Succi: "Bologna, una mia scelta"
26/1/2010 15:58
A Casteldebole è stato presentato oggi Davide Succi, attaccante proveniente dal Palermo.
"Ho sempre detto che per me la maglia del Bologna rappresenta qualcosa di importante, ha un fascino particolare, perché questa è la mia città, nella quale ho conosciuto il calcio, ed è la squadra che ho nel cuore e per cui tifo: venire qui è stata una mia scelta. Ringrazio il presidente del Palermo Zamparini, che mi ha sempre dato una mano a livello personale, e il dg Baraldi per avermi portato al Bologna. Non nego che questo mi renda emozionato: sono molto contento di esserci arrivato, appena ho intravisto questa possibilità ho cercato di non farmela scappare. Ora sono qui e sarà il campo a parlare, a dire quello che potrò fare con questa maglia".
Stai vivendo una favola?
"No, nessuna favola: i sogni uno li deve coltivare, ma se sono arrivato qui è grazie a quello che ho fatto nel corso degli anni, raccolto tutto con il lavoro settimanale e le prestazioni in campo. Ovviamente sono contentissimo, a livello personale è accaduta una cosa cosa molto bella e importante".
Giocando contro il Bologna hai segnato tre gol di cui due decisivi.
"Io mi sento un professionista e, nonostante il rispetto per il Bologna che ho sempre portato dentro di me, in quei momenti la mia maglia era di altri colori e quando sono in campo penso solo alla squadra per cui gioco. Credo sia stata una dimostrazione di professionismo".
L'anno scorso, alla tua prima esperienza nella categoria, hai dimostrato di saperci stare in Serie A. Quest'anno, però, sei stato riproposto poco da Zenga e Rossi.
"Già in estate avevo capito che probabilmente era giusto provare altre esperienze, poi le cose si sono un po' trascinate per vari fattori. Resta il fatto che, se ho giocato meno, la colpa probabilmente è stata mia: evidentemente non lo meritavo come nello scorso campionato, quando ho raccolto più di venti presenze".
Che tipo di attaccante sei? Più prima o seconda punta?
"Ho giocato in tutte e due le posizioni: ho sempre avuto facilità ad adattarmi al compagno d'attacco. Mi preme soprattutto il gruppo, capire chi ho di fianco e come rendermi utile: i compagni sono la cosa fondamentale quando si gioca in una squadra, ne ho grande rispetto e mi metto a disposizione loro e del mister. Il ruolo non è assolutamente un problema".
Chi hai ammirato particolarmente quando andavi allo stadio per vedere il Bologna?
"L'anno di Baggio è stato bellissimo, Signori ha fatto tantissimi gol, ma sono molti gli attaccanti che mi sono piaciuti: Andersson, per fare un altro nome".
Hai scelto il numero 11.
"Un numero che, anche a lista vuota, probabilmente avrei voluto: mi piace molto".
Chi conoscevi già, tra i tuoi nuovi compagni di squadra?
"Colombo, con cui ho giocato a Padova. E al Palermo c'erano Raggi e Guana, con cui tra l'altro ho legato molto".
Come vedi il Bologna nella lotta per la salvezza?
"Nelle ultime partite è saltato all'occhio che il Bologna è una squadra compatta, sa soffrire e lottare insieme: credo che questo nel calcio sia importantissimo. Di qualità, poi, ne vedo molta. La classifica oggi dice che bisogna lottare per la salvezza: vedremo cosa dirà da qui alla fine del campionato".
di Paolo Villani