"Sfratto a Seragnoli? Ma no,entra pure gratis"
22/09/2007 09:27
Incidente diplomatico in Fortitudo. Sparite le "sue" poltrone di parterre. Sacrati: "Avrà la prima fila"
- La Repubblica -
MA cosa va combinando Gilberto Sacrati, patron della nuova Fortitudo, ora che, tirato dentro uno sponsorone come la Upim e tenuti nel cassetto i progetti non di uno, ma di due palasport, quello al Caab tutto nuovo, quello in centro, l´antico PalaDozza, tutto da rifare, ne butta poi fuori, fisicamente, Giorgio Seragnoli, 13 anni di guida dell´Aquila e più di 100 vecchi miliardi devoluti alla sua gloria?
«Sbagliato, non butto fuori nessuno. La notizia che è uscita è inesatta. Giorgio Seragnoli continuerà a tifare Fortitudo al palazzo: ospite della società, visto che disporrà di cinque posti gratuiti in prima fila. Non ho mai avuto il piacere di parlargli, ma so che c´è un accordo tra il nostro segretario e Silvano Piccorossi, il suo braccio destro. Le tessere sono già a sua disposizione».
Bella storia, o brutta storia, secondo prospettive. Perché Re Giorgio qualcosina l´ha fatta, per l´amata Effe, e dall´offerta ricevuta un anno fa, pure un po´ iettatoria (il suo palchetto da sei poltroncine da conservare a vita, pure munito di targa bronzea, racconta l´ex patron Martinelli), s´è passati all´oggi, che i ‘suoi´ posti non ci sono più. E questa è vera, invece. «Quei sei posti li vuole la società - continua Sacrati -. Ne ho parlato con Mazzon, ed è soprattutto un´esigenza sua, visto che sono attaccati alla panchina e magari, su chi sta lì seduto, e spesso sono amici degli amici, vuol decidere lui. Ora, sono disponibili per me e altri dirigenti. Ma se l´allenatore non vuole neanche me, mi siedo altrove».
E allora, esperita un´estenuante caccia al tesoro che ha scartato varie soluzioni (qui si vede male, qui non si può, qui c´è la panca ospite e la Lega non vuole), un Re Giorgio che narrano piuttosto contrariato da questa storia tesa, un giorno deciso a mollare aquile, sedie e strapuntini, quell´altro a non chiudere col primo amore, ha alfine accettato la variante al suo personalissimo piano regolatore e ce lo troveremo vicino, le poche volte che verrà, noi scribi. Tre sedie in parterre, angolo tribuna stampa. Altre due Piccorossi, qualche fila più sopra. Finale di partita, per ora. Di certo, non c´eravamo tanto amati. Anzi, pochissimo. (w.f.)
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l'educazione non si impara sui libri di scuola.