dal TGCOM...
Elezioni, Ferrara scende in campo
La sua "lista pro-life" contro l’aborto
E’ pronto a riscendere in campo per le prossime elezioni politiche, con una sua “lista pro-life” correndo con il centrodestra o da solo: Giuliano Ferrara, l’ex eurodeputato Psi nell’89, e ministro del primo governo Berlusconi nel 94, torna all’impegno politico attivo. E fa della moratoria sull’aborto lanciata qualche tempo fa il suo cavallo di battaglia, come conferma lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera.
I principi del pensiero del direttore del Foglio, sono tre. Primo: nessuna donna è obbligata a partorire; secondo: nessuna donna deve essere perseguita legalmente perché abortisce; terzo: l’aborto è un male, va sradicato, non può essere utilizzato come strumento di controllo delle nascite, come avviene quando le donne sono obbligate i incentivate ad abortire.
Del resto, ragiona Ferrara, l’aborto “è un argomento altrettanto importante delle licenze dei tassisti, di Alitalia, delle aliquote che vanno abbassate”, quindi, “il centrodestra sarebbe il luogo naturale di una lista così”. Ferrara rigetta l’accusa di fare una lista della Cei e di voler, attraverso la sua battaglia, arrivare a una cancellazione della legge 194: “La Chiesa non è un soggetto politico e non mi verrebbe mai in mente di chiedere il suo appoggio. Il suo consiglio sì, non il suo appoggio.Anche perché la Chiesa non chiede, come si vuol far credere, l'abolizione della 194, ma la sua integrale applicazione”.
E poi arrivano due conti che in questi casi non guastano mai: “Il sondaggista Pagnoncelli – prosegue - ha rilevato che una lista come la nostra avrebbe di sicuro il 4%, forse il 6%. Se Berlusconi rispondesse di sì all’apparentamento lo sbarramento sarebbe al 2%: riuscirei ad andare in Parlamento con un gruppo di persone che farebbe questa battaglia culturale”. Nella squadra, alcuni collaboratori del Foglio, e negli auspici, nomi come Susanna Tamaro.
Nel frattempo sono state avviate le trattative con Berlusconi per un apparentamento, anche se ancora non c’è stata una risposta del Cavaliere. Di qui, l’auspicio del direttore del Foglio: “A Berlusconi chiedo stile, mi risponda presto, anche con un no, ma lo faccia senza perdere tempo”, dice mentre annuncia per questioni di par condicio, il suo addio a La7. E se invece Berlusconi resiste, “per chissà quali ragioni che non saprà spiegare né a me né a se stesso, andrò avanti”. In altri termini, Ferrara si dice pronto a rinunciare, giocoforza, alla presentazione della lista alla Camera ma di poterlo fare “al Senato in alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Sicilia e Sardegna”. E se neanche questo bastasse a superare la soglia sbarramento? “Pazienza, ci sono splendide vittorie e splendide sconfitte”.
...piccola notazione: peccato che la Legge 194 non fosse già attiva all'atto del concepimento di tale essere immondo...
...non sono mai stata un'attivista, nè ho mai partecipato a cortei di sorta ma, sono pronta a "scendere in piazza" se la confraternita cicconeimmondo/psiconano/vaticanchief etc.etc. cercheranno di re-instaurare la SANTAINQUISIZIONE!!!!
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