manca questo articolo dal corriere di bologna...
Il Se domani il club non salda gli arretrati, lo spogliatoio si sgretola.
C'è già chi ha minacciato di andarsene
Fortitudo, ennesimo D-Day: il futuro finanziario della Fortitudo è oscuro
La società può anche sbloccare il tesseramento di Scales. Ma dopo tante parole la squadra vuole vedere i soldi
Rassicurate, a parole, le anime della squadra, non resta che fugare sul serio i dubbi che l'ultima settimana ha contribuito a cementare, ridando alla Fortitudo in primis una dignità societaria. Questo tocca a Gilberto Sacrati, nei sette giorni decisivi del club, in corsa sul filo teso sopra al burrone, mentre le sorti sportive saranno un pesante fardello da discutere solo in seguito. Prima vengono gl'impegni presi venerdì con i giocatori, il saldo degli arretrati entro domani. Altrimenti non ci sarà nemmeno un «poi». Se i soldi non saranno distribuiti nei conti correnti degli atleti, difficile pensare anche solo a un futuro, figurarsi a progetti e sogni.
L'incredibile e gravissima vicenda del mancato tesseramento di Alex Scales rischia di far crollare morale e speranze. Intanto, è costato due punti in classifica e ha «sdoganato» i problemi di liquidità da tempo paventati. Così la squadra che s'era allenata con lui dieci giorni, Pancotto che l'aveva inserito e Savie che s'era attivato per mettere subito a disposizione un innesto alla riapertura del mercato, hanno scoperto che il «nemico» era in casa. Bilanci in rosso, situazione societaria non in regola e le paure che vengono a galla. A questo punto è giusto chiedere a Sacrati: come sta davvero la Fortitudo? Ridursi sempre all'ultimo momento per mettere una toppa, per sanare, per spiegare un «giallo» — perché di questo si tratta, parlando di debiti e stipendi non pagati — significa giocare col fuoco, specialmente se la squadra lotta per salvarsi e scopre, a 48 ore da una partita cruciale, che l'atteso rinforzo americano, arrivato da dieci giorni, non può giocare per colpa della società. Adesso che i giocatori sembrano aver ingranato per quanto riguarda l'atteggiamento, tocca alla proprietà cambiare registro. Non ci stancheremo mai di scriverlo — piaccia o meno ai tifosi — una retrocessione (o peggio un de profundis finanziario) della Fortitudo sarebbe un disastro per tutti.Questa è la volta buona, l'ha detto Sacrati. E c'è d'augurarsi che non sia solo il ponte verso nuovi problemi. Tante sono state le occasioni mancate che lo spogliatoio non accetterà ulteriori parole, quelle che hanno a lungo dato credito alla proprietà, anche pronunciate in buona fede dai più stretti collaboratori. Non c'è motivo per non credere che finalmente la situazione si sistemi, è quello che chiedono tutti, ma sono troppe le analogie sinistre che hanno accompagnato questo viaggio di Sacrati. L'ultima,
la «cessione a se stesso», ha parentele lontane e cattivi presagi, come la poca chiarezza e il gioco del patron a fare l'uomo d'affari, attaccando per non essere attaccato, spiegando che trattandosi di «cose serie», non è il caso di far troppa luce sui dettagli.Adesso, l'unica luce richiesta è quella in fondo al tunnel. Venerdì scorso, mentre non riusciva a tesserare il nuovo americano a causa della mancanza dei fondi, Sacrati ha mostrato alla squadra le ricevute dei pagamenti che sarebbero dovuti partire di lì a poco per saldare le pendenze degli ultimi due mesi.
Era una promessa fatta in ritiro a Lizzano e già posticipata. La carta buona resta sempre il Parco delle Stelle, la nuova società che ha inglobato la Fortitudo,
i 400 milioni su carta sventolata come una terra promessa. Una situazione che riguarda la squadra, e che i giocatori stanno prendendo in modi differenti: c'è chi gioca per la maglia, chi gioca e basta, chi s'è stufato, chi è ottimista e chi disilluso. Per ricomporre i cocci, i danari devono arrivare adesso. Altrimenti controllare lo spogliatoio, le amarezze di chi è rimasto fidandosi dello staff tecnico, le voglie di partire di qualcuno e di rivalersi di qualcun altro, diventerà complicato.Ignorate tante via d'uscita, Sacrati sta correndo in un cul de sac, andando avanti finché il muro è distante sperando e confidando in un colpo di scena.
Nessuno, nei piani altissimi, nutre fiducia, ma in ballo c'è anche la credibilità della Fortitudo — ora al minimo storico — e il patron andrà avanti contro «tutto e tutti» come ama ripetere.
Chiuso il 2008 con una perdita di 4,5 milioni, senza introiti pubblicitari —dopo l'accordo con Gmac,
la trovata del Parco delle Stelle come sponsor ne è la conferma — il futuro si scrive saldando oggi i pregressi, sbloccando il tesseramento di Scales che può essere cruciale per la salvezza (
del titolo sportivo in serie A e dei conti del club), e portando dunque la Fortitudo almeno fino all'inter-tempo di giugno. (Quando un esodo che solo la stagione in corso e la forza morale del gruppo hanno impedito, sarà alle porte. Paradossalmente, i primi a partire potrebbero essere alcuni virgulti del settore giovanile.Ma in fondo, questo può essere solo un incubo. Un'immagine assurda, inquietante, che domani Sacrati può ricacciare indietro, saldando, recuperando un pizzico di fiducia, ridando il sorriso. E rigenerando l'amata Fortitudo.Daniele Labanti(Ha collaborato Elisa Fiocchi)
p.s., dimentichiamoci pure che il Comune di Bologna (i cittadini di Bologna) aspettano che qualcuno paghi gli arretrati per il palazzo.
tanti auguri comunque: chi succederà a Cofferati non metterà certo una pietra sopra ai danni fatti dal Sacro Dilettante.