Vukcevic l´antispettacolo

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Wadi
00domenica 28 ottobre 2007 10:11

Contro Treviso comincia il dopo Markovski

- La Repubblica -

Ramazzate via un po´ di macerie, il presente resta miserrimo. Sei sconfitte in fila e l´ultimo posto in classifica, mischiati al penultimo di Treviso reduce dal brodino interno contro Rieti, rendono Armani -Benetton di oggi a mezzogiorno (diretta Sky Sport 2) un imbarazzante spareggio retrocessione. Da vincere per respirare, dimenticare per un attimo il mercato - Tierre Brown e Kristaps Valters si aggiungono ai candidati al posto di Gadson, mentre anche Touré è in bilico - e l´addio a Natali e Markovski, quello possibile di Galliani. E c´è chi, come Dusan Vukcevic, vive il suo deja vu: due anni fa, Armani in crisi con Lardo e taglio del serbo, due settimane prima dell´arrivo del suo estimatore Djordjevic. Stavolta, la cacciata del mentore Zare: «Stavolta è anche peggio - racconta - anche per me, passato in quattro mesi dalla finale all´ultimo posto. Ma è inutile guardare alla classifica, ne usciremo con cuore e pazienza. E alla curva dico: per favore, stateci vicino».
Strana la vita, Vukcevic.
«Già, è destino che io non sia fortunato a Milano… Scherzo. Sono a disposizione, come tutti, di coach Caja, per migliorare questa pessima situazione, sia per l´Olimpia che per noi stessi».
Come avete vissuto in squadra la rivoluzione di inizio settimana?
«Un grosso shock. Il coach, il general manager, le voci su possibili tagli di alcuni di noi. Cerchiamo di darci dentro, di non piangerci addosso, di non puntarci il dito l´uno contro l´altro. Ognuno si assuma le proprie responsabilità».
Secondo lei cos´ha pagato Markovski?
«Gli infortuni: non siamo mai stati in dieci in palestra, la qualità degli allenamenti ne ha risentito. Da lì è iniziato tutto, e questo non dipendeva certo dal coach: senza Gallinari o Watson è difficile. Poi perdi la prima in casa e la fiducia, Milano ti mette pressione, e il resto viene da sé».
Spiaciuto per Zare?
«Ho lavorato con lui gli ultimi due anni alla Virtus, abbiamo raggiunto insieme una finale scudetto. Che altro dire? Mi dispiace, certo».
Bastano assenze e infortuni a spiegare sei disastri consecutivi?
«Non stiamo giocando al nostro livello, soprattutto in difesa. Tutto inizia da lì. Lasciamo perdere lo spettacolo e le schiacciate. Da adesso conta solo vincere, anche di uno, e riprenderci il fattore campo, per respirare un po´ di ossigeno».
Anche la Benetton è in fondo classifica: sarà una sfida all´insegna della paura?
«Direi meglio insicurezza. Loro sono una buona squadra ma hanno cambiato molto come noi e stanno pagando un momento di confusione. Certo, un Milano-Treviso per l´ultimo posto fa strano».
Che cosa vi ha spiegato in settimana coach Caja?
«Sprint, sprint e ancora sprint. Ci ha chiesto velocità, anche perché senza è difficile sopportare due partite a settimana, con l´Eurolega. Per il resto c´è stato troppo poco tempo per cambiare, il coach sta ancora studiando le nostre caratteristiche e noi le sue».
Da Bologna si dice che lei potrebbe tornare alla Virtus, come due anni fa.
«Ah sì? Non leggo i giornali. E il presidente Sabatini non lo sento dalla finale di giugno. E comunque non m´interessa, voglio restare a Milano».
MASSIMO PISA


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