@vigor
00giovedì 19 novembre 2009 10:02
riporto un'intervista uscita ieri a gamba, che ancora una volta dimostra la sua avversione contro la virtus riuscendo a non citarla in alcun modo, anche dopo la prova di varese.
per lui la squadra di lardo non ha un "sistema difensivo"?
in compenso, pilla uno dei migliori tecnici italiani.....:((((
poi, chiaro, alcune cose sono condivisibili, come l'omologazione della maggior parte degli attacchi e la fissazione sul p'n'roll
ma ha mai visto giocare la virtus, quest'anno?
Sandro Gamba, 77 anni, portati in maniera vitalissima, con impegni che si affastellano l'uno sull'altro senza interruzione e una mente tra le più lucide, analitiche e critiche del nostro basket. Sandro Gamba, ex ct. della Nazionale, nonché ex coach di tre grandi potenze del movimento cestistico come Olimpia Milano, Pallacanestro Varese e Virtus Bologna, sempre presente sulle tribune del Forum di Assago e spesso in parterre a Varese, offre il suo punto di vista sul campionato.
«Un campionato che, un po' come capita all'Inter in quello di calcio, Siena può solo perdere perché è la squadra che gioca meglio, quella che può schierare due quintetti con pari equilibrio, forza fisica e capacità tecnica ed è quella che, più di tutte le altre, in questi anni ha sviluppato una precisa identità. La tremenda forza di Siena, purtroppo per l'interesse della serie A, macina anche le oppositrici che cambiano settimana dopo settimana. Una di quelle "toste" sembrava potesse essere Roma che, invece, è afflitta da alti e bassi preoccupanti. Gli stessi di Milano che, tecnicamente, non ha ancora sviluppato un contropiede all'altezza delle potenzialità dei suoi giocatori. Adesso, come sorpresa stagionale, c'è Avellino, squadra che Pancotto, in relazione al personale a disposizione, fa rendere al meglio. Gli irpini giocano bene, hanno una chimica gradevole e grandi margini di miglioramento».
Lei è sempre stato riconosciuto come un esteta del gioco: qual' è la qualità del basket espresso in Italia?
«Si gioca una pallacanestro fin troppo omologata e, soprattutto, ormai sembra, che la lingua tecnica del basket inizi e finisca con un "pick and roll". Sono pochissimi gli allenatori che provano a impostare tutto sul contropiede e solo qualche squadra prova a mettere in mostra qualche continuità che, però, si spezza dopo i primi due movimenti. Infine, sotto il profilo difensivo, fatta eccezione per la solita Siena.,, non ho ancora visto all'opera una squadra che, filosoficamente, venga riconosciuta come 'gruppo difensivo". Fino a qualche anno fa, al di là del talento individuale o dei soldi, sapevi che Siena e Reggio Emilia con Cardaioli, Lombardi e le loro zone, potevano creare difficoltà a chiunque. Oggi, non vedo identità di questo tipo».
Milano e il suo hinterland fanno circa due milioni di persone, eppure al Forum quando fanno cinque- seimila spettatori sono salti di gioia: come spiega questo fenomeno?
«Milano è una città sportivamente soffocata dal calcio. Così gli altri sport, per stare sulla piazza con un pizzico di attenzione, devono sempre competere al massimo livello. Giorgio Armani e il suo staff l'hanno capito e stanno creando le basi lavorando bene anche sull'immagine e sulla comunicazione».
Varese: quale il suo parere?
«La Cimberio con Pillastrini, uno dei migliori tecnici in circolazione, ha un tesoro in panchina, altri dietro la scrivania e, il più importante, cinquemila tesori sulle tribune. Con un pizzico di sfortuna in meno adesso sarebbe già in posizioni di tutta tranquillità, ma da vecchio tifoso varesino sono sicuro che alla fine le cose gireranno per il verso giusto».