Ieri è stata una giornata stupenda.
E’ tornata al lavoro una collega che mancava da troppo tempo.
Il 5 febbraio 2008 fu il suo ultimo giorno di lavoro.
Lavorammo insieme, ma non era la solita “G”, era pensierosa, distaccata, si capiva che c’era qualcosa che la turbava.
Infatti a metà mattinata chiese di poter andare a casa e se andò in lacrime, in tutta fretta.
Solo qualche giorno dopo venne fuori che sarebbe dovuta andare ad una visita.
L’esito di quella visita fu terribile, “G” da poco compiuti i 40 anni avrebbe dovuto lottare contro il cancro.
Lei che veniva al lavoro anche con la febbre, che stava a casa solo se proprio non si reggeva in piedi.
Lei che aveva un carattere di ferro, che nemmeno un taglio, sembrava la potesse fare soffrire.
Diverse operazioni, mesi di terapie.
Leggendo gli sms di noi colleghi, ai quali non rispondeva mai, ma sapevamo che avrebbe letto, e che avrebbe gradito.
Fino al momento in cui, a settembre, il male cattivo ha deciso di lasciarla vivere.
Mi ricordo perfettamente, ero a casa Spencer, stavo preparando con loro la festa al chiuso, in mattinata, prima di partire le inviai un messaggio, e nel primo pomeriggio rispose.
Mi vennero i lacrimoni, era il segnale che “G” stava bene, stava guarendo, stava tornando a vivere, ed aveva deciso di rispondere ai vari sms.
Ieri è tornata, ad accoglierla c’eravamo tutti, anche chi era in ferie o di riposo si è presentato al lavoro alle 11, c’era da festeggiare.
Festoni, cartelli, pasticcini, spumante, un mazzo di fiori.
“G” non ha resistito, pianse di paura l’ultimo giorno di lavoro, ha ricominciato a lavorare piangendo, ma di gioia.
I suoi lunghi capelli castani sempre curatissimi non ci sono più, ma ricresceranno.
Lo sguardo sicuro, ieri non ce l’aveva, ma col tempo anche quello tornerà.
Il carattere sarà ancora più forte.
Il fisico sarà debilitato da operazioni e terapie, ma chi se ne frega…
"G” E’ VIVA!!
FORZA "G"!!!
"Su col morale se la scienza ci insegna qualcosa, ci insegna ad accettare i nostri fallimenti, come i nostri successi, con calma, dignità e classe...." (Gene Wilder, in "Frankenstein junior")
"Un uomo che sa cucinare è come lo svolazzo nella firma di un grande pittore in basso a destra" (G.M."ilP.")
"..perde palla Rivers, 13 secondi e 29 centesimi...E VERAMENTE CHI DA UNA VITA SOFFRE PER LA FORTITUDO, IN QUESTO MOMENTO HA TUTTO IL DIRITTO DI CREDERE DI ESSERE NATO SFIGATO..." (F.Pungetti)
