00 26/02/2014 12:18
Due argenti e sei bronzi. Questo il bottino finale dell’Italia a Sochi 2014: un bilancio in linea con quanto richiesto alla vigilia (migliorare le cinque medaglie di Vancouver), però arrivato senza alcuna medaglia d’oro, come non accadeva da Lake Placid 1980. Per questo la posizione nel medagliere è decisamente deficitaria (22° posto), anche se risalirebbe fino alla 12.a posizione calcolando solo il numero di medaglie, indipendentemente dal metallo. Considerando poi ben otto quarti posti che potevano trasformarsi in piazzamenti sul podio.

Dunque, nel complesso un risultato tutt’altro che disprezzabile, per una squadra complessivamente in ricostruzione, dopo il disastroso bilancio di quattro anni fa. E una delle note liete arriva dall’età dei vincitori delle medaglie, pari a 25,81 anni (come rilevato dal presidente del Coni Malagò), a testimonianza del fatto che molti potranno essere nuovamente protagonisti tra quattro anni, nel pieno della maturità, con l’esclusione di Zoeggeler e Kostner, entrambi avviati verso la conclusione di due strepitose carriere.

Tra le sorprese in positivo, guardando al futuro, c’è soprattutto il biathlon: una specialità in cui abbiamo sempre raccolto abbastanza poco, ma ora con elementi giovani di grande futuro e con già questa esperienza da sfruttare nel 2018 a Pyongyang. Poi c’è la regina italiana di Sochi 2014: Arianna Fontana. Ha soli 23 anni e, se abbandonerà le idee di ritiro, avrà certamente l’occasione di continuare il feeling con il podio e, magari, trovare quello stimolo di andare a caccia dell’oro ancora mancante nel suo personale e stupendo medagliere.

In chiaroscuro lo sci alpino, soprattutto per quanto riguarda la squadra femminile con discipline senza speranze in partenza, mentre è sempre più all’anno zero il nostro sci di fondo. Proprio da questo tradizionale serbatoio di podi per l’Italia è arrivata la delusione più grande: seppur partita senza grandi speranze, la spedizione azzurra non è riuscita a fare meglio del quinto posto della staffetta maschile. Senza dimenticare discipline in cui nemmeno si sperava in un risultato a sorpresa, come il bob ed il pattinaggio di velocità. C’è tanto da lavorare.


Willy