BATTISTI: MAGGIORANZA CORTE SUPREMA PER ESTRADIZIONE
BRASILIA - La maggioranza dei membri del Supremo Tribunal Federal (Stf, la Corte Costituzionale brasiliana), che questa settimana deve cominciare ad esaminare il caso Battisti, propende per l'estradizione dell'ex terrorista: una decisione che sarebbe però ancora passibile di numerosi ricorsi. Secondo la stampa brasiliana, cinque dei membri dell' Stf propendono ormai a favore dell'estradizione, mentre tre voteranno contro. Un calcolo che non tiene conto del presidente del Supremo Tribunal, Gilmar Mendes, che non ha espresso finora la sua posizione, anche se sue dichiarazioni al momento della concessione dell'asilo politico a Battisti da parte del ministro della Giustizia Tarso Genro mostravano chiaramente disapprovazione al riguardo.
Proprio sulla concessione dell'asilo si giocherà la vicenda: per autorizzare l'estradizione in Italia dell'ex terrorista dei Pac, i giudici dell' Stf (che in Brasile hanno lo status di ministri) dovranno prima decretare l'illegalità dell'atto giudiziario firmato dal ministro della Giustizia Tarso Genro sulla concessione dello status di rifugiato a Cesare Battisti. Sulla base della documentazione del processo, fornita dall'Italia, dovranno arrivare alla convinzione che i delitti commessi da Battisti non erano di matrice politica, che la decisione della giustizia italiana nel condannare l'ex terrorista è stata serena, democratica e non 'politica', e infine che Battisti con correrebbe rischi di persecuzione se tornasse in Italia. Per evitare di cambiare la giurisprudenza attuale, la Corte potrebbe avvalersi di un cavillo.
Dal momento che la concessione dell'asilo politico per la legge sospende l'estradizione, il Tribunale supremo brasiliano potrebbe sostenere che sospende sì le possibili richieste di estradizione, ma non i processi già avviati, come è il caso nella vicenda di Battisti, che dovrebbero essere quindi giudicati caso per caso. In ogni caso, anche se il Stf dovesse concedere l'estradizione, i legali dell'ex terrorista potrebbero far di nuovo ricorso al Comitato brasiliano per i rifugiati politici (Conare), che peraltro in prima istanza si era già pronunciato contro la concessione dell'asilo per 3 voti a 2. Dopo un secondo parere negativo del Conare, il ministro della Giustizia Genro potrebbe intervenire di forza e concedere nuovamente rifugio in Brasile a Battisti. Se non lo facesse, in ultima istanza il presidente Luiz Inacio Lula da Silva dovrà comunque autorizzare il governo italiano a prelevare in Brasile l'ex terrorista. Se non lo farà entro 90 giorni, Battisti potrà attendere a piede libero la conclusione del procedimento.
CALIENDO,INSISTIAMO PERCHE' BRASILE CAMBI POSIZIONE
"Con il governo brasiliano si continuerà ad insistere, perché è l'unico modo per indurlo a rivedere una posizione sbagliata". Lo ha spiegato il sottosegretario alla giustizia, Giacomo Caliendo, a margine di un convegno a Milano, rispondendo ad alcune domande sulla vicenda di Cesare Battisti, l'ex terrorista a cui il governo brasiliano ha concesso lo status di rifugiato politico. "Noi manteniamo la nostra posizione - ha spiegato Caliendo - anche perché il terrorismo in Italia è stato processato con riti normali e a differenza che in altri paesi è stato battuto con i processi". Caliendo ha ribadito che l'Italia "continuerà ad insistere con il governo brasiliano, affinché riveda la sua posizione sbagliata".
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l'educazione non si impara sui libri di scuola.