Zemanlandia' di Giuseppe Sansonna, nella 'Casa del Cinema', confessa di sentirsi ancora un allenatore di calcio al 100 per cento. Anche se ammette che non si sentirebbe accettato dal sistema.

    "Io penso di essere ancora bravo - ha ammesso -. Bisogna chiedere alle società, perché non mi vogliono. Sicuramente sono un personaggio scomodo. E poi, oggi tutti dicono che un tecnico deve essere un gestore di giocatori e non un maestro di calcio e non è questa la mia visione delle cose. Purtroppo, le mie dichiarazioni nel '98, oltre a qualche scudetto con Roma e Lazio, le ho pagate a caro prezzo anche per la mia carriera''.

    A chi gli obietta che non ha mai vinto nulla, Zeman risponde per le rime: "Con la Lazio ho ottenuto un secondo ed un terzo posto - ha aggiunto -. Sono stati i migliori risultati della mia carriera. Purtroppo, in quegli anni non si poteva lottare per lo scudetto, perché come si è visto i titoli erano già assegnati prima. Anche con la Roma avrei potuto ottenere qualche vittoria in più".

    Per adesso si gode il riposo, ma la voglia di tornare c'é. Eccome. "Undici anni fa - ha confessato - ho detto le cose che pensavo. Purtroppo, oggi mi ritrovo lontano dal calcio, perché l'erba dei campi mi è stata rubata. Mi devo accontentare di quella dei campi da golf. Vorrei tanto far rivivivere 'Zemanlandia' da un'altra parte, ma non me lo permettono. E' un peccato, perché non vedo in Italia squadre capaci di divertire la gente".







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    (Marco M.)
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    00 29/09/2009 18:04
    Champions League - "Niente Champions? Mica è colpa mia"
    Eurosport - mar, 29 set 17:30:00 2009

    Solita conferenza stampa sopra le righe per Mourinho, alla vigilia della trasferta in Champions League contro i campioni russi del Rubin Kazan. Il tecnico prova a caricare i suoi, ma sembra soprattutto preoccupato di difendere il proprio personale onore europeo.


    ..OBIETTIVO VINCERE. O ALMENO NON PERDERE - Alla vigilia del secondo impegno in Champions League, in casa dei campioni russi del Rubin Kazan, Mourinho non sembra sentirsi molto sicuro circa le possibilità della propria squadra di fare bottino pieno. "Contro il Rubin bisogna fare risultato - le sue parole nella conferenza stampa della vigilia al Central Stadium di Kazan - l'obiettivo numero uno è vincere, il numero due è non perdere". Poi prova a dare fiducia ai suoi: "Se giochiamo contro il Rubin come abbiamo giocato contro il Barcellona, vinciamo".

    I NUMERI FANNO PAURA - Già, ma se per caso invece l'Inter giocasse come contro la Sampdoria, o peggio, il Cagliari? La trasferta di Marassi, contrassegnata anche dalle discutibili scelte del mister, ha minato qualche certezza. E il Mou versione russa appare meno sbruffone, e più agitato del solito, tanto da prendersela con un paio di giornalisti, e con il suo stesso addetto stampa, reo di dar troppo spazio a chi fa domande scomode. Ogni volta che si sente aria d'Europa, d'altra parte, in casa Inter si respirano soprattutto ansia e timori. I numeri, in questo senso, non aiutano. Quelli dell'Inter in generale, e quelli della Beneamata gestione Special One in particolare. L'anno scorso, 8 partite, con 3 pareggi, altrettante sconfitte, e due sole vittorie. Contando anche l'esordio stagionale, i nerazzurri non vincono in Champions dal 22 ottobre 2008 (1-0 sul campo dell'Anorthosis), e non hanno ancora segnato in Champions nel 2009, restando all'asciutto nei due confronti col Manchester e nella sfida col Barcellona. L'ultimo gol europeo è dell'8 dicembre 2009, e manco a dirlo, fu firmato del grande ex, Ibra.

    LA CHAMPIONS NON ARRIVA? E IO CHE C'ENTRO? - Poi ci sono quegli altri numeri, i più indigesti: 44 anni dall'ultima vittoria in Coppa Campioni, 36 dall'ultima finale, persa contro l'Ajax. Stuzzicato al riguardo, Mou prova a giocare sul filo dell'ironia: "Sì anch'io sono un po' frustrato, sono da 15 anni all'Inter e abbiamo sempre fatto male in Champions...". Poi si preoccupa di difendere il proprio onore: "La Champions è una competizione particolare. Non è mia responsabilità se l'Inter non vince la Champions da 50 anni. La mia storia in questo torneo è piccola, solo cinque stagioni: una volta l'ho vinta, tre volte sono andato in semifinale e una volta sono uscito agli ottavi. La mia unica responsabilità è che l'anno scorso l'Inter non ha vinto la Champions".

    INCOGNITA RUBIN - Meglio allora consolarsi con le statistiche relative alle campagne di Russia dell'armata nerazzurra. Nei 5 precedenti, 1 pareggio, 1 sconfitta e 3 vittorie. Questa volta di fronte c'è l'incognita Rubin Kazan, squadra che ha un unico precedente con le italiane, risalente al 2006/2007, quando in Coppa Uefa i russi vennero sconfitti in casa dal Parma. Il Rubin è all'esordio casalingo in Champions, appuntamento cui arriva in un momento di forma non straordinario: la squadra del Tatarstan, repubblica autonoma della Federazione Russa a quasi 1.000 chilometri da Mosca, è ancora prima in campionato, ma è reduce dal tonfo casalingo (1-2) contro il modesto Amkar Perm. Mourinho la presenta come ""una squadra di qualità tattica e individuale, che ha perso all'esordio contro la Dinamo di Kiev, facendo però una grande partita per 75 minuti. "Sono molto bene organizzati, hanno intensità e velocità, e giocare per la prima volta in casa in Champions gli darà una motivazione diversa".". Le stelle sono il centrocampista Semak e l'attaccante argentino Dominguez (14 gol in campionato), ma come sempre in queste trasferte a far paura è soprattutto il clima.

    PER LA FORMAZIONE.... - Sul fronte formazione, il tecnico portoghese rimane abbottonatissimo: a Milano sono rimasti Sneijder e Suazo, tutti gli altri sono a disposzione, compresi Muntari (non convocato sabato scorso), Cambiasso e Milito (apparsi affaticati al termine del match con la Sampdoria). Probabile che alla fine a giocare siano i soliti noti, con la coppia Milito-Eto'o, e Stankovic vertice alto del rombo. Anche se il Balotelli visto a Marassi, e inspiegabilmente sostituito, potrebbe anche far optare per il tridente. Anche perché, checché ne dica lo Special One, non perdere non basta: servono punti pesanti in Russia e Ucraina, per affrontare a cuore sereno la trasferta al Camp Nou, e per farli serve interrompere il digiuno europeo.

    Guido Guenci / Eurosport
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    Pulcino B.F.C
    00 29/09/2009 23:40
    non sarà colpa sua per gli anni passati ma sicuramente è colpa sua per l'anno scorso e probabilmente anche per quest'anno.
    fish