ROMA FA LA STUPIDA, VIRTUS FA SPETTACOLO E VOLA IN FINAL 8
Canadian Solar Bologna – Lottomatica Roma 81–61 (20-12, 47-22; 66-42)
CANADIAN SOLAR: Koponen 16, Moraschini, Collins 8, Fajardo 6, Sanikidze 9, Maggioli 10, Moss 9, Vitali, Prato 12, Fontecchio, Vukcevic 5, Hurd 6. All. Lardo.
LOTTOMATICA: Giochetti 5, Gigli 2, Jaaber 2, Hutson 4, Touré 9, Crosariol 9, Datome, Winston 17, Minare 2, D'Alessio, Vitali 11. All.: Boniciolli.
Arbitri: Facchini, Mattioli, Caiazza. Tiri da due: Vir 17/33 da 2 (12/26 da tre), Rom 17/33 da 2 (6/18 da tre). Tiri Liberi: Vir 11/12, Rom 9/11. Rimb.: Vir 30, Rom 30. Ass.: Vir 11, Rom 10. Spettatori: 7964.
Virtus in Final 8 vincendo facile e con una certa dose di spettacolo. Non le va quasi mai così: abbonata ai finali stretti, brutti e cattivi, dove cuore lucidità fan la differenza. Bello ma non bellissimo, insomma, per ora si può dir così. Station ancora vicino agli 8000 nel giorno del trentennale dei Forever Boys, con tutte le pezze storiche appese in balaustra, vecchie facce e tanti cori storici per l’occasione rispolverati, ripercorrendo le varie Vu Nere che furono. Bel bandierone con lo slogan di sempre “Quanti chilometri e quanti ostacoli, sempre con voi. 1979-2009”. “Vittoria dedicata a loro” dirà poi Lino Lardo apparso in sala stampa con la maglia celebrativa. Ma oggi c’era questa Lottomatica che non era poca roba e più ne aveva da perdere. Invece ha solo subito una partita che è parsa fin da subito impossibile, che Bologna aveva vinto già nell’intervallo lungo. La Canadian ha chiuso dopo aver aperto spingendo forte, avendo 12 triple, molte meno perse, insomma un perimetro migliore dei capitolini. Oltre a Petteri gliel’hanno regalata Maggiolone, poi Sanikidze ma anche Prato, mentre Collins, aspettato oltre ogni umana pazienza, ha messo lo svolazzo. Così sembra subito, con una Vu nera senza Moss in quintetto ma ugualmente rapace la quale, rubando palloni, si stende in contropiede e tocca in un amen l’11-5 (5 Koponen, 4 Prato). Ma poi il la Lottomatica si organizza, registra i suoi attacchi e con Winston (10 in 3’) torna lì vicino per l'unica volta in questa serata definita poi Boniciolli "una jungla". ED infatti sul +3, cambia il mondo: le triple di Koponen, la stoppatissima di Maggioli su Crosariol, percussioni assortite di Moss e Sanikidze, con Roma lontanissima, sprofondata a -27 (47-20 minuto 19), pure a secco 5’ contro questa Canadian senza svagatezze difensive. Truppa aggressiva quella voluta in partenza da Lardo, con le mani migliori a disposizione. Perché se li lasci liberi i bimboni con la canotta bianca fanno gol e il 7/13 da 3 di metà corsa spiega bene che giocarsi la vita lì per a Roma potrebbe costar caro. Il +25 del riposo è così molto sugoso per la Canadian, e non solo perché è uno degli attivi massimi denunciati lungo l’arco dei 20’ ma per la partecipazione condivisa da molte mani. Roma resta molto sotto pure in avvio di ripresa perché esagera dalla lunga e così finisce a -29 con gentili omaggi di Jaaber, ma proprio qui Crosariol, unico oltre Winston, ha la lucidità di tornare a tirare da un metro, che resta più facile che da otto. Non serve a nulla, perché tre colpi di fila (Koponen, Maggioli e Sanikidze) che nascono pure da un bel giro di vite difensivo, modellano, allungano, plasmano un ventello che rimane tale. Già da tempo sentenza. Molto presto rispetto alle abitudini, oggi va così. E nessuno si lamenta, o magari pensa al sacrificio obbligato del prossimo viaggio a Siena.
Alessio Torri