|=Valentino=|, 05/08/2009 13.13:
bene, ora me lo sento dentro tutto quanto...
Leggi questo passo facente parte di un'intervista di de carolis a taci .. parla di molti e vari problemi e che non era possibile chiudere in tempi brevi ..
Allora signor Taçi che è successo?
«Non posso svelare i veri motivi che mi hanno portato a interrompere la trattativa».
Mi scusi, ma la città l’ha accolta come un trionfatore e ora ci è rimasta piuttosto male. Perché non dà una spiegazione?
«La darò nei prossimi giorni lo prometto, ora non è il caso, la delusione brucia troppo».
Delusione non è proprio la parola adatta per descrivere lo stato d’animo dei tifosi...
«Sono vicino ai tifosi, mi dispiace molto per loro e anche per la città. Ma ci sono troppi problemi...».
Problemi nei conti del Bologna?
«Diciamo che è una delle cause che hanno portato alla rottura della trattativa».
È vero che ha chiesto uno sconto sui 24 milioni pattuiti per l’acquisto dell’80%?
«È stato chiesto più tempo per valutare meglio la situazione finanziaria del Bologna».
Non uno sconto sul prezzo?
«Ho parlato a lungo lunedì con Menarini». Si dice che lei non voglia spendere più di 15-18 milioni. È il prezzo giusto? «Non ho problemi di liquidità, ma qualcosa non torna in questo affare».
Quindi è vero che tutto è saltato perché lei ha chiesto di abbassare il prezzo e Menarini ha detto no?
«I dettagli li darò nei prossimi giorni. Ma cosa dice Menarini?»
Menarini non dice niente, aspetta di sapere da lei...
«Spiegherò il perché del mio dietrofront».
Quindi tutto è saltato?
«Quasi tutto».
Scusi signor Taçi, è saltato o no?
«Non perfeziono l’acquisto. A oggi è saltato tutto».
Però così sta tenendo aperta una porta. Chi commenta una trattativa fallita non si esprime così.
«Non ci sono colpe da dare a nessuno. Attualmente però non ci sono i margini per procedere all’acquisto. Siamo molto distanti ma ci sono ancora delle trattative».
Si aspetta una svolta nei prossimi giorni?
«Non so se la cosa si potrà fare in pochi giorni».
Ma si può ancora fare?
«La vedo dura. Spero comunque di riuscire a partecipare a questa stagione della serie A».
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico.