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PG01
00giovedì 25 ottobre 2007 10:07
Virtus, le favole di Anderson

25/10/2007 09:30 
Cuore e classe, l´Europa bianconera ricomincia alla grande

- La Repubblica -

LA VOGLIA di essere eguale a tante Virtus della storia, anche avendone meno ricchezza, potere e muscoli, conduce questa piccola Vidivici a ribaltare lo Zalgiris in un finale che è solo estasi, senza tormento. I lituani spariscono in un ultimo quarto di irruenta furia altrui: i tiri di velluto di Anderson, ma anche le volate ruspanti di Di Bella, che solca il suo primo parquet d´Eurolega come l´aia d´un felice gioco di bimbo, spaccano in due i compassati baltici, che quasi stentano a credere al loro crack. Stanno davanti quando cercano il gioco sotto (Jankunas e pure l´antico Zukauskas, non il rovinoso Tanoka), affogano quando affidano a mani traditrici granate pesanti. Pessimo Brown, caotico Collins, ma più che pagelline irte di voti rossi è l´autostrada offerta alle volate della Virtus, che a difesa schierata fa invece quel che può, il suicidio corale. Di là ringraziano, però se la meritano, per il coraggio di spingere sul gas, e una prova magnifica di carattere. Poi, Anderson è una favola. Gioca all´attico d´una classe irridente, ma spesso gioca pure da centravanti unico, perché Spencer paga debiti fisici e d´esperienza e nessun altro fa tre cesti a fila. Alan sì, lui può. E senza Holland, forse, può pure di più. Così, si cancella quel problema di intensità e fisicità, che a lungo impone un´improba battaglia. E ci si scorda pure di rotazioni asfittiche, ma non può essere un salasso indolore sfilare un pezzo come Delonte all´esangue batteria degli esterni (il ruvido Lestini dà quel che dà).
Cronaca. Per chi i brividi delle serate speciali li avverte ancora, e affianca un cuore e un´anima all´arida geometria del pick´n´roll, la coppa a Casalecchio riapre fiotti impetuosi di memorie. Così, sono perfino pochi i cinquemila che tornano sotto le sue volte impolverate di storia, nel solco delle 16 partecipazioni già onorate del torneo maggiore, dei due trionfi, delle altre tre finali giocate. La Virtus è di nuovo qui, magari poco favorita e nemmeno intera, se per Holland, iersera latitante, si parla già di bis senza maglia anche a Pesaro e di cessione altrove, qualora gli agenti portino la proposta giusta. Poi, ancora, dal foyer: se Magellanica non c´entra con Virtus, qui ruba spazio, riferendo che la Lega ha informato ieri di un incontro coi suoi emissari per parlare di diritti tv. Ma Virtus con Magellanica c´entra, eccome, e sarà allora il fulcro, a novembre, di un´assemblea straordinaria per discuterne con tutti i club. Tira aria di guerra, perché saranno in 17 a chiedere a Sabatini dove intenda portare la partita, che ha già fatto minacciare a Sky un taglio ai denari pattuiti: un campionato monco vale meno di uno intero. Poi, che riaffiorerà una candidatura di Sabatini alla Final 8, magari come secondo tempo della stessa partita, sarà malandrino pensarlo, ma non così infondato.
Partita. Si comincia sparando, di qua e di là, si prosegue con più polpa lituana, perché la Virtus non ha gioco interno. Il primo quarto è un pelo più verde, il secondo meno liscio, quando i bianchi alzano un po´ la pressione e Anderson ha un sussulto da sorpasso: 26-23, ma dura niente, perché le palle perse (11 a metà) sono troppe. Allo Zalgiris bastano quelle per tornar subito sopra, issarsi a un paio di +7, prima che il finale di tempo, con tripla alla sirena di Giovannoni, faccia pagare alla Virtus tasse minime: 37-39, la partita c´è.
Meglio, in apertura di ripresa diventa quasi bianconera. 15 punti segnati in 5´, con 8 di un soave Anderson, formano un 54-50 che però, al solito, dura un amen: lo picconano i lunghi in verde, poi il quarto fallo di Chiacig (un paragrafo dello stesso capitolo), poi le solite sventatissime palle perse. 54-57, 0-7 di dolori. L´ultimo quarto nasce dal -4, ma lo Zalgiris perdona, sbagliando rigori da tre punti: del resto, le sue 4 bombe a referto risalgono al quaternario del primo tempo. In contropiede, elettrizzata da Di Bella, la Virtus ribalta tutto: pareggia Giovannoni a 65, sorpassa Anderson e ci vuole la prima bomba dei verdi nella ripresa (Salenga) per timbrare a 69 l´ultima patta. Crosariol, Spencer e Anderson fanno un 6-0 che la tripla di Popovic scalfisce appena. Il gol-partita è di Spencer: 77-73. Assist di Anderson. Un´altra favola.

VIDIVICI-ZALGIRIS 81-75
Vidivici: Conroy 11, Spencer 8, Lestini 1, Giovannoni 9, Chiacig 6, Di Bella 6, Anderson 28, Garri 4, Crosariol 8.
Zalgiris: Collins 11, Brown 7, Salenga 5, Jankunas 15, Zukauskas 4, Popovic 9, Maciulis 11, Kalnietis, Jurak 6, Beard 7.
Arbitri: Martin , Christodoulou, Rutesic.
Note: liberi: Bo 9/11, Ka 13/21. Da due: Bo 27/50, Ka 22/32. Da tre: Bo 6/17, Ka 7/28. Rimbalzi: Bo 34, Ka 33.
Parziali: 5´ 10-15, 10´ 19-21, 15´ 26-31, 20´ 37-39, 25´ 52-50, 30´ 57-61, 35´ 69-65, 40´ 81-75. Massimo vantaggio V: +6 finale. Massimo svantaggio: -7 (32-39) al 18´.
Girone A: Prokom-Cska 69-88, Virtus-Zalgiris 81-75, Siena-Lubiana 80-52. Oggi: Olympiacos-Tau. Classifica: Cska, Virtus, Siena 2; Zalgiris, Prokom, Lubiana 0. Seconda giornata (31.10 e 1.11): Cska-Siena, Zalgiris-Prokom, Lubiana-Olympiacos, Tau-Virtus (1.11).

WALTER FUOCHI
@vigor
00venerdì 26 ottobre 2007 01:59
e se proponessimo a Ettore uno scambio Holland - Andersen?
Chissà, magari per affetto e sbigottimento potrebbe anche commuoversi... [SM=g1406015]
PG01
00venerdì 26 ottobre 2007 09:19
sicuramente. [SM=x1406318]
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