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PG01
00martedì 11 settembre 2007 09:27
La serenità di Pillastrini «I nostri giovani cresceranno»


11/09/2007 09:19


- Il Resto del Carlino -

UNA PARTITA di precampionato, sentita, vissuta intensamente ma pur sempre una partita di precampionato. A tre settimane scarse dall’inizio del campionato, il ritardo di condizione della Virtus è sotto gli occhi di tutti, un po’ per gli infortuni un po’ per gli assenti, come i convocati in nazionale, che non sono un toccasana per gli allenamenti. E Stefano Pillastrini non ne fa un dramma. «Abbiamo patito subito la loro intensità, non siamo ancora in clima da competizione. Dobbiamo lavorare tantissimo, ci stiamo allenando in sei, aiutati dai giovani: è ancora presto ma sono convinto che riusciremo a fare bene».
Convinzioni supportate dallo spirito che ha animato la squadra negli ultimi minuti. E anche se il risultato in questa gara non era l’urgenza più assoluta, nei minuti conclusivi, quelli del recupero, anche Pilla si è acceso, manifestando il proprio disappunto agli arbitri su un’infrazione di campo di Holland.
In regia, l’assenza di Di Bella e un Conroy unitosi al gruppo da neanche una settimana non preoccupano il coach. «Questa squadra è costruita pensando che Di Bella deve esserci, non possiamo fare a meno di lui». Discorso lievemente diverso per quanto riguarda l’area, dove le alternative non mancano: «Michelori è un giocatore in più, abbiamo quattro lunghi e oggi in quel ruolo ha giocato il giovane Da Ros. Lo aspetteremo serenamente».
E serenamente Pillastrini risponde alle domande sull’accoglienza riservatagli da un PalaDozza infuocato. «Ero pronto a tutto, sono un professionista e vorrei essere trattato come tale: i tifosi ragionano col cuore, io ragiono con la professionalità. Non mi offendo, non sarò di certo l’ultimo». E in tema di professionisti, alla partita ha assistito Mike Brown, l’allenatore di Cleveland che è rimasto stupito dalla bella atmosfera di questo derby. «Conroy — commenta il tecnico dei Cavs — l’ho visto un po’ in difficoltà, è al primo anno in Europa e migliorerà col tempo».

STEFANO CAPITANI

PG01
00martedì 11 settembre 2007 09:32
L'Aquila vola subito sul derby, V Nere ko


11/09/2007 09:01
La Effe parte forte con Torres e gli americani. La Virtus è ancora fuori ritmo

- Corriere di Bologna -

Si parte col brivido, Basket City rende un toccante omaggio a Luciano Pavarotti irradiando il «vincerò» del Nessun dorma che la Fortitudo prende alla lettera, mentre la Virtus per mezzora è ai limiti del presentabile, prima di gasarsi nell'ultimo quarto. L'Aquila c'è, per 30' galoppa come fosse già campionato. Vuol correre e si vede, vuol attaccare e ha già tessuto i fili giusti per collegare i terminali, Torres soprattutto, già leader. Gli effetti della cura Mazzon si vedono già. Con il suo marchio di fabbrica, la difesa, caccia i bianconeri nei vicoli ciechi da dove, oggi, faticano ad uscire.
Assenze illustri per Virtus e Fortitudo, ad iniziare da patron Sabatini, rimasto sul divano, proseguendo con Blizzard, Di Bella, Crosariol e Michelori. Di là mancavano Mancinelli, Janicenoks e Bagaric, atteso stamattina in aeroporto. Pronti via, l'Aquila aggredisce, la Virtus guarda. Indietrissimo la truppa di Pilla, che ancora non ha riferimenti precisi in attacco e difende a casaccio. Difficile soppesare l'entità delle tossine da preparazione, ma la Fortitudo vola. Flash sparsi: 11-0 l'avvio biancoblù, scaldato dai mori che l'infilano sempre. Thomas da sotto, per aprire il derby, Torres in arresto e tiro, Jenkins con la prima d'una serie di triple «ignoranti». La Virtus non riesce nemmeno a tirare. Primo ferro per Da Ros dopo 1'40”, primo cesto di Holland dopo 2'44”. Questo è.
L'armata del Pilla — vincitore indiscusso al fischiometro durante le presentazioni — è scollata. Si riavvicina sul 29-22 in avvio di secondo periodo, crolla a -16 (39-23) dopo l'ennesimo break (10-1) fino a raschiare il 48-27 (tripla di Torres, 4'41” all'intervallo). La tenzone sarebbe finita da un pezzo, ma c'è margine per scavare ancora: sul 57-33 a 1'50” col paniere di Kesicki, la Fortitudo si gode la sbornia di canestri, trovando sempre dal venezuelano la cosa giusta, mentre Jenkins impallina Conroy.
Nella ripresa qualcosa girerà, compresa la tripla di Spencer per il -6 (78-69, 8'30” al gong), ma è un'altra faccia quella bianconera. La Virtus s'iscrive finalmente al derby, molla le briglie tattiche e attacca sul serio, arrivando fino al 90-84, prima del 4-0 Thomas- Lamma che chiude la partita. Vince la Fortitudo, a tratti stravince, ma la Coppa Carisbo, schivata la mattanza, resta in palio.
Spunti: la difesa bianconera balla, la testa a tratti è scollegata negli accoppiamenti, nelle scelte, Conroy e Garri (dura vederlo da 4) sono fuori ritmo. Funziona Holland, attaccante principe (per lui due schiaccioni da film), Spencer regala qualche pistolettata, impressiona il portamento di Canelo, 18 anni, ancora per un anno circoscritto al solo settore giovanile per motivi regolamentari. Poi la squadra è drammaticamente corta, per questo ieri Sabatini ha rilanciato per Alan Anderson, raggiungendo una sorta d'accordo economico di massima col giocatore. Anderson, che due mesi fa aveva rifiutato l'Olympiacos per giocarsi la carta Nba, sta chiudendo il suo camp a San Antonio e oggi, salvo colpi di scena, accetterà l'offerta della Virtus.
Evidente la mano di bianco data da Mazzon all'Aquila, mentre la folla rende omaggio anche a Mike Brown, coach di Cleveland vicecampione Nba, ospite del Cska Mosca che si sta allenando all'Arcoveggio. Insomma, c'è tanto colore al PalaDozza. Biancoblù, soprattutto.
Daniele Labanti

|Blasco|
00martedì 11 settembre 2007 14:54
Bene bene..che porta male vincerlo! [SM=g21337]
Wadi
00martedì 11 settembre 2007 16:39
Ho letto da qualche parte che si è mosso bene anche il giovane play Gian Carlo Canelo.
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