BOLOGNA, 2 agosto - A meno di clamorosi colpi di scena, Rezart Taçi da martedì sarà il nuovo presidente del Bologna. E subito dovrà mettersi al lavoro per completare la rosa secondo i desideri di Giuseppe Papadopulo. Del resto, l’esordio in campionato contro gli eterni rivali della Fiorentina è dietro l’angolo. Il tecnico rossoblù ha fatto sapere che cosa vuole. Andiamo a vedere reparto per reparto quali sono gli uomini su cui il Bologna ha messo gli occhi.
DIFESA - Rafael Santos sarà a Bologna tra stasera e domani, a meno di nuovi inghippi, già sono state messe le firme sul contratto per questo difensore brasiliano, classe ‘ 84, dell’Atletico Paranaense che il Bologna ha rilevato con la formula del prestito oneroso ( 320 mila euro) con diritto di riscatto ( 2,5 milioni di euro). Col suo arrivo a Casteldebolo mancherà solo un centrale all’appello. E a oggi sono soprattutto tre i giocatori nel miri no di Salvatori e Papadopulo: Maurizio Domizzi dell’Udinese, Sanchez Cribari della Lazio e
Carlos Valdez della Reggina. Chi è favorito tra i tre? Tutto dipenderà da Taçi e dalle sue direttive anche sotto il profilo economico.
CENTROCAMPO - Papadopulo è contento dei vari Giacomo Tedesco, Mutarelli, Guana, Mingazzini, Vigiani e Casarini, ma vuole aggiungere un po’ di fantasia al reparto. Nei giorni scorsi al Bologna è stato offerto Sergio Almiron, ma per il momento Papadopulo ha preso tempo. Ai rossoblù serve però anche un esterno offensivo. Il tecnico ha fatto il nome di
Ignazio Abate del Milan, ma la società guarda anche a Luca Antonini, altro giocatore che piace a Papadopulo.
ATTACCO - In cima alla lista degli arieti da affiancare a Marco Di Vaio ci sono
Abdel Kader Ghezzal del Siena e Davide Succi del Palermo (che fra l’altro è bolognese doc). Ma in rosanero, oltre a Succi, c’è un altro giocatore che fa impazzire Papadopulo, vale a dire Edison Cavani, che però il presidente dei siciliani Maurizio Zamparini ha finora giudicato incedibile. Altri nomi sono quelli di Nicola Pozzi (Empoli), Marcelo Zalayeta (Napoli) e Rolando Bianchi (Torino). Infine c’è il sogno Totò Di Natale, che è però di difficile realizzazione.
dico magariiiiiiii