sono arrabbiata

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francesca.38
00mercoledì 13 febbraio 2008 11:54
e offesa
non so postare articoli di giornale, ma questa mattina ho letto di un intervento dalla polizia in un ospedale di napoli perchè avevano ricevuto una denuncia ANONIMA riguardo un feticidio(?).
secondo il vigliacco schifoso la donna stava abortendo oltre il termine di 23 settimane
e la polizia è arrivata: 2 volanti, intrusione in ospedale e interrogatorio della donna ancora sotto gli effetti dell'anestesia.
ah, non avevano il mandato , partiti troppo in fretta, e l'autorizzazione l'hanno avuto da un magistrato via telefono.

ovviamente era tutto in regola.

un'azione del genere è allucinante, sproporzionata, pericolosa.
priva di logica e di pietà.

spero che ad alcuni dei protagonisti di questa vicenda venga un accidente



stesso post in 2 forum, scusate, ma sono inferocita
|=Valentino=|
00mercoledì 13 febbraio 2008 12:00
ok, l'ho cancellato per non fare confusione...

l'articolo e' quello sotto scritto dal gabbiano...
francesca.38
00mercoledì 13 febbraio 2008 12:06
no, non era questo.
era su repubblica
e faceva un po' meno confusione.
non chiamava bimbo un feto, non si dimenticava che oltre al 40 % di probabilità di deficit nmentale aveva la certezza di nascere con defit ormonali che portano da una femminilità marcata all'incompletezza dei genitali...
non si dimenticava di dire che la donna è single e che voleva il bimbo, altrimenti abortiva 3 mesi fa, senza partorire, con doglie e tutto, un feto...
e non riportava il commento del cavolo della carrese, che se trovasse uno che se la sc.pa per bene, la smetterebbe di dire stupidate.

ovviamente, vale grazie cmq per aver riportato un articolo.

adesso che ho visto da dove lo hai preso capisco perchè aggiungerei volentieri il giornalista alla lista di quelli a cui non voglio molto bene...
carlos.spencer
00mercoledì 13 febbraio 2008 12:13
Hanno sequestrato cartelle cliniche e feto. Io temo che se vanno al potere le destre ci saranno tempi molto duri per lo stato laico. Sottoscrivo appieno il post di Francesca e condivido la sua indignazione
gabbiano giallorosso
00mercoledì 13 febbraio 2008 12:22
Per caso è questo l'articolo?

L'indagine avviata dal direttore del Policlinico II dove gli agenti hanno fatto irruzioneIl primario Neppi: "Aborto terapeutico alla 21 settimana, rispettata la legge"
Aborto a Napoli, inchiesta interna
gli agenti sequestrano il feto
Il ministro Turco: "Sono profondamente turbata, è una caccia alle streghe"


Il policlinico di Napoli dove è stato effettuato l'aborto
NAPOLI - Un'irruzione "immotivata", quella degli agenti del Commissariato Arenella, entrati ieri senza mandato al Policlinico II di Napoli dopo aver avuto notizia di un feticidio e trovatisi davanti invece un regolare aborto terapeutico, in pieno rispetto della legge 194. Ed una "grave intimidazione", denunciata in un comunicato dall'Udi, Unione delle donne in Italia, che ha stigmatizzato l'episodio che continua a far discutere.

Sull'aborto compiuto ieri nel reparto di ostetricia della struttura universitaria napoletana - che ha causato l'intervento delle forze dell'ordine ed il sequestro della cartella clinica della donna coinvolta - il direttore generale del Policlinico Giovanni Canfora ha avviato un'indagine interna. E anche il ministro della Salute, Livia Turco, ha commentato l'episodio: "Sono profondamente turbata, è il sintomo di un clima di tensione inaccettabile, attorno a una delle scelte più drammatiche per una donna come quella di rinunciare ad una maternità. Siamo arrivati al punto di fare e usare denunce anonime. Una caccia alle streghe".

Nella relazione del primario, Carmine Nappi, si legge che "il feto presentava un'alterazione cromosomica. Se la gravidanza fosse stata portata a termine ci sarebbe stato il 40% di possibilità di un deficit mentale. La donna ha presentato un certificato psichiatrico della stessa struttura universitaria sul rischio di 'grave danno alla salute psichica', che ha autorizzato l'intervento". Una misura terapeutica, quindi, nel pieno rispetto della legge 194, effettuata alla ventunesima settimana di gravidanza.

La donna che ha praticato l'aborto, espellendo per altro un feto morto, ha 39 anni ed è stata dimessa questa mattina. Oltre la cartella clinica della paziente, anche il feto - del peso di 460 grammi - è stato sequestrato dalla polizia, su disposizione del pm.

"Si è trattato di un aborto terapeutico. Una decisione difficile, sofferta", racconta oggi la donna, S. S., ascoltata ieri dalla polizia subito dopo l'interruzione volontaria di gravidanza. E ripete oggi quanto spiegato agli agenti, intervenuti nel reparto in seguito a una denuncia che informava la polizia di un aborto oltre i limiti di tempo previsti dalla legge.

"Mi è stato chiesto se per abortire avevo pagato - aggiunge la donna - ed ho spiegato che non era stato così. I risultati dell'amniocentesi, ritirata lo scorso 31 gennaio, avevano accertato che il feto soffriva della sindrome di Klineferter, un'anomalia cromosomica".

Per Rina Gagliardi, senatrice del Prc, si tratta di un "fatto gravissimo". "Si prova uno sgomento immenso nel leggere notizie come quella pubblicata oggi dai quotidiani on line", aggiunge Gagliardi". "Vogliamo conoscere i responsabili di questo gesto violento e irrispettoso e chiediamo che paghi per questa inqualificabile, disgustosa condotta" conclude la senatrice.

(12 febbraio 2008)
GEO-MARCO64
00mercoledì 13 febbraio 2008 12:26
Re:
carlos.spencer, 13/02/2008 12.13:

Hanno sequestrato cartelle cliniche e feto. Io temo che se vanno al potere le destre ci saranno tempi molto duri per lo stato laico. Sottoscrivo appieno il post di Francesca e condivido la sua indignazione


Quoto
temo che non abbiamo ancora visto il peggio del peggio e nemmeno ce lo immaginiamo. Intanto il porcodelfoglio prepara la sua lista della vita. Auguri! Prepariamoci al restauro e al rilancio in grande stile del sant'uffizio.
Nel malaugurato caso che dice carlospsnecer, proporrei da subito un disegno di legge molto innovativo. Tutti i secondo o terzogeniti di ogni famiglia dovranno obbligatoriamente andare in convento o in seminario al fine di contrastare la crisi delle vocazioni; istituzione di beghinaggi per le donne nubili e severe punizioni economiche per le coppie senza figli. Lo dico scherzando ma abbiamo visto che spesso la realtà supera la fantasia [SM=x1406344]



|=Valentino=|
00mercoledì 13 febbraio 2008 13:06
Re:
francesca.38, 13/02/2008 12.06:

no, non era questo.
era su repubblica
e faceva un po' meno confusione.
non chiamava bimbo un feto, non si dimenticava che oltre al 40 % di probabilità di deficit nmentale aveva la certezza di nascere con defit ormonali che portano da una femminilità marcata all'incompletezza dei genitali...
non si dimenticava di dire che la donna è single e che voleva il bimbo, altrimenti abortiva 3 mesi fa, senza partorire, con doglie e tutto, un feto...
e non riportava il commento del cavolo della carrese, che se trovasse uno che se la sc.pa per bene, la smetterebbe di dire stupidate.

ovviamente, vale grazie cmq per aver riportato un articolo.

adesso che ho visto da dove lo hai preso capisco perchè aggiungerei volentieri il giornalista alla lista di quelli a cui non voglio molto bene...




OPS...ne ho fatta una delle mie...avevo letto la prima parte del tuo intervento e vedendo che non era quello ho cercato il nuovo, gia' postato e cancellato per non fare confusione...poi ho riletto tutto quello che hai scritto, ma avevo gia' combinato il guaio...

sorry...ma di giornalai, c'e' ne' sempre... [SM=x1483082]

Gengis-mita-kat
00mercoledì 13 febbraio 2008 14:08

dal TGCOM...

Elezioni, Ferrara scende in campo
La sua "lista pro-life" contro l’aborto

E’ pronto a riscendere in campo per le prossime elezioni politiche, con una sua “lista pro-life” correndo con il centrodestra o da solo: Giuliano Ferrara, l’ex eurodeputato Psi nell’89, e ministro del primo governo Berlusconi nel 94, torna all’impegno politico attivo. E fa della moratoria sull’aborto lanciata qualche tempo fa il suo cavallo di battaglia, come conferma lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera.

I principi del pensiero del direttore del Foglio, sono tre. Primo: nessuna donna è obbligata a partorire; secondo: nessuna donna deve essere perseguita legalmente perché abortisce; terzo: l’aborto è un male, va sradicato, non può essere utilizzato come strumento di controllo delle nascite, come avviene quando le donne sono obbligate i incentivate ad abortire.

Del resto, ragiona Ferrara, l’aborto “è un argomento altrettanto importante delle licenze dei tassisti, di Alitalia, delle aliquote che vanno abbassate”, quindi, “il centrodestra sarebbe il luogo naturale di una lista così”. Ferrara rigetta l’accusa di fare una lista della Cei e di voler, attraverso la sua battaglia, arrivare a una cancellazione della legge 194: “La Chiesa non è un soggetto politico e non mi verrebbe mai in mente di chiedere il suo appoggio. Il suo consiglio sì, non il suo appoggio.Anche perché la Chiesa non chiede, come si vuol far credere, l'abolizione della 194, ma la sua integrale applicazione”.

E poi arrivano due conti che in questi casi non guastano mai: “Il sondaggista Pagnoncelli – prosegue - ha rilevato che una lista come la nostra avrebbe di sicuro il 4%, forse il 6%. Se Berlusconi rispondesse di sì all’apparentamento lo sbarramento sarebbe al 2%: riuscirei ad andare in Parlamento con un gruppo di persone che farebbe questa battaglia culturale”. Nella squadra, alcuni collaboratori del Foglio, e negli auspici, nomi come Susanna Tamaro.

Nel frattempo sono state avviate le trattative con Berlusconi per un apparentamento, anche se ancora non c’è stata una risposta del Cavaliere. Di qui, l’auspicio del direttore del Foglio: “A Berlusconi chiedo stile, mi risponda presto, anche con un no, ma lo faccia senza perdere tempo”, dice mentre annuncia per questioni di par condicio, il suo addio a La7. E se invece Berlusconi resiste, “per chissà quali ragioni che non saprà spiegare né a me né a se stesso, andrò avanti”. In altri termini, Ferrara si dice pronto a rinunciare, giocoforza, alla presentazione della lista alla Camera ma di poterlo fare “al Senato in alcune regioni, come Lazio, Lombardia, Sicilia e Sardegna”. E se neanche questo bastasse a superare la soglia sbarramento? “Pazienza, ci sono splendide vittorie e splendide sconfitte”.


[SM=x1406344] ...piccola notazione: peccato che la Legge 194 non fosse già attiva all'atto del concepimento di tale essere immondo... [SM=x1411795]

...non sono mai stata un'attivista, nè ho mai partecipato a cortei di sorta ma, sono pronta a "scendere in piazza" se la confraternita cicconeimmondo/psiconano/vaticanchief etc.etc. cercheranno di re-instaurare la SANTAINQUISIZIONE!!!! [SM=x1411795]


[SM=x1424140]
carlos.spencer
00mercoledì 13 febbraio 2008 14:51
Che vomito... L'unica cosa che mi consola è che se prende il 6%, sono voti rubati al nano oppure a qualche partito di democristos a caso... L'unica consolazione è quella di non vederlo più in tv, almeno come conduttore
ZioBovino
00mercoledì 13 febbraio 2008 14:58
Polpastrellai in tempi antichi e gobbi ai tempi del referendum sulla fecondazione assistita, chi non andò a quel referendum rifletta, invece di indignarsi adesso. [SM=x1425128]

keating.altervista.org/index.php?pistis=70

keating.altervista.org/index.php?pistis=69

keating.altervista.org/index.php?pistis=68
GEO-MARCO64
00mercoledì 13 febbraio 2008 15:18
Re:
ZioBovino, 13/02/2008 14.58:

Polpastrellai in tempi antichi e gobbi ai tempi del referendum sulla fecondazione assistita, chi non andò a quel referendum rifletta, invece di indignarsi adesso. [SM=x1425128]

keating.altervista.org/index.php?pistis=70

keating.altervista.org/index.php?pistis=69

keating.altervista.org/index.php?pistis=68



Come detto in post antichi, io ci andai e feci molta propaganda, ma il popolo fu molto bovino e suino. Un'altra brutta pagina italiana [SM=x1411795]


Gengis-mita-kat
00mercoledì 13 febbraio 2008 15:26

[SM=x1412874] [SM=g1406001] ...IDEM C.S. !!! [SM=g1406031] [SM=x1409512] [SM=x1424140] [SM=x1424894]



[SM=x1424943]
francesca.38
00mercoledì 13 febbraio 2008 20:27
anch'io ci andai
e portai anche pg!!!

fu un referendum stupido, mal formulato, troppo difficile ecc...ecc...

oggi quando ho scoperto che anni fa la moglie di berlusconi ha abortito con il consenso del nanetto ho rischiato di vomitare.
|TripleH|
00mercoledì 13 febbraio 2008 22:33
L'aborto è consentito entro certi termini,cazzoni a non avere il mandato e a farselo dare per telefono..
ma abortire dopo 23 settimane equivale ad uccidere ed un bambino non viene procreato dal nulla,ci sono le giuste precauzioni per non farne se non li si vuole.
Non mi meraviglia cmq,leggendo dove si è svolta la vicenda,quanto accaduto.
|=Valentino=|
00giovedì 14 febbraio 2008 00:16
Re:
|TripleH|, 13/02/2008 22.33:

L'aborto è consentito entro certi termini,c.....ni a non avere il mandato e a farselo dare per telefono..
ma abortire dopo 23 settimane equivale ad uccidere ed un bambino non viene procreato dal nulla,ci sono le giuste precauzioni per non farne se non li si vuole.
Non mi meraviglia cmq,leggendo dove si è svolta la vicenda,quanto accaduto.



secondo me, TUTTO IL MONDO E' PAESE...non e' questione di luoghi... [SM=g1406031]


francesca.38
00giovedì 14 febbraio 2008 09:18
Re:
|TripleH|, 13/02/2008 22.33:

L'aborto è consentito entro certi termini,cazzoni a non avere il mandato e a farselo dare per telefono..
ma abortire dopo 23 settimane equivale ad uccidere ed un bambino non viene procreato dal nulla,ci sono le giuste precauzioni per non farne se non li si vuole.
Non mi meraviglia cmq,leggendo dove si è svolta la vicenda,quanto accaduto.



appunto.
era appena entrata nella ventunesima.

e l'aborto terapeutico che si pratica in questo periodo della gravidanza non viene praticato da chi non vuole un bambino, ma da chi non si sente in grado o non ritiene giusto mettere al mondo un handicappato. o se ci sono gravi rischi di salute per la madre
purtroppo i tempi della diagnosi genetica sono questi.
chi si sottopone all'aborto terapeutico, voleva un bambino.

altrimenti abortiva dopo 3 sttimana, senza passare per le doglie e l'esperienza di un parto a tutti gli effetti.
come al solito, chi è contrario all'aborto, sa poco sull'argomento.

se la polizia intervenisse per tutte le denunce anonime...ma qui era indispensabile...



gengis, l'ultima volta che ho fatto una manifestazione ero al liceo...non ricordo se per la riforma o una qualche guerra...ma se ci sarà da manifestare, andiamo insieme!

Gengis-mita-kat
00giovedì 14 febbraio 2008 09:30

...tanto per dare ulteriori spunti alla discussione...

Il ritorno del maschio
di NATALIA ASPESI

Non era mai capitato neppure ai tempi tragici della clandestinità, quando i giornali non pubblicavano per pudore la parola infamante, aborto; quando prosperavano cliniche con professoroni che liberavano a caro prezzo dall'incomodo le signore abbienti.

Mentre le altre, una moltitudine silenziosa di donne umiliate, precipitava nelle mani di improvvisate mammane (che venivano anche chiamate per non offendere i lettori, fabbricanti di angeli) o si arrangiavano malamente da sole. Di clandestinità, allora, sino all'approvazione della legge 194 nel 1978, spesso le donne morivano o restavano per sempre rovinate.

Pare insopportabile, in tempi che dovrebbero essere civili, essere costretti dal vergognoso episodio al Policlinico di Napoli, a ricordare, riraccontare per l'ennesima volta, storie del passato di solitudini femminili desolate, dato che quella legge vige da 30 anni e ha fatto precipitare il numero di aborti (dal 1982 del 44%).

Ai tempi della criminalizzazione, quando per il nostro codice l'aborto era ancora un delitto 'contro l'integrità e la sanità della stirpe', per esempio nel 1968, al 53° congresso di ostetricia a Bologna, si parlò di 3.500.000 aborti procurati l'anno, stabilendo quindi che nel periodo fecondo due donne su tre abortivano. Era probabilmente una esagerazione, tanto che l'Onu parlò per l'Italia di 1.200.000 aborti: nel 2006 sono stati 130.033, un bel salto.

La legge puniva da 2 a 5 anni sia la donna che chi l'aiutava ad abortire, se si arrangiava da sola, il delitto pareva meno grave e la pena era più mite, da 1 a 4 anni. In realtà la legge chiudeva tutti e due gli occhi: in dieci anni, dal 1955 al 1965, le statistiche giudiziarie parlano di 150 casi di aborto procurato, mentre quelle mediche ne registrano milioni.

Quel dolore solo femminile ce l'hanno ricordato il bel film rumeno 4 mesi tre settimane e 2 giorni di Cristian Mungiu, Palma d'oro a Cannes nel 2007, (che ha scioccato per la ripresa del feto) e ancor prima Mike Leigh in Il segreto di Vera Drake, Leone d'oro alla Mostra di Venezia 2004, e addirittura nel 1988, Claude Chabrol, con Un affare di donne.

Ma ciò che è avvenuto nell'ospedale napoletano, è talmente clamoroso e cinico da rasentare un atto di terrorismo, come terroristica sta diventando la campagna pro-life che potrebbe stravolgere sino alla ferocia l'andamento di quella elettorale.

Susanna Tamaro, che lancia in questi giorni il suo nuovo romanzo, Luisito, invitata da Giuliano Ferrara a entrare nella lista dei suoi candidati anti-aborto, ha gentilmente rifiutato, con una lettera pubblicata ieri sul Foglio, dichiarandosi tuttavia con lui 'nella passione con cui tu porti avanti questa tua lotta per la vita'.
Probabilmente non sapeva ancora dell'irruzione di ben sette poliziotti nell'ospedale napoletano, con interrogatori alla madre ancora sotto anestesia, ai medici, alla vicina di letto, e al sequestro del 'corpo di reato', il feto.

Un evento così punitivo, tenebroso e inutile (l'intervento rispettava la legge) segna l'inizio di una guerra per niente etica e del tutto politica, per assicurare al movimento di Ferrara e quindi alla destra l'appoggio elettorale della potente macchina del clero, una guerra che potrebbe farsi sempre più feroce e vergognosa. E intanto i già pochi medici che non si sono dichiarati obiettori di coscienza, dopo questa offensiva poliziesca, adesso saranno sempre più tentati di farlo; ma non basterà a convincere le donne che hanno deciso di abortire, a cambiare idea, solo che potrebbe succedere che, pur in presenza di una legge che lo consente, non avranno altra scelta che tornare ai tempi della clandestinità, rivolgendosi a medici magari obiettori e molto costosi, come è già capitato, o a Vere Drake si spera più abili del passato, o a trafficanti di Ru486.

Le nuove vittime saranno soprattutto le immigrate, abbandonate a se stesse e a una vita precaria che potrebbero non voler imporre a un incolpevole nascituro. E' interessante che i nostri pro-life che odiano la vita e soprattutto il potere delle donne sul loro corpo, un tempo patrimonio maschile di scambio, abbiano scelto come primo campo di battaglia quella parte della legge che sposta al secondo trimestre di gravidanza la liceità dell'aborto terapeutico se il feto risulta malformato al punto da assicurargli, se dovesse nascere, una morte precoce o una vita-non vita, e alla madre, ai genitori, un futuro di inevitabile quotidiana sofferenza. E alla società quell'organizzazione di cure e aiuto che oggi non riesce ad assicurare a tutti i cittadini e non solo a quelli colpiti da handicap.

Puntando per ora sull'aborto terapeutico lo ingigantiscono come una specie di genocidio, che non è, arrivando al 2,7% di interventi dopo la 13esima settimana; e cui obbligano a immaginare una parvenza di vita in quel feto malato, con inevitabili dubbi, disagio, sensi di colpa. E' inevitabile che poi si passerà, malgrado le attuali assicurazioni, all'assalto agli articoli di legge che consentono l'aborto nel primo trimestre, in uno scontro assurdo attorno a una legge di cui qualsiasi donna credente e no può non servirsi, non impedendo però alle altre, sempre di meno, di farlo.

Ciò che è impressionante in questa offensiva lunatica è che tutti quei raduni di alte gerarchie in veste nera e zucchetto cremisi, tutte le perorazioni di agguerriti e spesso mendaci predicatori cosiddetti laici, avvengono tra maschi. A parte qualche sporadica donna (Binetti, Scaraffia, Tamaro, e altre) è soprattutto maschile la piccola folla che vuole decidere su qualcosa che riguarda solo il corpo della donna, il suo cuore, il suo futuro, il suo legame col figlio. Una sofferenza, un senso di impotenza, una paura che gli uomini non conosceranno mai, per cui alla loro spietata etica in difesa astratta di una generica vita, dovrebbe sovrapporsi il rispetto per chi sceglie di non diventare madre, di non volere mettere al mondo un figlio non desiderato o casuale cui non potrà assicurare il necessario amore.

Questi paladini di qualcosa che chiamano vita soprattutto pensando di dare lustro politico alla loro, sanno poco dei tempi, sino a qualche decennio fa, in cui gli uomini erano bravissimi a far di tutto per portare a letto una ragazza, a lasciarla disgustati perché un gentiluomo sposa solo una vergine e, nel caso la sedotta pasticciona rimanesse incinta, a lavarsene le mani, nell'approvazione generale: 'Non sono stato io!' era il nobile grido. Mi assicurano che anche oggi, le sventate che non si preoccupano da sole di difesa contraccettiva, se lo sentono dire da quelli che si chiamano sportivamente partners, cui non passa per la testa che anche loro hanno delle responsabilità.

Prima del liberatorio '68, c'erano ancora genitori che cacciavano di casa le ragazze madri il cui figlio senza padre diventava il bastardo. Adesso la modernità suggerisce altro: e per esempio in Desperate Housewives la perfetta Bea per non fare brutta figura coi vicini, nasconde la figlia nubile incinta e fa finta di essere lei la madre attempata del bambino che nasce. Ma in passato, importava a qualcuno il destino di una madre e di un figlio colpevoli di non avere un pater familias? Importa oggi a qualcuno che si inginocchia davanti a una non meglio specificata vita (pur che sia in forma di embrione o feto, perché le migliaia di donne, vecchi e bambini che muoiono orrendamente in Darfur non suscitano il minimo interesse)?.

In tutto questo sterile vociare, con eventi vergognosi come quello di Napoli, manca una voce, non quella dei politici o dei teologi o dei medici che infatti dicono la loro, manca quella degli eventuali padri. Le donne alla fine, sono sempre sole, ogni responsabilità di vita è troppo spesso solo loro. Non basta offrire elemosine, come se avere o non avere un figlio fosse solo una questione di soldi. Non basta chiamarle assassine come ha fatto ridicolmente e colpevolmente Ferrara: si tratta di un termine storico, anzi antico.

Un indimenticabile vecchio articolo di Guido Ceronetti, lo scrittore che sosteneva la necessità della legge che liberasse le donne dal marchio di criminali (contro la stirpe poi) cominciava più o meno: "Un'assassina ogni mattina mi rifà il letto, un'assassina mi prepara la colazione, un'assassina...".
Gengis-mita-kat
00giovedì 14 febbraio 2008 09:33
Re: Re:
francesca.38, 14/02/2008 9.18:



appunto.
era appena entrata nella ventunesima.

e l'aborto terapeutico che si pratica in questo periodo della gravidanza non viene praticato da chi non vuole un bambino, ma da chi non si sente in grado o non ritiene giusto mettere al mondo un handicappato. o se ci sono gravi rischi di salute per la madre
purtroppo i tempi della diagnosi genetica sono questi.
chi si sottopone all'aborto terapeutico, voleva un bambino.

altrimenti abortiva dopo 3 sttimana, senza passare per le doglie e l'esperienza di un parto a tutti gli effetti.
come al solito, chi è contrario all'aborto, sa poco sull'argomento.

se la polizia intervenisse per tutte le denunce anonime...ma qui era indispensabile...

gengis, l'ultima volta che ho fatto una manifestazione ero al liceo...non ricordo se per la riforma o una qualche guerra...ma se ci sarà da manifestare, andiamo insieme!




...quoto parola per parola!!! ...ci andiamo insieme sicuramente!!!

carlos.spencer
00giovedì 14 febbraio 2008 10:23
Io amo Natalia Aspesi, che ce posso fà? Ieri Ferrara si è proposto come ministro della sanità in un governo Berlusconi... Ha la faccia come il deretano... [SM=x1411765]
Ci sono momenti in cui c'è veramente da vergognarsi ad essere italiani
|TripleH|
00giovedì 14 febbraio 2008 12:04
Re: Re:
francesca.38, 14/02/2008 9.18:



appunto.
era appena entrata nella ventunesima.

e l'aborto terapeutico che si pratica in questo periodo della gravidanza non viene praticato da chi non vuole un bambino, ma da chi non si sente in grado o non ritiene giusto mettere al mondo un handicappato. o se ci sono gravi rischi di salute per la madre
purtroppo i tempi della diagnosi genetica sono questi.
chi si sottopone all'aborto terapeutico, voleva un bambino.

altrimenti abortiva dopo 3 sttimana, senza passare per le doglie e l'esperienza di un parto a tutti gli effetti.
come al solito, chi è contrario all'aborto, sa poco sull'argomento.

se la polizia intervenisse per tutte le denunce anonime...ma qui era indispensabile...

gengis, l'ultima volta che ho fatto una manifestazione ero al liceo...non ricordo se per la riforma o una qualche guerra...ma se ci sarà da manifestare, andiamo insieme!




Io sono contrario a prescindere,dato che anche se in grembo una donna porta un bambino che nascerà con delle malformazioni,ha sempre e cmq procreato una vita.Conosco persone che si sono prese le proprie responsabilità ed hanno figli,purtroppo handicappati,ma non sono scappati di fronte a questa difficoltà.
Poi ognuno fa le proprie scelte,io questa non la condivido.




-Pentothal-
00giovedì 14 febbraio 2008 13:11
Re: Re: Re:
|TripleH|, 14/02/2008 12.04:



Io sono contrario a prescindere,dato che anche se in grembo una donna porta un bambino che nascerà con delle malformazioni,ha sempre e cmq procreato una vita.Conosco persone che si sono prese le proprie responsabilità ed hanno figli,purtroppo handicappati,ma non sono scappati di fronte a questa difficoltà.
Poi ognuno fa le proprie scelte,io questa non la condivido.








La distinzione fondamentale, tanto ovvia quanto spesso dimenticata, è la distinzione tra condividere/non condividere una scelta e permettere/non permettere a qualcuno di fare tale scelta.



Gengis-mita-kat
00giovedì 14 febbraio 2008 13:30
Re: Re: Re: Re:
-Pentothal-, 14/02/2008 13.11:




La distinzione fondamentale, tanto ovvia quanto spesso dimenticata, è la distinzione tra condividere/non condividere una scelta e permettere/non permettere a qualcuno di fare tale scelta.






[SM=g1405985] [SM=g1405985] [SM=g1405985] ...mi hai tolto le parole dai polpastrelli!!!!! [SM=g1405985] [SM=g1405985] [SM=g1405985]


[SM=x1424140]


|TripleH|
00giovedì 14 febbraio 2008 15:28
e io che ho detto?
Ognuno fa le proprie scelte e dicendo il mio parere ho scritto che non la condivido affatto
francesca.38
00giovedì 14 febbraio 2008 20:50
Re:
|TripleH|, 14/02/2008 15.28:

e io che ho detto?
Ognuno fa le proprie scelte e dicendo il mio parere ho scritto che non la condivido affatto




nel tuo primo post straparli, triple.
o meglio parli di qualcosa di totalmente diverso da quello che è successo a napoli.

anch'io non condivido la scelta dell'aborto.
quando 13 anni fa rimasi incinta, mi rifiutai di fare l'amiocentesi perchè avrei tenuto comunque quel bambino.
ma io avevo 27 anni, ero felicemente sposata, benestante, con 5 nonni a disposizione, nata e cresciuta a bologna e mi avevano anche detto che avrei avuto difficoltà a restare incinta. quel figlio lo volevo senza curarmi di quale vita lo avrebbe aspetato.


non importa affatto quali siano le mie scelte. è la possibilità di scegliere che è fondamentale, perchè ogni storia è diversa.

se penso che i cattolici avrebbero voluto quel bimbo che sarebbe nato geneticamente non-maschio, per poi dirgli per tutta la vita che è un pervertito malato di mente...

|TripleH|
00venerdì 15 febbraio 2008 00:55
Re: Re:
francesca.38, 14/02/2008 20.50:




nel tuo primo post straparli, triple.
o meglio parli di qualcosa di totalmente diverso da quello che è successo a napoli.

anch'io non condivido la scelta dell'aborto.
quando 13 anni fa rimasi incinta, mi rifiutai di fare l'amiocentesi perchè avrei tenuto comunque quel bambino.
ma io avevo 27 anni, ero felicemente sposata, benestante, con 5 nonni a disposizione, nata e cresciuta a bologna e mi avevano anche detto che avrei avuto difficoltà a restare incinta. quel figlio lo volevo senza curarmi di quale vita lo avrebbe aspetato.


non importa affatto quali siano le mie scelte. è la possibilità di scegliere che è fondamentale, perchè ogni storia è diversa.

se penso che i cattolici avrebbero voluto quel bimbo che sarebbe nato geneticamente non-maschio, per poi dirgli per tutta la vita che è un pervertito malato di mente...





Esprimere il proprio punto di vista non significa che la gente poi non possa fare le proprie scelte..
nel primo post io ho detto quello che penso,così come nell'altro.
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