strano, nella rassegna stampa del sito fortitudo...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
PG01
00martedì 10 marzo 2009 16:19
manca questo articolo dal corriere di bologna...
Il Se domani il club non salda gli arretrati, lo spogliatoio si sgretola.
C'è già chi ha minacciato di andarsene
Fortitudo, ennesimo D-Day: il futuro finanziario della Fortitudo è oscuro
La società può anche sbloccare il tesseramento di Scales. Ma dopo tante parole la squadra vuole vedere i soldi
Rassicurate, a parole, le anime della squadra, non resta che fugare sul serio i dubbi che l'ultima settimana ha contribuito a cementare, ridando alla Fortitudo in primis una dignità societaria. Questo tocca a Gilberto Sacrati, nei sette giorni decisivi del club, in corsa sul filo teso sopra al burrone, mentre le sorti sportive saranno un pesante fardello da discutere solo in seguito. Prima vengono gl'impegni presi venerdì con i giocatori, il saldo degli arretrati entro domani. Altrimenti non ci sarà nemmeno un «poi». Se i soldi non saranno distribuiti nei conti correnti degli atleti, difficile pensare anche solo a un futuro, figurarsi a progetti e sogni.
L'incredibile e gravissima vicenda del mancato tesseramento di Alex Scales rischia di far crollare morale e speranze. Intanto, è costato due punti in classifica e ha «sdoganato» i problemi di liquidità da tempo paventati. Così la squadra che s'era allenata con lui dieci giorni, Pancotto che l'aveva inserito e Savie che s'era attivato per mettere subito a disposizione un innesto alla riapertura del mercato, hanno scoperto che il «nemico» era in casa. Bilanci in rosso, situazione societaria non in regola e le paure che vengono a galla. A questo punto è giusto chiedere a Sacrati: come sta davvero la Fortitudo? Ridursi sempre all'ultimo momento per mettere una toppa, per sanare, per spiegare un «giallo» — perché di questo si tratta, parlando di debiti e stipendi non pagati — significa giocare col fuoco, specialmente se la squadra lotta per salvarsi e scopre, a 48 ore da una partita cruciale, che l'atteso rinforzo americano, arrivato da dieci giorni, non può giocare per colpa della società. Adesso che i giocatori sembrano aver ingranato per quanto riguarda l'atteggiamento, tocca alla proprietà cambiare registro. Non ci stancheremo mai di scriverlo — piaccia o meno ai tifosi — una retrocessione (o peggio un de profundis finanziario) della Fortitudo sarebbe un disastro per tutti.Questa è la volta buona, l'ha detto Sacrati. E c'è d'augurarsi che non sia solo il ponte verso nuovi problemi. Tante sono state le occasioni mancate che lo spogliatoio non accetterà ulteriori parole, quelle che hanno a lungo dato credito alla proprietà, anche pronunciate in buona fede dai più stretti collaboratori. Non c'è motivo per non credere che finalmente la situazione si sistemi, è quello che chiedono tutti, ma sono troppe le analogie sinistre che hanno accompagnato questo viaggio di Sacrati. L'ultima, la «cessione a se stesso», ha parentele lontane e cattivi presagi, come la poca chiarezza e il gioco del patron a fare l'uomo d'affari, attaccando per non essere attaccato, spiegando che trattandosi di «cose serie», non è il caso di far troppa luce sui dettagli.Adesso, l'unica luce richiesta è quella in fondo al tunnel. Venerdì scorso, mentre non riusciva a tesserare il nuovo americano a causa della mancanza dei fondi, Sacrati ha mostrato alla squadra le ricevute dei pagamenti che sarebbero dovuti partire di lì a poco per saldare le pendenze degli ultimi due mesi. Era una promessa fatta in ritiro a Lizzano e già posticipata. La carta buona resta sempre il Parco delle Stelle, la nuova società che ha inglobato la Fortitudo, i 400 milioni su carta sventolata come una terra promessa. Una situazione che riguarda la squadra, e che i giocatori stanno prendendo in modi differenti: c'è chi gioca per la maglia, chi gioca e basta, chi s'è stufato, chi è ottimista e chi disilluso. Per ricomporre i cocci, i danari devono arrivare adesso. Altrimenti controllare lo spogliatoio, le amarezze di chi è rimasto fidandosi dello staff tecnico, le voglie di partire di qualcuno e di rivalersi di qualcun altro, diventerà complicato.Ignorate tante via d'uscita, Sacrati sta correndo in un cul de sac, andando avanti finché il muro è distante sperando e confidando in un colpo di scena. Nessuno, nei piani altissimi, nutre fiducia, ma in ballo c'è anche la credibilità della Fortitudo — ora al minimo storico — e il patron andrà avanti contro «tutto e tutti» come ama ripetere. Chiuso il 2008 con una perdita di 4,5 milioni, senza introiti pubblicitari —dopo l'accordo con Gmac, la trovata del Parco delle Stelle come sponsor ne è la conferma — il futuro si scrive saldando oggi i pregressi, sbloccando il tesseramento di Scales che può essere cruciale per la salvezza (del titolo sportivo in serie A e dei conti del club), e portando dunque la Fortitudo almeno fino all'inter-tempo di giugno. (Quando un esodo che solo la stagione in corso e la forza morale del gruppo hanno impedito, sarà alle porte. Paradossalmente, i primi a partire potrebbero essere alcuni virgulti del settore giovanile.Ma in fondo, questo può essere solo un incubo. Un'immagine assurda, inquietante, che domani Sacrati può ricacciare indietro, saldando, recuperando un pizzico di fiducia, ridando il sorriso. E rigenerando l'amata Fortitudo.Daniele Labanti(Ha collaborato Elisa Fiocchi)


p.s., dimentichiamoci pure che il Comune di Bologna (i cittadini di Bologna) aspettano che qualcuno paghi gli arretrati per il palazzo.

tanti auguri comunque: chi succederà a Cofferati non metterà certo una pietra sopra ai danni fatti dal Sacro Dilettante.
|=Valentino=|
00martedì 10 marzo 2009 16:48
Pg, ma c'e' Rieti che fallisce...loro sono tranquilli.... [SM=x1424892] [SM=x1424149] [SM=x1424010]
Wadi
00martedì 10 marzo 2009 17:04

Ho l'impressione ch al posto del Parco delle stelle, faranno la moschea.
fossadeileoni89
00martedì 10 marzo 2009 19:22
Re: manca questo articolo dal corriere di bologna...
PG01, 10/03/2009 16.19:

Il Se domani il club non salda gli arretrati, lo spogliatoio si sgretola.
C'è già chi ha minacciato di andarsene
Fortitudo, ennesimo D-Day: il futuro finanziario della Fortitudo è oscuro
La società può anche sbloccare il tesseramento di Scales. Ma dopo tante parole la squadra vuole vedere i soldi
Rassicurate, a parole, le anime della squadra, non resta che fugare sul serio i dubbi che l'ultima settimana ha contribuito a cementare, ridando alla Fortitudo in primis una dignità societaria. Questo tocca a Gilberto Sacrati, nei sette giorni decisivi del club, in corsa sul filo teso sopra al burrone, mentre le sorti sportive saranno un pesante fardello da discutere solo in seguito. Prima vengono gl'impegni presi venerdì con i giocatori, il saldo degli arretrati entro domani. Altrimenti non ci sarà nemmeno un «poi». Se i soldi non saranno distribuiti nei conti correnti degli atleti, difficile pensare anche solo a un futuro, figurarsi a progetti e sogni.
L'incredibile e gravissima vicenda del mancato tesseramento di Alex Scales rischia di far crollare morale e speranze. Intanto, è costato due punti in classifica e ha «sdoganato» i problemi di liquidità da tempo paventati. Così la squadra che s'era allenata con lui dieci giorni, Pancotto che l'aveva inserito e Savie che s'era attivato per mettere subito a disposizione un innesto alla riapertura del mercato, hanno scoperto che il «nemico» era in casa. Bilanci in rosso, situazione societaria non in regola e le paure che vengono a galla. A questo punto è giusto chiedere a Sacrati: come sta davvero la Fortitudo? Ridursi sempre all'ultimo momento per mettere una toppa, per sanare, per spiegare un «giallo» — perché di questo si tratta, parlando di debiti e stipendi non pagati — significa giocare col fuoco, specialmente se la squadra lotta per salvarsi e scopre, a 48 ore da una partita cruciale, che l'atteso rinforzo americano, arrivato da dieci giorni, non può giocare per colpa della società. Adesso che i giocatori sembrano aver ingranato per quanto riguarda l'atteggiamento, tocca alla proprietà cambiare registro. Non ci stancheremo mai di scriverlo — piaccia o meno ai tifosi — una retrocessione (o peggio un de profundis finanziario) della Fortitudo sarebbe un disastro per tutti.Questa è la volta buona, l'ha detto Sacrati. E c'è d'augurarsi che non sia solo il ponte verso nuovi problemi. Tante sono state le occasioni mancate che lo spogliatoio non accetterà ulteriori parole, quelle che hanno a lungo dato credito alla proprietà, anche pronunciate in buona fede dai più stretti collaboratori. Non c'è motivo per non credere che finalmente la situazione si sistemi, è quello che chiedono tutti, ma sono troppe le analogie sinistre che hanno accompagnato questo viaggio di Sacrati. L'ultima, la «cessione a se stesso», ha parentele lontane e cattivi presagi, come la poca chiarezza e il gioco del patron a fare l'uomo d'affari, attaccando per non essere attaccato, spiegando che trattandosi di «cose serie», non è il caso di far troppa luce sui dettagli.Adesso, l'unica luce richiesta è quella in fondo al tunnel. Venerdì scorso, mentre non riusciva a tesserare il nuovo americano a causa della mancanza dei fondi, Sacrati ha mostrato alla squadra le ricevute dei pagamenti che sarebbero dovuti partire di lì a poco per saldare le pendenze degli ultimi due mesi. Era una promessa fatta in ritiro a Lizzano e già posticipata. La carta buona resta sempre il Parco delle Stelle, la nuova società che ha inglobato la Fortitudo, i 400 milioni su carta sventolata come una terra promessa. Una situazione che riguarda la squadra, e che i giocatori stanno prendendo in modi differenti: c'è chi gioca per la maglia, chi gioca e basta, chi s'è stufato, chi è ottimista e chi disilluso. Per ricomporre i cocci, i danari devono arrivare adesso. Altrimenti controllare lo spogliatoio, le amarezze di chi è rimasto fidandosi dello staff tecnico, le voglie di partire di qualcuno e di rivalersi di qualcun altro, diventerà complicato.Ignorate tante via d'uscita, Sacrati sta correndo in un cul de sac, andando avanti finché il muro è distante sperando e confidando in un colpo di scena. Nessuno, nei piani altissimi, nutre fiducia, ma in ballo c'è anche la credibilità della Fortitudo — ora al minimo storico — e il patron andrà avanti contro «tutto e tutti» come ama ripetere. Chiuso il 2008 con una perdita di 4,5 milioni, senza introiti pubblicitari —dopo l'accordo con Gmac, la trovata del Parco delle Stelle come sponsor ne è la conferma — il futuro si scrive saldando oggi i pregressi, sbloccando il tesseramento di Scales che può essere cruciale per la salvezza (del titolo sportivo in serie A e dei conti del club), e portando dunque la Fortitudo almeno fino all'inter-tempo di giugno. (Quando un esodo che solo la stagione in corso e la forza morale del gruppo hanno impedito, sarà alle porte. Paradossalmente, i primi a partire potrebbero essere alcuni virgulti del settore giovanile.Ma in fondo, questo può essere solo un incubo. Un'immagine assurda, inquietante, che domani Sacrati può ricacciare indietro, saldando, recuperando un pizzico di fiducia, ridando il sorriso. E rigenerando l'amata Fortitudo.Daniele Labanti(Ha collaborato Elisa Fiocchi)


p.s., dimentichiamoci pure che il Comune di Bologna (i cittadini di Bologna) aspettano che qualcuno paghi gli arretrati per il palazzo.

tanti auguri comunque: chi succederà a Cofferati non metterà certo una pietra sopra ai danni fatti dal Sacro Dilettante.



comunque vada la effe rimarrà sempre nel cuore
che sia in serie A,legadue o quant'altro [SM=x1406833]
niklas
00mercoledì 11 marzo 2009 07:44
Re:
Wadi, 10/03/2009 17.04:


Ho l'impressione ch al posto del Parco delle stelle, faranno la moschea.




Onestamente le ultime che ho sentito parlano dello stadio in quela zona, non Funo. Così si aggirerebbe il problema Provincia, che dovrebbe sottostare al comune di Bologna, dove, per inciso, appare sempre più problematica una futura elezione di Delbono.
Oberlord
00giovedì 12 marzo 2009 09:44
Un circostanziato articolo pubblicato oggi dalla Gazzetta del Sud riapre dubbi ed interrogativi sull'esclusione dell'Orlandina Basket dal campionato di Serie A. L'articolo, infatti, denuncia che la Fortitudo Bologna si trovava in situazione economica peggiore rispetto ai paladini (contributi Enpals non pagati dal 2001 al 2004) ma è sempre stata iscritta regolarmente al torneo. Ecco il pezzo del collega Max Passalcqua.



La voce circolava tra i forum dei tifosi di basket di tutt'Italia già da qualche settimana, più o meno in concomitanza con la presentazione, da parte dell'Orlandina, del ricorso al Tar del Lazio contro la Federazione italiana pallacanestro per la mancata consegna (nonostante un atto stragiudiziale del 23 dicembre 2008) della documentazione relativa all'iscrizione al campionato di serie A 2008/2009 di tutte le sedici squadre ammesse. Il presidente Enzo Sindoni citava in particolare la Fortitudo Bologna «anche per i presunti debiti scaduti non esposti in relazione alla vicenda del mutuo del PalaDozza» e le altre società «per debiti nei confronti dell'Erario e dell'Enpals» lamentando una vergognosa – se confermata – disparità di trattamento rispetto alla società paladina, esclusa dal massimo campionato proprio per la mancata documentazione del pagamento dei contributi Enpals. Nella "faida" tra l'Orlandina e la Fip innescatasi a settembre dello scorso anno e destinata a durare a lungo (anche se l'elezione di Dino Meneghin dopo le dimissioni di Fausto Maifredi e di buona parte del Consiglio federale già nei giorni della decisione sul club siciliano potrebbe rilanciare il dialogo), è evidente che ormai solo il Tar possa permettere al presidente Sindoni di ottenere questa documentazione. Anche perché le società che potrebbero non avere avuto i requisiti per l'iscrizione sono diverse: Rieti è sommersa dai debiti al punto da aver deliberato la chiusura e la vendita del titolo di serie A o Legadue, ad Avellino starebbero fioccando i lodi di giocatori non pagati, mentre a Milano avevano espressamente fatto riferimento lo stesso Sindoni e il direttore generale Francesco Venza. Quanto alla Fortitudo, è di ieri la notizia che il patron Gilberto Sacrati abbia pagato gli stipendi arretrati ai giocatori scongiurando così l'annunciato "sciopero", mentre il mancato tesseramento di Alex Scales «a causa di un problema amministrativo» (in realtà per il mancato rispetto del rapporto indebitamento/diritti alle prestazioni dei giocatori, per il quale l'art. 29 comma 3 del Regolamento esecutivo vieta l'acquisizione di nuovi atleti) ha definitivamente scoperchiato la situazione debitoria della Effe.
In risposta all'Orlandina, la Fortitudo ha «respinto fermamente le accuse mosse riguardo alla propria iscrizione al campionato 2008/2009, regolarmente e legittimamente accettata dagli organi federali competenti, riservandosi di tutelare i propri diritti in ogni sede opportuna». Ma è evidente che, se oggi la gloriosa società felsinea si trova in queste acque, i problemi non possono certo essere sorti nel corso dell'attuale stagione (e lo stesso vale ovviamente per le altre).
Proviamo allora a fare chiarezza grazie a uno dei tanti documenti che l'Orlandina ha richiesto invano alla Fip: la "Relazione sulla gestione" allegata al bilancio d'esercizio della Fortitudo Pallacanestro Srl chiuso al 30 giugno 2008.
Il documento firmato dal presidente del Consiglio di amministrazione Gilberto Sacrati espone infatti «una perdita di euro 4.486.506, previo accantonamento delle imposte di competenze ammontanti complessivamente ad euro 103.376». Una perdita pari a circa nove volte il capitale sociale (500 mila euro), tanto da rendere necessario «ripianare la perdita per euro 3.663.486 mediante l'integrale utilizzo del fondo per copertura perdite di periodo; euro 80.955 mediante l'integrale utilizzo dei versamenti soci in conto capitale (...) riportare a nuovo la perdita residua di euro 742.065 (...) convocare l'Assemblea ai fini dell'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 2482 ter del Codice civile».
Ovvero, essendo le perdite superiori a un terzo del capitale (in verità, al capitale intero) anche dopo il ricorso alle riserve, è obbligatorio procedere alla diminuzione del capitale sociale e alla successiva ricapitalizzazione. Cosa che, sempre secondo l'art. 29 comma 3 del Regolamento esecutivo, «la Com.Tec. invita la società» a fare entro 30 giorni nel caso di mancato rispetto del rapporto ricavi/indebitamento, a pena di pesanti ammende e di una penalizzazione di almeno 4 punti. Non risulta che la solerte Com.Tec. fosse intervenuta in tal senso.
Per quanto riguarda invece il debito con l'Enpals, la relazione è addirittura illuminante: «Si segnala inoltre – vi si legge – che la situazione economica è stata gravata da oneri imprevisti, seppure dovuti, afferenti l'omesso versamento di contributi Enpals per il periodo 01/2001-12/2004 a causa di un errore di calcolo determinato dall'applicazione di un'aliquota inferiore a quella effettiva, nonché dai relativi oneri (sanzioni ed interessi di mora)».
L'iscrizione a bilancio di questo debito potrebbe consentire l'iscrizione al campionato 2008/09, anche se la situazione debitoria parrebbe escluderla; ma come è possibile che la Fortitudo sia stata iscritta ai precedenti campionati con una simile pendenza?
Una notazione finale va comunque fatta: anche se Sindoni dovesse riuscire a dimostrare che molte altre squadre non avevano i requisiti per l'iscrizione al campionato, questo non servirebbe certo a ottenere la riammissione dell'Orlandina in serie A. Ecco perché, in una sorta di "doppio binario", la dirigenza paladina si starebbe muovendo per l'acquisizione di un titolo di Legadue. Dopo le voci che avevano riguardato Pavia, si parla adesso di trattative intavolate proprio con Rieti e, negli ultimi giorni, con Roseto.

Max Passalacqua (da Gazzetta del Sud)

PG01
00giovedì 12 marzo 2009 09:49
mia ipotesi, che prevedo da mesi: penalizzazione di 4 punti.

con essa retrocessione sul campo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:06.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com