Il giallo. Taci-Bologna, il sipario si rialza
L'indiscrezione
Questo del ritorno di fiamma di Rezart Taci per il Bologna è un autentico giallo, una foresta di illazioni, di smentite, di soffiate, di “è tutta una montatura” e di “fidati, è tutto vero”. La voce che trasforma il fuggitivo di Tirana in figliol prodigo si diffonde nel pomeriggio di domenica e trova conferme ufficiose, ma nessuna ufficiale. Ieri mattina è arrivata prima la smentita del Bologna poi quella di Taci che pensava di domandarne anche una a Sky, prima che qualcuno gli spiegasse che Sky, a microfoni aperti, ha parlato soltanto di imminenti novità societarie per il Bologna. Così il petroliere si è accontentato di dire “che in ballo non c’è niente”, a chiunque gli abbia parlato al telefono. Sul sito del Bologna è comparso un comunicato che si può riassumere così: “Dallo scorso tre agosto il Bologna non ha più avuto alcun contatto con Rezart Taci. Il che non impedirebbe all’uomo di Tirana di averne con i commercialisti o con i legali del Bologna. Su questo fronte si è aperta la breccia delle indiscrezioni. Una è clamorosa: racconta un conto aperto presso un noto istituto di credito, sul quale sarebbero arrivati circa 2 milioni e 300mila euro dal Montenegro, dove avrebbero sede legale alcune attività dello stesso Taci. Che Renzo Menarini, non per parlare con Taci ma soltanto per riaprirgli un canale verso Bologna volesse concrete garanzie, va dato per scontato. Lo scorso luglio all’albanese fu concesso di effettuare gratis qualunque mossa, anche l’ultima, clamorosa, dell’improvviso dietrofront. Questa volta, se la comunicazione Bologna-Tirana si è davvero ripristinata, quel trattamento di favore Taci non potrebbe più averlo. E questo spiegherebbe l’apertura di un fondo di garanzia. Di fronte a tutto questo, però, diventerebbe quasi inspiegabile la partenza già annunciata di Renzo Menarini per una settimana di vacanze. A meno che l’accordo fra Menarini e Taci non sia già stato raggiunto. In questo caso il Geometra, già sicuro di poter onorare gli impegni e di essersi sbarazzato del giochino a orologeria che si è rivelato il Bologna, andrebbe a Mauritius per tirare un sospirone di sollievo e brindare allo scampato pericolo. Le voci che danno per certo il passaggio di denaro, sostengono che un’altra rata dovrebbe essere in arrivo, che i contatti fra Bologna e Taci sono ripristinati da oltre un mese e che Aktiva potrebbe già disporre del denaro entrato dall’Est europeo. Poiché nessuno vieta alla Cogei di Menarini di costruire in Montenegro, non è neppure da escludere che siano arrivati nelle casse di Aktiva denari che nulla hanno a che fare col mondo del pallone. Rimangono queste coincidenze: che Taci sia da tempo in buoni rapporti col Milan. Che il Bologna abbia bussato alle porte del Milan fin dalle prime ore di calciomercato, per chiedere Kaladze forse con la speranza di arrivare al più abbordabile Di Gennaro è un fatto. Così come lo è che Luca Baraldi sia pronto a spianare ad Arrigo Sacchi, storico milanista doc, la strada per Bologna. Ma queste, di fronte alla valanga di “no” che ieri ha sepolto ogni ipotesi, rimangono illazioni. Non sono le ultime. C’è anche la pista che porta allo studio dell’avvocato napoletano Raffaele di Monda, rappresentante legale del gruppo Meleam che, senza arrivare ad alcun accordo, ha già avvicinato Gallipoli e Bari e che si dice pronto ad entrare nel mondo del pallone portando capitali italiani. “A noi – ha precisato di Monda – interessano tutti i club di A in vendita. Col Bologna, comunque, nessun contatto”.