00 05/09/2013 19:55
Autore poesia d'a*ore, più o *eno

ilverofettina
dedicata alle donne del foru*
*a soprattutto ad una brianzola che non credo ci leggerà, a un paio di feno*eni(quasi da baraccone) con cui son uscito i pri*i di luglio
e ad una pittrice con gli occhi verdi che non so se vedrò più...
così co*e non so quanto codesto scritto sia lontano dal *io stile


Diciassette sette duemilasette


Rimandato a settembre
manco fossi un esame
o un alunno svogliato.
Usato sessualmente da donne invase dall’alcool
abbracciato solo da amiche
amato esclusivamente
in maniera virtuale & distante
come una campagna che desidera la città
o una strada assolata
che vorrebbe rotolarsi sull’erba


Lenisco le ferite con l’alcool
riempio quello straccio bucato
- che altri chiamano anima –
con visite surrealiste agli autogrill
danze sfrenate a piedi nudi
e bulimia di vita.
per dimenticar l’assenza
di qualcosa che non c’è più.
qualcosa che neanch’io so cos’è

ma in fondo cosa c’è di meglio
della ricerca fine a se stessa
in attesa di veder risorgere la cenere.

Forse perdermi nei tuoi occhi
Forse ritrovarmi nel tuo sesso
o forse scorrere e basta
come fossi l’acqua d’un fiume
che corre veloce verso il mare
scappando da questo alveo
d’anime inquinate.
Etereo






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Hai fatto tornare tutti...ci siamo tutti a salutarti... Ciao Fet.