asteix
00domenica 29 giugno 2008 23:14
Il suono della sveglia mi coglie nella consueta posizione da calura che io definisco “ a 4 di bastoni”, una sacra sindone sudorifica disegna la sagoma del mio corpo sul lenzuolo, sono le 6,30, anche stanotte ho dormito da schifo.
Mi alzo cercando di non svegliare nessuno, e stiracchiandomi mi dirigo in bagno.
Ne esco dopo 10 minuti.
Oh,……… racconto con descrizioni dettagliate sì, ma a tutto c’è un limite……
Oggi o mai più!
Avevo promesso che sarei andato in pellegrinaggio fino alla basilica di S.Luca in caso di promozione del Bologna fc, e non tanto perché tema ritorsioni da parte della Madonna, ma piuttosto per evitare bombardamenti alle balle da parte di terzi…….decido che è il giorno buono per tener fede al mio voto.
Prendo lo scooter, è presto, la temperatura è fantastica e per strada c’è pochissima gente.
Mi fermo ad un bar pasticceria per la colazione (giuro però che farò l’abbonamento, quindi posso……) mentre leggo agratis il giornale mangio un cornetto salato ed ordino un caffè.
La prima pagina del quotidiano è dedicata alle nuove leggi di Berlusconi:
“VIETATO PORTARE MONNEZZA AD ARCORE”
“IMMUNITA’ ANCHE A FINE MANDATO PER TUTTI COLORO CHE HANNO CAPELLI TRAPIANTATI “
Mentre sono al bancone che sorseggio il caffè, mi si affianca uno strano tipo, dalla cui ascella si leva un odore alquanto “ovino”, soccia di già?
Sono le 7,15 del mattino di Domenica!
L’ovino ordina un Negroni………Buongioooorno!
Rifocillatomi, riparto e arrivo al Meloncello, punto di partenza del mio pellegrinaggio, chiudo lo scooter mi bardo per la “scalata”:
Braga corta, Tshirt, un paio di Adidas (HO DETTO CHE FACCIO L’ABBONAMENTO, NON ROMPETE I MARONI!) occhiali da sole, e il lettore mp3 foraggiato con ogni tipo di genere musicale.
Alè, si parte, ore 7,40!
I primi passi li muovo a ritmo di un pezzo dei Genesis, della serie, anche il “lettore” mi suggerisce una partenza tranquilla.
Devo quasi subito scavalcare i corpi di un paio di barboni che sotto al porticato hanno trascorso la notte, mi bofonchiano dietro qualche sbiascicata insolenza.
“ Eh Socmel! Livet premma la mateina!” E’ la mia risposta.
L’inizio non è durissimo, la salita è abbastanza dolce, mi stupisco piuttosto della quantità di gente che a quell’ora del mattino con quel caldo, affronti la salita al Colle della Guardia.
Sorpasso subito un paio di donne scalze, poi è la volta di un signore che corricchia con il cane al guinzaglio, sono in difficoltà a capire quale sia la lingua del Labrador e quale quella del padrone.
Probabilmente quella più corta e meno bavosa era quella dell’animale.
Prime scalinate e prime difficoltà, le gambe sono pesanti e legnose, mi girano le balle, stramaledico la mia sedentarietà.
Mi viene in aiuto Luciano Ligabue:
li'
sempre li'
li' nel mezzo
finche' ce n'hai stai li'
stai li'
sempre li'
li' nel mezzo
finche' ce n'hai
finche' ce n'hai
stai li'
Mi da carica ritmo e rompo il fiato, prendo il passo giusto, ora la gamba gira più delle balle, ciò è molto positivo.
Ora arriva la parte più dura:
LO STRAPPO DELLE ORFANELLE!
Un vero e proprio calvario, la scalinata dal basso sembra quasi insormontabile.
Un ritmato scalpiccìo si avvicina alle mie spalle, una deliziosa topina con fisico statuario mi sorpassa con mini schorts e top da aerobica.
Siamo su una scalinata, le lascio 8/10 gradini di vantaggio, il suo marmoreo mandolino oscilla leggiadro davanti ai miei occhi…….
Azz!!! Questa non la mollo più, mi porta fino in cima!
Tip! Tap! Tip! Tap! Lei leggiadra davanti………
Puff! Pant! Puff! Pant! Io cianotico dietro………
E pensare che avevo sempre considerato stupidi i cani che nelle corse cinofile prendono velocità inseguendo una lepre finta attaccata ad una macchina……….
Comunque il fine giustifica i mezzi e arrivo in vetta allo strappo, ora però non posso chiedere altro al mio fisico, e malinconicamente lascio che il mio Stradivari da traino sparisca lentamente dalla mia visuale.
Dopo il tirone delle orfanelle una seppur tosta salita senza gradini, sembra quasi una scala mobile, Robbie Williams si adatta bene al momento.
Sudo, sudo copiosamente, e la cosa mi dà soddisfazione, perché questi non sono semplici liquidi, sto espellendo grasso per macchine agricole!
Madonna se sudo!
Ultimo strappo!
Questo è suggestivo, sono in basso e guardo verso l’alto, lassù dove gli scalini convergenti sotto, si congiungono con gli archi che si inseguono sopra, all’interno di un ovale azzurro delimitato dall’ ultimo arco che si staglia contro il cielo, svetta maestosa una croce di legno che il controluce rende nera!
Ora hai un obiettivo tangibile, alzi il volume dei Dire Straits e spingi a fondo, sei arrivato! Ore 8,03!
Mi avvicino all’entrata del Santuario ma un cartello sul portone mi ammonisce:
“L’ingresso alla basilica è consentito solo a coloro che hanno un abbigliamento idoneo alla sacralità del luogo”
Mi guardo, bermuda non particolarmente corto, scarpa sportiva, Tschirt.
Sono perplesso………
Incrocio una suora, chiedo se il mio può essere considerato un abbigliamento non consono.
Mentre mi rivolgo a lei mi butto un occhio, e mi rendo conto che l’abbigliamento non è un problema, lo è il suo contenuto, IO!
La braga è scivolata lungo i fianchi e ho il cavallo basso, e la T-schirt mi si è stampigliata addosso con il sudore, potrei tranquillamente partecipare ad un concorso da spiaggia: Mister maglietta bagnata!
Il dramma è che riceverei anche dei fischi…….
E con l’ascella pezzata come la mettiamo?
Ho il buon gusto di togliermi almeno gli auricolari e di sfilarmi gli occhiali da sole.
La monaca mi guarda dall’alto al basso e ritorno, si sofferma un attimo sul mio viso, e vedendo che è proprio quello di un bravo ragasso, con un benevolo sorriso mi dice:
“Ma sì, vada……,si vede ben di peggio!”
Entro, c’è molta gente, qualche turista, persone in attesa della messa.
Non mi sembra il caso di addentrarmi più di tanto in quelle condizioni, mi metto defilato a fianco di una acquasantiera.
Che tu sia cattolico o ateo, praticante o meno, ma per un vero bolognese, essere all’interno di QUELLA basilica ha un significato particolare.
Mi raccolgo un attimo con me stesso, scambio due chiacchiere con Lei, e sono di nuovo fuori.
Mi siedo un attimo sul parapetto della volta principale ad ammirare il panorama, l’aria, a quell’ora ancora fresca, è quasi fastidiosa sui miei indumenti bagnati.
Mi disseto alla fontanella, inforco nuovamente gli auricolari e sono sulla via del ritorno.
Ora la discesa ti trascina a valle senza problemi, incrocio qualcuno che ho sorpassato salendo, mi viene da ridere vedendo le loro facce rosse a affaticate, il buon umore mi passa immediatamente quando realizzo:
“Ma avrò avuto quella faccia da tossico anch’io venti minuti fa?”
Gli auricolari mi sparano nella testa una serie di canzoni di Tina Turner, la musica mi porta ad accelerare gradatamente il passo fino ad arrivare ad una sciolta corsetta.
Ora sto proprio bene, l’unico rischio che corro e quello di perdere la gamba e di prendere la “ruzzola” a causa della forte discesa, esco dal portico, i gradini mi tolgono ritmo e mi spezzano il passo, corro sulla strada, sono al sole, e ora comincia anche a picchiare, non è un problema più espello tossine e più mi sento tonico, arrivo al Meloncello in 14 minuti!
Grondo di sudore, mi faccio una passeggiata defaticante lungo tutto il portico dello stadio fino ad arrivare alla baracchina dei ritrovi forumistici pre partita.
Via A.Costa è deserta e assolata, sembra immensa a chi, come me, non più di un mese fa l’ha vista e vissuta animta da migliaia di persone festanti vestite di rossoblu.
Ritorno verso lo scooter, sono contento di avere mantenuto la mia promessa e di averlo fatto in modo tanto soddisfacente.
A questo punto non mi resta che sbilanciarmi pubblicamente:
Se il Bologna si piazza nelle prime dieci, ripeto il pellegrinaggio ma partendo da Porta Saragozza, in pratica raddoppio quasi il percorso.
Va mo là!
Forza Bologna!