Questa Società continua a prendersela comoda,troppo comoda(le Ferie sono sacre!),ancora non si rendono conto a cosa stanno andando in contro, questi a breve rischiano il fallimento se non cambiano velocemente rotta,invece di 'sbattersi' nel cercare di dare un pò di ossigeno alla squadra, e perchè no anche al popolo rossoblu(loro clienti,ricordiamolo), se ne stanno comodi e continuano a rimandare, mercato e miglioramenti societari...
Sabatini
Sabatini: «Sogno il Real Bologna
Retrocedere in B sarebbe la fine»
«È tardi, ma la trattativa con i Menarini va avanti»
Claudio Sabatini
Sabatini, sta già pensando al «nuovo» Bologna? «Macché, il Bologna appartiene alla famiglia Menarini. Ma di certo Bologna e Virtus sono due valori della città».
Vuol dire che non sta riflettendo sugli scenari rossoblù? «Non dico questo, sono uno che non dorme la notte per molto meno. E sono sicuro che pure Menarini, anche in vacanza, sta pensando a lungo su come rinforzare la squadra».
Quanto si sente vicino a comprare la società? «Guardate, la trattativa non andrà sui giornali. I media sono stati molto importanti in questa fase, ma i discorsi fra Menarini e me resteranno in un cono d’ombra finché non si saranno conclusi e vi informeremo».
A Menarini spiegherà il suo progetto «Forza Bologna» di cui sono apparsi anche i manifesti? «Gli parlerò delle mie idee se lui vorrà. Il padrone del club è lui e sarà lui a condurre la trattativa».
A noi cosa può svelare? «Il fulcro del progetto è la città di Bologna, non il Bologna società di calcio. Possiamo essere vincenti e avvincenti, ma solo facendo sistema. Per questo credo che il valore dei rossoblù, come quello delle Vu Nere, non vada disperso o considerato fine a se stesso. Altrimenti restiamo legati solo alle piccole grandi gioie o dolori di una partita».
Finora non l’hanno mai ascoltata. Perché dovrebbero farlo ora? «Perché questo è il vero marketing territoriale, perché sento un’aria nuova e perché, permettetemi, Bologna non è ancora alla canna del gas. Ci sono ancora risorse, spazi per risalire e rilanciare la città. Anzi, direi che di risorse ce ne sono fin troppe. Solo che tutti se le tengono in tasca».
La città sarà anche ancora viva, ma il Bologna Calcio non se la passa benissimo... «Io di Menarini posso solo parlare bene. Ha speso tempo e soldi per il club della città, si è prodigato per il Bologna. Non c’è confronto con la situazione della Fortitudo. Di Sacrati ho parlato a lungo per lanciare un grido d’allarme: da tifoso virtussino sono tranquillo perché con lui resteranno a lungo nei dilettanti, da cittadino sono molto dispiaciuto. Ma il Bologna e i Menarini sono d’altra pasta. Parliamo di signori imprenditori che si sono esposti anche non amando i riflettori. Sono un valore per la città».
Quindi la sua diagnosi è che c’è ancora speranza. «C’è speranza sì, se iniziamo a parlare di sistema-città e non di sistema-calcio o sistema-basket. Ora, lo dico serenamente, siamo imbarazzanti. Ma ci sono i margini per migliorare: Siena è una città modello mettendo assieme 55 mila abitanti, la storia e una banca ricca».
Una fetta dei tifosi è scettica. Che ne pensa? «Hanno ragione e li capisco. Ma io rilancio e dico di guardare oltre e non fermarci al singolo club di calcio. Scusate, ma in sei anni alla Virtus ho visto passare tanti volti: Seragnoli, Martinelli, Sacrati, Gazzoni, Cazzola... Più Tacopina, Taçi, Fioranelli. Se non allarghiamo gli orizzonti saranno guai».
E lei crede di avere la ricetta. «Non è una scampagnata ma quando nel 2003 presi la Virtus non sapevo nulla di basket, eppure qualcosa ho fatto. Credo che sia più difficile parlare che fare. Se inizieremo a vincere diffidenze e egoismi potremo riprogettare il senso dello sport bolognese. Guardate Madrid: se ne parla solo perché hanno comprato Kakà e Cristiano Ronaldo. Lo sport è un mezzo di comunicazione, è la vera immagine di una città».
Cosa occorre per mandare in porto il progetto? «Buon senso». Ma lei i soldi li ha? «Non è quello il punto, nel calcio hai spese ingenti ma anche enormi entrate. Nel basket dalla tv incasso 120 mila euro, il Bologna prende più di 20 milioni. E poi non sarò solo».
Le sembrano tanti 24 milioni per il Bologna? «Non è un tema da discutere qui».
Se comprerà il club, lo farà solo a mercato chiuso. E fino a gennaio la squadra sarà questa. Non è un rischio troppo grande? «Sono sicuro che Menarini stia valutando quali rinforzi aggiungere e che la rosa non sarà quella che leggiamo oggi. Non siamo in mano a degli scapestrati e vedrete che la squadra sarà migliorata come chiede il nostro capitano Di Vaio. In ogni caso, io farò con quel che c’è. Non è tempo per i "se" e i "ma"».
Questo è un anno cruciale per il futuro rossoblù. «Lo so bene. Retrocedere, dopo le scissioni in Lega Calcio e l’avvio della legge Gentiloni significherebbe perdere tutto. Per questo non si può esitare».
Non le sembra un po’ tardi per una trattativa? «Lo è, ma cosa posso farci? Nel caso della Virtus ho dato lo stop ai potenziali acquirenti il 10 luglio, perché non si concretizzava nulla e bisognava pensare al mercato».
A proposito di Virtus, i tifosi possono stare tranquilli? «Tranquillissimi. Ci stiamo rinforzando e ho ampliato il budget per la squadra. Abbiamo avuto un confronto con Faraoni e Lardo, voglio fare una bella Virtus con un quintetto tutto americano (Taylor è a un passo, ndr)».
Sabato prossimo sarà allo stadio per Bologna-Fiorentina? «Me lo auguro. È metà agosto, sarebbe stato meglio entrare da potenziale acquirente a metà maggio. Ma il messaggio è solo uno, forza Bologna».