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Sabatini non ha mai vinto con Treviso, Pillastrini cerca il primo successo interno
- Il Resto del Carlino -
LA LEZIONE di Cantù, almeno per una sera, ha colpito nel segno. La Virtus festeggia al Matis lo sponsor VidiVici — che sarà partner principale in Eurolega e marchio per il campionato — e, allo scoccar della mezzanotte, tutti a casa. E che i nottambuli dell’Hollywood si siano ravveduti lo dimostra il fatto che, uscendo dal locale di Casteldebole, abbiano incrociato dei colleghi (per evitare fraintendimenti di sorta: non erano giocatori della Fortitudo). I bianconeri a letto, i colleghi (di un’altra città) sul cubo.
E del resto la Virtus non avrebbe potuto fare le ore piccole alla vigilia di un match così importante. Stasera — palla a due alle 20,30 al PalaMalaguti — arriva la Benetton Treviso, sfida che avrà un sapore particolare per tanti motivi.
Il primo, più immediato, è per mere questioni di classifica. La Virtus, raggiunto il secondo posto in condominio, vorrebbe dare continuità al sistema Pillastrini.
Il secondo è comunque legato a questo primo scorcio di stagione. Se è vero che, risultati alla mano, La Fortezza è al secondo posto, è innegabile sostenere che la peggior partita, fino a questo momento, la Virtus l’abbia giocata tra le mura amiche. Voglia di riscatto, insomma, per far capire anche ai fedelissimi di Casalecchio quale potrebbe essere il volto di una squadra che per forza di cose si sta ancora annusando, cercando di assemblare il gruppo degli americani con quello degli italiani (o comunque dei reduci della passata stagione). A Cantù l’aria dello spogliatoio e della panchina era buona: ma un indizio, da solo, non basta. Per avere una prova, come diceva Agatha Christie, gli indizi devono essere almeno tre.
E se — terzo motivo — il PalaMalaguti è ancora tabù per la nuova Virtus, la Benetton è la bestia nera di Claudio Sabatini. Da quando il patron è subentrato al ponte di comando, da Treviso sono arrivati giocatori (Giovannoni e Crosariol), consigli di mercato ma, risultati alla mano, solo bastonate.
DI PIU’: la Benetton è l’unica squadra che Sabatini non sia mai riuscito a battere. Logico che stasera, vista la posta in palio, l’interesse sia ancora più elevato.
Volendo scavare a fondo, poi, c’è un quarto motivo, ricollegabile all’ultima edizione della Coppa Italia. L’ultima volta che Virtus e Colori Uniti si sono affrontati al PalaMalaguti. La squadra di Soragna alzò la Coppa al cielo, felice e vincente, sotto lo sguardo di Claudio Sabatini.
Qualche giorno più tardi, però, quello che avrebbe potuto essere il successo che avrebbe rilanciato le ambizioni dei trevigiani si trasformò in un clamoroso boomerang, per la deflagrazione del caso Lorbek.
IN MEZZO a questi temi ci sarà anche un’assenza importante in casa Treviso, quella di Mordente. Che fa il paio, però, con quelle croniche del club bianconero, Blizzard e Michelori. E’ vero che i due non hanno mai giocato dall’inizio della stagione, ma è altrettanto innegabile che la loro presenza offrirebbe ulteriori alternative a Pillastrini.
Che oggi potrebbe anche accontentarsi di vedere una Virtus non bellissima, ma comunque con lo spirito giusto. Se la lezione di Cantù (e le successive promesse di rendenzione) dovessero aver veramente colto nel segno.
Qualche acciacco, infine, per Alan Anderson: il moro è in forse per questa sera.
ALESSANDRO GALLO