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Riflessione

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    scheggia58
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    Pulcino B.F.C
    00 28/07/2008 22:08
    Riflessione
    Libero dopo 14 anni l'ex bandito
    della "Uno bianca" Pietro Gugliotta
    È stato colto da malore prima di salire in auto. Un'emozione troppo forte la scarcerazione. Pietro Gugliotta, 48 anni, ex poliziotto, l'anello debole della banda della "Uno Bianca", condannato a 20 anni di reclusione (ridotti poi a 14), è tornato libero. Non era un killer, non si era macchiato di delitti, solo di rapine. Ma l'ex agente di polizia, all'epoca in servizio alla centrale operativo della questura bolognese, ha condiviso e partecipato ai crimini dei poliziotti dalla "divisa sporca". Al momento dell'arresto, strappò una pistola a un collega cercando di suicidarsi.
    Pietro Gugliotta, nel '97, fu il solo della banda a chiedere perdono ai parenti delle vittime, un perdono che non è mai arrivato. 24 i morti, 102 i feriti, 103 le azioni criminali. Una storia da incubo. Armati, senza scrupoli, assaltano supermercati, caselli autostradali, banche, distributori di benzina. Tra le vittime carabinieri, extracomunitari, pensionati, nomadi, benzinai, guardie giurate, fattorini, direttori di banca. La moglie e le due figlie di Gugliotta di lui non ne vogliono più sapere e hanno cambiato cognome. Pietro Gugliotta, raccontano dal carcere, è cambiato. Una laurea in informazione scientifica sul farmaco e un comportamento modello. Il suo reinserimento avverrà lontano da Bologna. Impossibile sapere dove sia diretto.





    e ci scandalizziamo quando vediamo condanne sommarie in IRAN.... [SM=x1425124] [SM=x1425124] [SM=x1425124]
    sinceramente mi viene una riflessione e una domanda: chi fa meglio o peggio l'Italia o l'Iran?



    ==================================================

    Non preoccuparti del fatto che la gente non ti conosce, preoocupati del fatto che forse non meriti di essere conosciuto.

    Dio ci ha dato due orecchie e una bocca per ascoltare almeno il doppio di quanto diciamo.
  • asteix
    00 28/07/2008 22:41
    Re: Riflessione
    scheggia58, 28/07/2008 22.08:

    Libero dopo 14 anni l'ex bandito
    della "Uno bianca" Pietro Gugliotta
    È stato colto da malore prima di salire in auto. Un'emozione troppo forte la scarcerazione. Pietro Gugliotta, 48 anni, ex poliziotto, l'anello debole della banda della "Uno Bianca", condannato a 20 anni di reclusione (ridotti poi a 14), è tornato libero. Non era un killer, non si era macchiato di delitti, solo di rapine. Ma l'ex agente di polizia, all'epoca in servizio alla centrale operativo della questura bolognese, ha condiviso e partecipato ai crimini dei poliziotti dalla "divisa sporca". Al momento dell'arresto, strappò una pistola a un collega cercando di suicidarsi.
    Pietro Gugliotta, nel '97, fu il solo della banda a chiedere perdono ai parenti delle vittime, un perdono che non è mai arrivato. 24 i morti, 102 i feriti, 103 le azioni criminali. Una storia da incubo. Armati, senza scrupoli, assaltano supermercati, caselli autostradali, banche, distributori di benzina. Tra le vittime carabinieri, extracomunitari, pensionati, nomadi, benzinai, guardie giurate, fattorini, direttori di banca. La moglie e le due figlie di Gugliotta di lui non ne vogliono più sapere e hanno cambiato cognome. Pietro Gugliotta, raccontano dal carcere, è cambiato. Una laurea in informazione scientifica sul farmaco e un comportamento modello. Il suo reinserimento avverrà lontano da Bologna. Impossibile sapere dove sia diretto.





    e ci scandalizziamo quando vediamo condanne sommarie in IRAN.... [SM=x1425124] [SM=x1425124] [SM=x1425124]
    sinceramente mi viene una riflessione e una domanda: chi fa meglio o peggio l'Italia o l'Iran?






    Caro Scheggia, non scandalizzarti ora, altrimenti cosa farai quando fra non più di 5/6 anni libereranno Luca Vallicelli e fra 8/10 anche i teneri fratellini Lorenzo e Roberto Savi?


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    00 29/07/2008 08:03
    "Pietro Gugliotta, nel '97, fu il solo della banda a chiedere perdono ai parenti delle vittime, un perdono che non è mai arrivato."


    ...consiglio rilettura di "dei delitti e delle pene" di cesare beccaria. aiuta tanto.

    perchè chi sbaglia paga secondo quanto la società gli chiede di fare, e quando ha pagato, pur portando con sè uno zaino pieno di cacca, maleodorante, meritatissimo, peraltro, è in pari, per la società che gli infligge la penitenza.

    il resto è chiacchera, come al solito capace di mettere in luce il ns. fintissimo buonismo.

    qui non si tratta di perdonare o assolvere. non spetta a noi. si tratta di vivere dentro alla ns. società, che è civile.

    il tempo delle lapidazioni, quello delle impiccagioni, quello in cui occhio per occhio e dente per dente.

    quello in cui il fuoco si accendeva con i bastoncelli di legno...

    è terminato.



    per fortuna, almeno mia.
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    niklas
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    00 29/07/2008 08:28
    Caro, vecchio, amato, far west...

    Ci sono tanti alberi con bei rami in giro per Bologna... urterò la sensibilità di qualcuno, ma quelli lì li avrei messi tutti col cravattone stretto stretto e penzolare da un olmo.


    Inserisco un breve riassunto delle loro bravate, mascalzoncelli!

    La banda cominciò a compiere i suoi crimini dal 1987, dedicandosi nelle ore notturne alle rapine dei caselli autostradali lungo l'autostrada A14 per poi raggiungere il mare per festeggiare consumando la colazione. Il primo colpo messo a segno dalla banda fu la rapina al casello di Pesaro, consumata a bordo di una Fiat Regata. Dapprima il nucleo era composto da tre uomini.

    Nel 1988 la banda decise di utilizzare come mezzo una Fiat Uno bianca, in quanto era un'autovettura che si forzava facilmente e per accenderla era sufficiente una tessera telefonica. Da allora le loro imprese criminali si identificano come quelle compiute dagli uomini della Uno bianca. Si trattava di personaggi piuttosto efficienti e privi di scrupoli, che non sembravano prediligere un particolare obiettivo, dedicandosi bensì a rapinare banche, caselli autostradali, supermercati, pompe di benzina, ecc. I loro attacchi furono molto cruenti e spesso pieni di morti e feriti. Tra essi qualche testimone oculare, come nel caso di Primo Zecchi, assassinato il 6 ottobre 1990 perché stava annotando il numero di targa della macchina dei criminali. Ciò che emerse immediatamente all'occhio degli inquirenti è la totale assenza di scrupoli di questi individui, che dimostravano di padroneggiare le armi, di agire con precisione e di saper uccidere senza tentennamenti. I colpi messi a segno, in genere nell'area compresa tra Pesaro, Rimini e Bologna, non frutteranno mai grosse cifre. In cerca di armi rapinarono l'armeria in via Volturno di Bologna, sparando al dipendente e alla titolare del negozio. Dopo l'omicidio Roberto Savi andò in servizio in Questura, quando giunse la segnalazione dell'accaduto si portò sul posto in divisa assieme agli altri colleghi della volante.

    I criminali si evidenziarono inoltre per vere e proprie azioni punitive senza nessun fine di lucro. Il 23 dicembre 1990 assaltarono un campo nomadi alla periferia di Bologna, spararono verso le roulotte una pioggia di colpi per vari minuti, lasciando a terra 2 morti. Il 18 agosto 1991 uccisero due immigrati senegalesi dopo averli seguiti a bordo della loro auto. Durante il processo i fratelli Savi non si definirono razzisti ma giustificarono queste azioni come necessarie per liberare la società da parassiti inutili.

    I Savi a seguito di una rapina non riuscita ad un ufficio postale, punirono il direttore della filiale uccidendolo a sangue freddo sul portone mentre rientrava nella propria abitazione.

    Numerose furono le vittime appartenenti alle forze dell'ordine, tra cui una pattuglia dei Carabinieri, in normale servizio di perlustrazione del territorio (Castel Maggiore, 20 aprile 1988). Rimasero uccisi due militari: Cataldo Stasi e Umberto Erriu.

    La strage del Pilastro

    Il 4 gennaio 1991 intorno alle 22, presso il quartiere Pilastro di Bologna, una pattuglia dell'Arma dei Carabinieri cadde sotto le pallottole del gruppo criminale. La banda si trovava in quel luogo per caso, essendo diretta a San Lazzaro, in cerca di un'auto da rubare. All'altezza delle Torri, in via Casini, l'auto della banda fu sorpassata dalla pattuglia dall'Arma. La manovra fu interpretata dai criminali come un tentativo di registrare i numeri di targa e pertanto decisero di liquidare i carabinieri.

    Dopo averli affiancati, Roberto Savi esplose alcuni proiettili verso i militari, sul lato del conducente (Otello Stefanini). Nonostante le ferite gravi subite, il militare cercò di fuggire, ma andò a sbattere contro dei cassonetti della spazzatura. In breve tempo l'auto dei Carabinieri fu investita da una pioggia di proiettili.

    Gli altri due militari, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, riuscirono a lasciare l'abitacolo ed a rispondere al fuoco, ferendo tra l'altro Roberto Savi. La potenza delle armi utilizzate dalla banda però non lasciava speranze ed entrambi i militari dell'Arma rimasero sull'asfalto. I tre carabinieri furono finiti con un colpo alla nuca.

    Il gruppo criminale si impossessò anche del foglio di servizio della pattuglia e si dileguò, aiutato dalla fitta nebbia della notte. La Uno bianca coinvolta nel massacro fu abbandonata poche centinaia di metri più in là ed incendiata; uno dei sedili era sporco del sangue di Roberto Savi rimasto lievemente ferito all'addome durante il conflitto a fuoco. Il fatto di sangue fu subito rivendicato dal gruppo terroristico "Falange armata". Tale rivendicazione fu però ritenuta inattendibile, in quanto giunta dopo il comunicato dei mass media.

    La strage rimase impunita per circa quattro anni. Gli inquirenti seguirono delle piste sbagliate, che li portarono ad incriminare soggetti estranei alla vicenda. In seguito saranno gli stessi assassini a confessare il delitto durante il processo.


    Perdono per questa gente? La vera barbarie è non avere deciso di ammazzarli. Mi spiace, ma il mio modello di società civile prevede per certi delinquenti, detenzioni tipo Guantanamo e pena di morte per certi efferati reati. [SM=x1425124]
    [Modificato da niklas 29/07/2008 08:50]

    Saputo, facci sognare!!!
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    mighy1967
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    00 29/07/2008 09:07
    In effetti caro Nik, rileggendo dopo tanti anni quasi tutti i crimini commessi (mi sbaglio o fecero fuori anche il benzinaio di Lavino e qualcunaltro nella zona della romagna?), è difficile credere come anche dopo tanti anni digalera possano uscire "diversi" certi elementi.
    Siccome la condanna a morte mi fa un po' rabbrividire, potremmo organizzare una battuta di caccia fuori dal penitenziario il giorno della scarcerazione.
    Magari invitiamo a partecipare gli stessi familiari delle vittime.

    [SM=g1406056] [SM=g1406056] [SM=g1406056]
  • asteix
    00 29/07/2008 09:09
    No! Mi dispiace, ma nessuna pietà per questa gente che si è DIVERTITA a giocare proprio ai cow boy, assaltando banche e freddando come cani rognosi persone che hanno avuto l'unica colpa di attraversare la loro strada!
    Proprio come nel Far West!

    "Pietro Gugliotta, nel '97, fu il solo della banda a chiedere perdono ai parenti delle vittime, un perdono che non è mai arrivato."

    Io stesso al posto dei famigliari delle vittime me ne sarei fottuto della sua fottuta richiesta di perdono, e mi scuso per la franchezza!

    Caro PG, pur con immutata stima, questa volta proprio non riesco a condividere il tuo pensiero.
    [Modificato da asteix 29/07/2008 09:15]
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    00 29/07/2008 12:04
    RAGAZZI CARI, DATEVI DA FARE PER MODIFICARE LA LEGGE.


    anche io lo dico con immutata stima.

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    00 29/07/2008 12:32
    Per ora vi posto questo link, ma anche io conoscevo uno dei morti e ho lavorato con un ferito alla stessa rapina della coop a corticella.


    1987
    3 ottobre
    Cesena: Antonio Mosca (poliziotto)*
    1988
    30 gennaio
    Rimini: Giampiero Picello (guardia giurata)
    19 febbraio
    Casalecchio: Carlo Beccari (guardia giurata)
    20 aprile
    Castelmaggiore: Umberto Erriu (carabiniere), Cataldo Stasi (carabiniere)

    1989
    26 giugno
    Corticella: Adolfino Alessandri (pensionato)


    1990
    15 gennaio
    Bologna: Giancarlo Armorati (pensionato)**
    6 ottobre
    Bologna: Primo Zecchi (pensionato)
    23 dicembre
    Bologna: Rodolfo Bellinati (nomade), Patrizia Della Santina (nomade)
    27 dicembre
    Castelmaggiore: Luigi Pasqui (dirigente d'azienda)
    Trebbo di Reno: Paride Pedini (artigiano)

    1991
    4 gennaio
    Bologna: Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Paride Stefanini (carabinieri)
    20 aprile
    Borgo Panigale: Claudio Bonfiglioli (benzinaio)
    2 maggio
    Bologna: Licia Ansaloni (comm.)Pietro Capolungo (carabiniere in pensione)
    19 giugno
    Cesena: Graziano Mirri (benzinaio)
    18 agosto
    San Mauro Mare: Babon Cheka, Malik Ndiay (operai extracomunitari)

    1993
    24 febbraio
    Zola Predosa: Massimiliano Valenti (fattorino)
    7 ottobre
    Riale: Carlo Poli (elettrauto)

    1994
    24 maggio
    Pesaro: Ubaldo Paci (direttore di banca)


    * già ammalato di cancro, muore un anno dopo.
    ** muore l'11 novembre 1993 a seguito delle ferite riportate.

    (Fonte: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato)


    IO NON AVREI PIETA' CON QUESTA GENTE...



    ============================================
    Hai fatto tornare tutti...ci siamo tutti a salutarti... Ciao Fet.



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    00 29/07/2008 12:39
    LE CIFRE TERRIBILI DELLA BANDA DELLA UNO BIANCA
    In sette anni e mezzo di attività criminale:
    24 morti
    - 6 carabinieri (di cui 1 in pensione)
    - 3 pensionati
    - 2 nomadi
    - 2 extracomunitari
    - 2 guardie giurate
    - 2 benzinai
    - 1 poliziotto
    - 1commerciante
    - 1artigiano
    - 1dirigente d'azienda
    - 1 fattorino
    - 1elettrauto
    - 1direttore di banca
    102 feriti
    103 azioni criminali
    91 rapine (di cui 19 tentate)
    1 tentata estorsione
    11 attacchi violenti al solo scopo di uccidere.
    Le 91 rapine sono così suddivise per tipologia
    - 22 banche
    - 22 caselli autostradali
    - 20 distributori di carburante
    - 15 supermercati (di cui 9 della Coop)
    - 9 uffici postali
    - 2 autovetture
    - 1 tabaccheria
    (Fonte: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato)



    ============================================
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    niklas
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    00 29/07/2008 12:41
    Maledette bestie!

    Spero le bestie non si offendano...

    Saputo, facci sognare!!!
  • GEO-MARCO64
    00 29/07/2008 14:12
    Nessuna pietà nessuno sconto, quoto Asteix e altri "colpevolisti".
    Azzzzzzzz non ricordavo una sequela tale di delitti: avete fatto bene a elencarli tutti [SM=g1405989]
    Poteva veramente succedere a tutti: mi ricordo bene il 27/12/90 io la mia ragazza passammo casualmente dal luogo del delitto di Castelmaggiore dopo pochissimi minuti e rimanemmo basiti e sconvolti, o senza nemmeno sapere con esattezza chi, cosa e come; metti che per sorte fossimo passati prima avremmo potuto incrociare i fratellini e non avere il tempo per raccontarlo adesso.
    Non sò se fu solo un'impressione dovuta alla suggestione ma quando vidi la foto di robertosavi -il capo mi pare- ho subito pensato; ma quello io lo conosco e l'ho visto chissà quante volte, magari allo stadio o per strada è una ghigna che non ho mai scordato al contrario degli altri birbantelli
    [Modificato da GEO-MARCO64 29/07/2008 14:14]
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    00 29/07/2008 14:51
    al contrario di castelmaggiore, che ho sentito per tv e che ricordo c'era un nebbione bestia ( o era il pilastro)???

    comunque, dicevo io ricordo benissimo la rapina a corticella, dove io non ero a bologna, ma a modena, ma al mio ritorno un mio amico mi aveva avvisato che ADOLFO, da noi piccoli chiamato susi, era stato ammazzato per aver detto qualcosa a quei bravi ragazzi pentiti...

    ancora oggi vedo il figlio di Adolfo e mi ricordo ancora il padre, coperto da un lenzuolo disteso a terra sulla sua bicicletta e ricordo anche il sangue per terra.

    ricordo anche che un mio parente, all'ora un pezzo grosso della polizia, mi venne incontro e mi disse di stare lontano, per non intralciare le indagini.

    ancora ricordo mia madre che mi disse, ho sentito un forte scoppio, la bomba lanciata contro gli uomini della scorta dei soldi, dove appunto con un colpo di fucile, hanno devastato un braccio a quello che poi ha lavorato con me.

    oltre a tutti i danni e morti che hanno fatto, VOI NON SAPETE QUANTI SOLDI ABBIAMO DOVUTO SBORSARE AI FERITI.

    si parla di centinaia di milioni di lire (allora) e dei risarcimenti, nessuno ne ha mai parlato...

    ma anche questi sono danni per la comunita', dai bravi ragazzi forse pentiti...


    ritengo che una persona possa essere di nuovo inserita, quando c'e' stato un solo fatto...ma questi hanno davvero esagerato...

    NESSUNA PIETA', MA GIA' DA ALLORA...NON SOLO OGGI. [SM=g1619192]



    ============================================
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  • GEO-MARCO64
    00 29/07/2008 15:22
    Si si mi sembra proprio che ci fosse una gran nebbia il 27/12, stavamo tornando a casa da BO passammo proprio per Trebbo e passammo davanti all'Olimpic, ci mettemmo più tempo perchè si andava piano in macchina (forse fu una fortuna anche se non eravamo certo i soli per strada) causa nebbia.
    IL tragico è che non ci sono mica solo i bravi fratellini che invece di stare in gaiuffa tutta la vita usciranno tra qualche anni e penso a quei bastardazzi figli di troiamaiala che pur non avendo ucciso materialmente hanno rovinato migliaia di persone uccidendoli nel morale, nel portafoglio e mi riferisco ai signori Tanzi, cragnotti e soci. Ma quelli sono assassini in doppio petto blu, camicia bianca e cravatta, e sono sotto tutela dei nostri governanti: nessuno escluso [SM=x1406344] [SM=x1411761]
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    PG01
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    00 29/07/2008 15:47
    qui nessuno è innocentista.

    sia chiaro.

    dimenticavo: con roberto savi trattai una moto. non ebbe il tempo di comprarla.
    __________________________________________________
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  • GEO-MARCO64
    00 29/07/2008 15:57
    Re:
    PG01, 29/07/2008 15.47:

    qui nessuno è innocentista.

    sia chiaro.

    dimenticavo: con roberto savi trattai una moto. non ebbe il tempo di comprarla.


    Lo sò era solo per dire che in questo caso sto con "i cattivi" più cattivi. Ma la moto era bianca? l'aveva già mezza pagata? [SM=x1387390] [SM=g1619206]

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