LA VIRTUS DOMINA IL DERBY
La Fortitudo regge un tempo, poi si scioglie come neve al sole e perde 93-67. MVP Keith Langford.
(07/12/2008 14.07.09)
LA FORTEZZA BOLOGNA – GMAC BOLOGNA 93-67 (13-18, 36-36, 64-53)
Il pronostico diceva senz’altro Virtus, ma non così. La Fortitudo, dopo aver retto un tempo, esce con le ossa rotta dalla Futurshow Station, seppellita sotto 27 pesantissimi punti.
Cos’è successo? Semplicemente al momento La Fortezza è una squadra, con pregi e difetti, ma una squadra. La GMAC invece è un gruppo di giocatori di sicuro talento, ma assolutamente incapaci di reagire collettivamente alle difficoltà. Non è un caso che, come con Valencia, la Effe si sia sciolta dietro quando contava davvero, e il livello difensivo richiesto diventava di primo livello. In questo, oltre agli errori estivi e ai tanti infortuni (oggi out anche Slokar per una sublussazione a un dito) e cambi di giocatori in corsa le responsabilità di coach Sakota sono evidenti. Il quintetto carro armato del terzo quarto è stato un azzardo pagato a caro prezzo, per esempio. A questo punto la sua panchina diventa davvero calda.
Per i biancoblu grandissimo l’impatto del neo-acquisto Lazaros Papadopoulos, che ha disputato una partita sontuosa (19+14). Bene anche Fucka e Strawberry, ma solo nel primo tempo, mentre nel secondo tempo Fucka è crollato fisicamente mentre il talento di New York ha sofferto moltissimo la marcatura di Langford, che con la sua difesa e il suo attacco (18 nel secondo tempo) ha spaccato in due la partita. E’ lui l’MVP della partita, e per la seconda domenica consecutiva dopo essere stato provocato (oggi da Strawberry) ha reagito da campione vero. Poi vanno per forza menzionati Sharrod Ford (17+15) e Alex Righetti, che ha tenuto i bianconeri attaccati alla partita nel momento di maggior difficoltà, a metà secondo quarto. Ma davvero tutti hanno portato il loro mattone, piccolo o grande, e giocato di squadra in una maniera fantastica. Il dominio a rimbalzo, contro ogni pronostico, ne è la prova più evidente.
E’ anche e soprattutto la vittoria di Matteo Boniciolli, che dopo l’esonero di sei anni fa torna a giocare e vincere il derby dalla parte opposta, e ritrovando e battendo sull’altra sponda del Reno quel Zoran Savic che lo esonerò.
Cronaca: insieme alle squadre vengono presentati gli atleti dell’ATC Dozza basket in carrozzina, che giocheranno durante l’intervallo.
La coreografia FBV che presenta una particolare versione del presepe vivente, detta “Parco delle Stalle” presentata dalla Give Me A Coin production, in cui vari giocatori e dipendenti della Fortitudo presenti e passati vengono presi in mezzo.
La Virtus, con Koponen e Chiacig, parte subito 7-2, ma ben presto si incarta nel gioco rallentato biancoblu, e viene rimontata da Fucka e sorpassata da Huertas. I bianconeri non fanno mai canestro, e nel finale di quarto incassano un parziale di 9-2 firmato da Woods e Strawberry. 13-18 alla prima pausa.
E’ ancora un imperioso DJ Strawberry a menare le danze nel secondo quarto, e a tenere avanti la GMAC (20-25). La Fortezza, con grossi mismatch fisici, fatica a segnare dal campo, ma si tiene in partita col mestiere e con tanti tiri liberi. Righetti riporta avanti i suoi 34-31 con una tripla, ma ancora Strawberry e Papadopoulos rimontano: 36 pari a metà, con la Fortitudo che può recriminare per una sciagurata persa del centro greco che toglie due facili punti.
La Fortitudo riparte con un quintetto alto e grosso con Woods, Fucka e Papadopoulos, con lo scopo palese di darla sempre sotto e caricare di falli i lunghi bianconeri. I falli ci sono, ma nel frattempo la GMAC paga enormi mismatch difensivi e finisce sotto prima di 9 (52-43), poi addirittura di 13 (64-51) sulla seconda tripla di un indiavolato Langford. Dopo una penetrazione di Huertas si va all’ultimo riposo sul 64-53, e la scelta di coach Sakota si rivela totalmente suicida.
Langford continua a far quello che vuole in attacco, e a cancellare Strawberry dietro. Il vantaggio bianconero lievita, anche perché in Fortitudo non difende nessuno, nonostante un disperato tentativo di zona. Alla fine la Virtus dilaga addirittura, toccando anche il +27, con il solo Papadopoulos a far canestro di là. Finisce sul massimo vantaggio, 93-67,
con la tripla da lontanissimo di Lestini. ![[SM=g1406062]](https://im1.freeforumzone.it/up/14/62/389479174.gif)
Bruno Trebbi
VIRTUS - FORTITUDO: PAGELLE, STATISTICHE, INTERVISTE
(07/12/2008 14.31.50)
LA FORTEZZA BOLOGNA
Boykins - voto 7 – (13pti, 6/6, 2/7, 1/5) - Manda a spasso chiunque cerchi di difenderlo, in un secondo tempo dove prende le redini della squadra e spupazza ben bene il rimasuglio di F che si trova davanti. Senza fare l’eroe, fa l’eroe.
Koponen - voto 6 – (7pti, 1/2, -, 2/4) – Gli riesce tutto più facile, in un contesto che gli permette anche di commettere qualche errore di gioventù senza che il treno deragli più di tanto. Bene.
Righetti - voto 7 – (11pti, 3/3, 1/1, 2/3) – Prima che si scatenino i protagonisti colorati del secondo tempo, lui fa sempre canestro in una prima frazione dove molti erano ancora a dormire. Complimenti alla sveglia, massimo risultato con il minimo sforzo.
Ford - voto 8 – (17pti, 1/1, 8/11, 0/1) – 15 rimbalzi, 28 di valutazione in 27’, come se gli avessero detto che la Virtus era carente sotto canestro e servisse un qualcosa in più per tornare a casa con la faccia sorridente. Detto fatto: alla fine magari prende a calci il cadavere degli avversari, ma in un derby ogni cosa è lecita e possibile.
Chiacig - voto 6 – (6pti, 0/3, 3/3, -) – Gioca una partita old style con davanti la staticità di Papadopoulos, fatica un po’, ma alla fine serve anche lui.
Vukcevic - voto 6,5 – (3pti, -, -, 1/3) – 5 assist, ma soprattutto una tripla fondamentale per non perdere la maniglia del match nel secondo quarto. Quando serve c’è.
Langford - voto 8 – (20pti, 2/2, 3/5, 4/6) - Decide che deve essere la sua partita dopo 24’ sornioni, quasi senza farsi notare. Poi si fa notare. Raccoglie fragole, fa quello che vuole, e una volta infiammatosi non si spegne più. La mattanza parte da lui, dominatore assoluto con 18 punti nel secondo tempo che esaltano tutto il contorno.
Lestini - voto 6 – (5pti, 0/1, 1/1, 1/1) - Allunga la panca, in attesa di rendersi utile altrimenti, sguazza con un cesto alla fine.
Giovannoni - voto 6 – (4pti, -, 2/5, 0/4) – Un po’ scombussolato da nuove gerarchie di squadra che preferiscono animali da muscolo, mano che non lo aiuta, ma da capitano gode anche quando i suoi subordinati fanno arrivare la nave in porto in mezzo alla folla che osanna.
Arnold - voto 6,5 – (7ti, -, 2/4, 1/2) - La funzionalità di rendersi utile quel poco che serve per non mandare in tilt un meccanismo quasi perfetto e applaudire i compagni che dominano.
Malagoli - voto NG – (0pti, -, 0/1, -)
GMAC BOLOGNA
Huertas - voto 5 – (4pti, -, 2/5, 0/1) - La pochezza di uscire dal campo dicendo “danni non ne ho fatti”, roba che andrebbe bene per uno juniores, non per chi, in teoria, di questa squadra dovrebbe essere regista titolare.
Gordon - voto 4 – (0pti, 0/2, 0/3, 0/1) – Il peggiore atteggiamento che si può tenere davanti ad una partita di tale importanza. Umanissimo pensare che a Natale sia più importante la figlia lasciata a casa che non il basket, ma forse, a questo punto, è il caso che riveda le sue velleità di professionismo.
Mancinelli - voto 5 – (6pti, 0/1, 3/7, 0/2) - Rottura prolungata, incapace di rendersi conto su quali mattonelle battere le proprie tracce, e spesso in cagnesco con una regia che se lo dimentica. Non può sollevare da solo le montagne, nemmeno ci prova, però.
Fucka - voto 6,5 – (12pti, -, 6/7, -) - Penultimo ad arrendersi, come se ricordasse quei derby in cui la Fortitudo era una cosa seria, e non una serie di mercenari che non sanno cosa significhi indossare questa maglia.
Cittadini - voto 5 – (0pti, -, 0/1, -) - Solito vuoto pneumatico in pochi minuti dove sembra ormai totalmente disconnesso dal basket, senza fiducia e con anche le sue basi totalmente dimenticate.
Strawberry - voto 4 – (18pti, 4/6, 4/8, 2/6) - Spacciatosi per difensore, ma era tutta una finta. Ogni pallone che ha sembra finire in mani collose che guai a ridarla via, e dietro osserva Langford che se lo mangia dispensando anche autografi. Ma, nel caos tecnico di questa Fortitudo, nessuno gli spiega che il basket non è sport individuale.
Woods - voto 4 – (8pti, 2/2, 3/5, 0/2) - La prende sul personale ogni volta che la palla non gli arriva, gioca completamente privo di qualsiasi interesse per la squadra, e il lungo panchinamento finale, a osservare il resto della banda a far danni, sembra una condanna. Inutile.
Papadopoulos - voto 7 – (19pti, 3/10, 8/13, -) - Come se non avesse capito in che fagiolata è finito, esordio con numeri clamorosi ma assolutamente inutili per portare all’ordine una banda in totale confusione mentale. Commovente, unico a capire cosa significhi un derby: 14 rimbalzi, non ci fosse stato si sarebbe rischiato in no contest già al quinto minuto.
VERBA MANENT
Boniciolli - Io sono contento, perché rispetto a Sakota ho un anno di ritardo, rispetto a Pianigiani tre, ma questa squadra ha iniziato un percorso ragionevole rispetto alle sue forze. Nell’arco dei 40’, perché in 20’ non vince nessuno, abbiamo volto a nostro vantaggio tutti i mismatch che ci potevano essere negativi per peso e classe, con una mentalità ammirevole da parte di tutti, e se ne sono visti i risultati. Uno come Koponen non si è offeso per i 2’ giocati martedì, ed è stato una chiave della vittoria, come tutti: così si gioca nelle grandi squadre, quando devi capire, allenarti e migliorarti. Sono orgoglioso, vincere a rimbalzo 45-31 contro una squadra con molti più chili e centimetri è un grande risultato, come difendere a tutto campo per tenerli lontano da canestro dove erano più forti. La Fortitudo con una stella mondiale come Papadopoulos crescerà molto, ed è un bene per noi che ora ci sia un po’ di vantaggio in classifica, dato che saranno una avversaria forte. Ora noi dobbiamo duellare con Siena sulla consistenza mentale, partendo già dalla Eurochallenge di martedì visto che non abbiamo differenza canestri sufficiente. La grande sfida sarà quella di fare un grande allenamento domani, dato che ne abbiamo solo uno in previsione della partita di martedì. Due Virtus? No, la nostra continuità è stata difensiva, penso a 36 subiti prima e 31 poi, per cui è stata la stessa Virtus. L’unica differenza è stata, grazie ad uno stellare Boykins, la percentuale di tiro. Noi in questo palasport ci alleniamo poco, per vari motivi, e forse certi canestri che prima uscivano e poi sono entrati dipende da questo, ma è anche vero che io tengo conto di altre cose, come il ritmo e la difesa. Oggi, nella sesta partita che alleno, è stata la prima volta con i lunghi al completo: contro un centro come Papadopoulos potevamo soffrire, ma per fortuna è rientrato Chiacig, e per il nostro punto di vista abbiamo permesso a Ford di giocare come farà in NBA, da 4. E lui è stato straordinario, dato che da 5 può avere problemi, e da ala è una risorsa. Ma tutti hanno fatto bene: Righetti nel primo tempo, “Lestinovic” alla fine, e nessuno ha contato i suoi tiri e i suoi minuti, pensando solo al bene della squadra, e di questo sono molto contento. Boykins? Giorno dopo giorno ci conosciamo meglio, io gli ho spiegato quello che deve fare: uno conto uno puoi affrontare anche Yao Ming, uno contro tre devi aspettare i compagni. Io non sono un mago, e più il tempo va avanti più le cose andranno meglio, e l’unica cosa che posso fare è fare passi importanti, in attesa del primo appuntamento che saranno le Final Eight, e fare contento il pubblico. Non solo il nostro, ma tutti quelli a cui piace il basket.
Sabatini - Sono molto felice per il nostro pubblico, che si meritava questa vittoria. Siamo partiti contratti, perché anche gli americani, appena arrivati qui, già sanno del derby e di una partita che vale due punti ma sembra ne valga venti. Sono felice, non tanto per il fatto tecnico, quanto perché ho visto una squadra in cui, quando un giocatore sbaglia come Langford all’inizio, ha compagni che lo supportano ugualmente. E questo traspare dalla nostra partita, ed è la cosa più bella vedere che tutti oggi ne avevano voglia: non ho visto le cifre, ma mi sembra di vedere gente che si vuole bene. Non entro nello specifico dei singoli, ma è bel segnale avere un gruppo vero, che anche quando è rimasto a Tallinn lo ha fatto con il sorriso, quando forse l’anno scorso in tanti si sarebbero lamentanti.
Sakota - Giocare bene metà partita non è sufficiente. Nel primo tempo siamo rimasti nel piano partita e abbiamo dato una buona impressione. Nel secondo tempo abbiamo cambiato atteggiamento, mettendola solo sull’attacco e non sulla difesa, e abbiamo mollato. Abbiamo cambiato tanti giocatori e avuto tantissimi infortuni, lavorare in queste condizioni non è facile, ma non vuole essere una scusante. I nuovi arrivati ci hanno dato tutti qualcosa, quel che è stato è stato, ora dobbiamo guardare al futuro e cercare di trasformare questo gruppo in una squadra. Abbiamo bisogno di tempo e calma per lavorare. Woods e Gordon? Abbiamo giocatori di talento, stiamo cercando di coinvolgerli perché giochino di squadra. Si può avere una serata super al tiro, come è successo a Gordon con Treviso, ma non possono certo giocare sempre così, e quindi devono essere coinvolti nella squadra e difendere duro. Oggi non è stato così. La mia posizione? Alleno da 35 anni, e ho allenato più partite di questo tipo di quelle che molti di voi giornalisti hanno visto, e se guardate le mie statistiche vi renderete conto che molte le ho anche vinte. Solo se fossi un esordiente sarei preoccupato, è vero che dopo una sconfitta non dormo mai ma questo non vuol dire che sia preoccupato per me stesso e per il mio futuro. Abbiamo problemi come squadra, e sono il primo a prendermi la responsabilità dopo una sconfitta, ma non sono per nulla preoccupato per me stesso.
Enrico Faggiano
«Sono amareggiato, ma sono pure sorpreso da chi, avendo dichiarato di considerare l´Eurolega un tour enogastronomico, si dimentichi ora di chi erano i commensali qualche anno fa. Pazienza, anche se credo che cinque minuti di festa non fossero dovuti tanto a noi, quanto alla storia e alla tradizione di una grande società e al rispetto per un pubblico che a quei trofei, e a tanti altri, negli anni ha sempre generosamente contribuito». Ettore Messina 25/01/08
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mitico Sasha:
"Con Myers eravamo amici ed è pure migliorato molto come giocatore. Ma purtroppo si è circondato di gente stupida che gli fa credere di essere chissà chi. A me di lui "non me ne pò fregà de meno". Ma ho saputo che si è permesso di fare il mio nome. Ha detto che finchè era in campo lui nella finale scudetto, io non avevo giocato bene. Per forza: giocavo su una caviglia sola, avendo un legamento rotto. Quando stavo bene non è riuscito a tenermi sotto i 27. Quanto al confronto fra noi due, quando lui avrà vinto la metà della metà della metà di quello che io ho già vinto un paio di volte, forse si potrà parlare. Tanti non hanno vinto. Il problema è che lui ha perso ed ha perso tanto. Per esempio, avrei voluto vederlo mettere dentro il tiro decisivo per la squadra del suo paese. L'ha sbagliato e poi, anzichè vergognarsi, ha parlato male di me..."