Siamo alla frutta ...

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SashaLoZar
00venerdì 16 novembre 2007 09:58
Non si può cacciare Pilla


16/11/2007 09:40
Sabatini vorrebbe esonerarlo, ma il mercato non offre alternative

- Corriere di Bologna -

«Dalla barca che affonda non scende nessuno» è, a spanne, il fermo diktat espresso da Claudio Sabatini, infastidito dall'atteggiamento dei suoi e alle prese con la gestione d'una complessa crisi. Ieri, all'atteso vernissage dell'accordo Virtus- Nokia (che cablerà il PalaMalaguti, per inviare gratis ai telefonini dei tifosi statistiche e foto in tempo reale), il patron, sospettosamente ilare, ha fatto il punto, dal quale emerge netta l'impressione che la Virtus sia dentro uno spigoloso cul de sac.
«La panchina di Pillastrini non traballa, è di cemento armato: anche se ne perdesse venti in fila, resterebbe». Ovvero: sta deludendo, ma il mercato non offre nulla di meglio (ieri s'è liberato Frates dalla Fortitudo ed è osservato da Varese e Caserta) e soprattutto i giocatori non credano di nascondersi dietro l'alibi dell'allenatore. Ci sono, anche, tutte le avvisaglie d'una contestazione e un'altra gara interna non aiuta. Poi: «È il momento di lavorare, da qui non va via nessuno. Potrei cedere tre giocatori e incassare un milione ma l'organico è ottimo, deve solo connettersi e sgobbare». Ergo, scordatevi di giocar male per finire sul mercato. Stamattina alle 8 c'è il primo allenamento ad orario punitivo (provvedimento medesimo prese lo scorso anno Martinelli in Fortitudo), comunicato ai giocatori in serata, dopo il confronto voluto da Sabatini in palestra. E se l'antifona non sarà recepita (cioè se si perde anche con Udine), in cantiere c'è il ritiro sui monti, a Sestola. Dulcis in fundo: «Queste facce non mi piacciono, ma non parlo solo degli americani. L'alley hoop di Anderson è stato il punto più basso: i funamboli facciamoli sul +20». Quindi sferzata anche sugli atteggiamenti insofferenti e apatici.
Pillastrini, dunque, ringraziato da Sabatini «per aver messo a disposizione il mandato», resta in sella. E dopo una serie d'improvvide uscite mediatiche, gli è stata risparmiata la raffica di domande dopo il disastro. Da lavorare ne ha, avendo per le mani una squadra che in due mesi è addirittura peggiorata. Dalla difesa indegna – salti sulle finte, uscite a un metro dal tiratore, uno contro uno contenuti come cartavelina – all'attacco disorganizzato che si ferma al primo passaggio nelle mani d'insigni accentratori – e qui Conroy, fin troppo «dimesso », non c'entra – il sentore è che, più delle sconfitte, bruci la sensazione di non vedere la fine del tunnel. Il «come» uscirne, resta il busillis. «Pillastrini non è uno sprovveduto, sono sicuro che saprà risollevare la squadra» è il monito/auspicio del patron. Che mette ufficialmente fuori Conroy – «Non fischiatelo, stiamo già cercando un play» – e apre le caotiche danze sul perimetro: la Virtus ha già contattato tutti per qualsiasi giocatore, dal califfo alla riserva della riserva, l'intenzione è di non spendere il visto (in Usa, in vetrina ci sono ancora Barrett e McLeod) ma d'inserire, oltre a McGrath, un play più produttivo. La squadra però sembra affollata in zona guardie-ali e poco preparata (anche a selezionare le opzioni offensive), certo non bisognosa dell'ennesimo solista, magari scartato da un altro club alle strette, se il problema riscontrato è «girare la palla»: in ogni caso, la bacchetta magica non l'ha nessuno. E oggi, agli abbonati «traditi» sarà comunicato come poter reclamare a Neos Banca il rimborso della tessera.
Daniele Labanti


Il disagio degli americani "Gli altri sono più organizzati"
16/11/2007 09:32
Anderson attacca: "Difficile iniziare a giocare quando sei indietro di 20 punti"

- La Repubblica -

INTENTI a modulare il loro personalissimo stato d´animo, tra quello rabbioso che si morde la lingua, quello apparentemente abbattuto, un terzo realmente malinconico, e un ultimo perennemente fiero, ma senza soluzioni pronte all´uso, i Quattro dell´Ave Maria - Dewarick Spencer, Alan Anderson, Will Conroy e Delonte Holland – siedono sulle panche di legno, ancora in divisa, quando s´aprono le porte dello spogliatoio, ringraziando il regolamento di Eurolega che permette di avvicinarli, a differenza del tran-tran settimanale. Scelti per guidare la Virtus, sono tutti in confusione. Conroy ha già pagato, ma quel che filtra è l´insoddisfazione. Per il sistema o cos´altro, provano a dirlo loro, dopo sibili, intemperanze e "facce" (Sabatini dixit) degli ultimi tempi. Ma la frattura è chiara: e se il patron conferma il tecnico, toccherà a loro adeguarsi. Volendo.
«Se dico quel che vorrei dire potrei causare delle polemiche, quindi non lo faccio», dice Dewarick Spencer. «Io sono un giocatore, lascio al coach e alla dirigenza la ricerca di un rimedio, che è quello di cui abbiamo bisogno. Problemi di roster? No no no, assolutamente. Noi abbiamo una squadra da Eurolega. Solo che non stiamo giocando assieme. E´ un momento in cui non abbiamo fiducia». Quando smette di parlare, e si mette a gingillare col telefonino, continua ad ascoltare gli altri suoi compagni. Spencer corregge pure Anderson, quando l´ala dice: «E´ una situazione contagiosa. Una volta che perdi cinque partite di fila ("Sei!", gli lancia Dee, ndr), è come se non avessi nemmeno più il feeling con la vittoria. Ci scaviamo le buche da soli, ogni volta, ed è difficile iniziare a giocare solo quando sei sotto di 20 a 5´ dalla fine». E se qualcosa non andasse nel sistema? «Ehm…». Silenzio cinque secondi. «No, non voglio entrare nel discorso. Cerco solo di giocare più duro e fare qualsiasi cosa per vincere una partita. Se parliamo di talento, possiamo battere ogni squadra. Ma ogni squadra si conosce più di noi, e gioca meglio».
La testa di Anderson scossa. E´ immobile, invece, quella di Will Conroy, forse già cosciente della sua ultima notte. «Il nostro sistema? Non so. Io sono il playmaker, sono come l´allenatore in campo. E devo credere nel sistema e in quello che il coach vuole che io faccia. E´ dura, davvero, e avete anche visto che è venuta meno gente alla partita. Chi c´era voleva vederci in buone condizioni, e per questo sono dispiaciuto. E´ questione di fiducia, basterebbe una vittoria, anche di mezzo punto…».
A parole non se ne esce. Pare dirlo anche Holland, il più nero tra i neri. «E´ durissima. L´unica cosa che conta è stare insieme, non puntare il dito contro qualcuno. Dobbiamo stare insieme e giocare una fuckin´ defense (una c… di difesa, ndr). Tutti potrebbero segnarci 20 punti, è incredibile. Anzi, imbarazzante. Il sistema? Ma non lo so. Un conto è il talento che abbiamo, un altro è giocare insieme e difendere. Io sono il primo a guardarmi allo specchio, e so che sono qui da tre anni, e che cerco di migliorare la mia selezione di tiri, cerco di fare un passaggio in più, cerco di andare a rimbalzo. Io so quel che bisogna fare. E di certo bisogna fare qualcosa di diverso».
(marco martelli)


Allora è abbastanza chiaro.
Stanno giocando contro.
[SM=x1423539]
omer64 belin
00venerdì 16 novembre 2007 10:12
appero', che ambientino... [SM=x1411804]
MI BASTANO QUESTE FRASI SALIENTI PER DEPRIMERMI... [SM=x1411795]

Potrei cedere tre giocatori e incassare un milione ma l'organico è ottimo, deve solo connettersi e sgobbare».

«Queste facce non mi piacciono, ma non parlo solo degli americani. L'alley hoop di Anderson è stato il punto più basso: i funamboli facciamoli sul +20». Quindi sferzata anche sugli atteggiamenti insofferenti e apatici.


«Se dico quel che vorrei dire potrei causare delle polemiche, quindi non lo faccio», dice Dewarick Spencer

Ci scaviamo le buche da soli, ogni volta, ed è difficile iniziare a giocare solo quando sei sotto di 20 a 5´ dalla fine». E se qualcosa non andasse nel sistema? «Ehm…». Silenzio cinque secondi. «No, non voglio entrare nel discorso. ANDERSON

«E´ durissima. L´unica cosa che conta è stare insieme, non puntare il dito contro qualcuno. Dobbiamo stare insieme e giocare una fuckin´ defense (una c… di difesa, ndr). OLLAND









omer64 belin
00venerdì 16 novembre 2007 10:14
A PROPOSITO, SASHA ALLA CONSOLE DI MATTINA.... [SM=x1424925]
chissa' come mai...

PG01
00venerdì 16 novembre 2007 11:57
se le frasi dei 4 mori sono riportate fedelmente, resto della mia idea.

via anderson immediatamente.
Wadi
00venerdì 16 novembre 2007 12:43

Col talento holland potrà anche farsi il caffè coi piedi e le mani legate, ma è talmente alterno il suo talento che che non combinerà mai una cippa.

gli altri, boh...un'accozzaglia di cogli*ni, senza cogli*ni.
senza voglia di sbattersi, in difesa e dare il loro apporto alla causa.
Ma questi lo stipendio lo vedono?
No, perchè ci siamo già passati da gente con un gran potenziale, ridotti a farsi mangiare in testa da chiunque, solo , perchè i pagamenti arrivavano in ritardo, quando arrivavano....
@vigor
00venerdì 16 novembre 2007 17:00
non credo sia un problema di soldi
mi pare evidente, invece, che i mori non stanno capendo granché del "sistema"
e io sono dell'opinione che il buon tecnico crea gioco sulla base dei giocatori che ha, e non il contrario
se no saremmo tutti in grado di andare in panchina, magari avendo cinque califfi sul parquet
comunque, quoto pg per quanto riguarda anderson
sarà anche un fenomeno, ma da noi è di troppo, occupa un posto "americano" ma il suo rendimento fin qui è paragonabile a quello di english, scaricato con anche troppa fretta, e toglie spazio e soprattutto morale a quello "psicolabile" di holland, che invece dovrebbe essere per noi un po' l'equivalente di Blu.
comunque, mi pare che il sabba non ci stia capendo poi molto, e non è certo facendo allenamenti punitivi che puoi risollevare gli umori di una squadra come questa [SM=x1411786]
(Massoud)
00venerdì 16 novembre 2007 18:15
La squadra è stata fatta coi piedi da claudiosalvatore che probabilmente credeva di essere Red Auerbach e ha pensato bene di silurare Markowsky per il solo fatto che ogni tanto gli rubava le inquadrature con l'occhio di bue (e anche questo atto di narcisismo non posso perdonarglielo).
Tale tracotanza non poteva che essere punita dai risultati: onestamente chiunque ne capiva un pò di basket (e qui mi permetto di dire con un pizzico di immodestia che siamo in parecchi)aveva capito subito che quei 4 moretti assieme non potevano stare.
Mio personalissimo parere, inizierei col dare un bel calcio in culo ad Holland.
Giocatore da campetto, incapace di dialogare coi compagni, avendo più anni di esperienza in Italia rispetto agli altri ha meno attenuanti.
Capisco che per il circo che ha messo in pista il piccolo Barnum Claudiosalvatore Holland sia un giocoliere di primordine, adattissimo per i bambini e per altre cavolate che gli piacciono tanto tipo gli happy hour, ma lo utilizzerei per le esibizioni alla Dozza e per altre amenità del genere.
Conroy è il più scarso, ma secondo me non è il problema centrale, o perlomeno non il più urgente; limitatissimo, prova a dialogare con i compagni e mi sembra ce la metta tutta:in questa squadra mediocre la priorità è capire chi ha voglia di sbattersi e chi no perchè prima di tutto bisogna ricreare uno spirito e un'attitudine mentale al soffrire e non allo specchiarsi.
Spencer è di un egoismo spaventoso, bada solo alle statistiche e lo vedo cestisticamente poco intelligente: se pagano quello che dice fra le righe claudiosalvatore diamogli aria, perchè voli pindarici qui non se ne fanno per un pò di tempo e quindi è inutile.
Anderson senza Spencer e Holland può restare, sono convinto che sarebbe prezioso, anche perchè mi sembra quello di maggior classe.
Sistemati i moretti, passiamo al discorso lunghi: Gaerri è impresentabile, c'è del talento ma è sotto quintalate di ragnatele: ora, o il signor Garri sopporta i fischi e tira fuori le palle per cercare di tirarsi fuori da questa situazione in cui si è cacciato da solo, oppure si accomodi: tanto per iniziare la smetta di protestare, credo gli farebbe bene.
Un innesto là in mezzo all'area ci vuole, e secondo me anche un numero 4.
Per ilresto suggeirei di volare bassissimi e di pensare a salvarsi, perchè la faccenda qua, secondo me, ha preso una bruttissima piega, ma proprio brutta brutta...
@vigor
00venerdì 16 novembre 2007 19:00
condivido, in linea di massima, quasi tutto
solo, eliminerei anderson e non holland, perché quest'ultimo ha fatto già vedere che in italia, se vuole, può starci con costrutto, anderson invece mi sembra troppo perso, e con la classe ci si fa la birra, se non si hanno altri attributi. e quando vedi giocatori così che non riescono a stare nell'nba, viene da chiedere: come mai?
e spencer è un investimento sul quale sarebbe folle smettere di puntare, in queste condizioni, a meno che non torni alla carica qualcuno che offra cifre iperboliche
a proposito di iperboli, ma il nostro amato danese che fine ha fatto che è scomparso?
francesca.38
00venerdì 16 novembre 2007 19:39
@ vigor: direi che il danese è andato sotto i ferri.

ti quoto quando dici che l'allenatore è tale se sa far giocare i suoi secondo le loro carattiristiche.
in alternativa, e qui rispondo anche a massoud, deve saper scegliere i giocatori adatti al suo gioco.
se la squadra la fa il presidente o sei un mago o farai una stagione schifosa (vedi frates l'anno scorso), ma se accetti di allenare dove non ti fanno scegliere gli uomini te ne assumi il rischio.
ammesso e non concesso che la squadra l'abbia fatta il sabba, perchè io tutte le vs certezze non le ho.
(Massoud)
00sabato 17 novembre 2007 10:07
Re:
francesca.38, 16/11/2007 19.39:

@ vigor: direi che il danese è andato sotto i ferri.

ti quoto quando dici che l'allenatore è tale se sa far giocare i suoi secondo le loro carattiristiche.
in alternativa, e qui rispondo anche a massoud, deve saper scegliere i giocatori adatti al suo gioco.
se la squadra la fa il presidente o sei un mago o farai una stagione schifosa (vedi frates l'anno scorso), ma se accetti di allenare dove non ti fanno scegliere gli uomini te ne assumi il rischio.
ammesso e non concesso che la squadra l'abbia fatta il sabba, perchè io tutte le vs certezze non le ho.




Ti quoto: l'ha fata claudiojerrywestsalvatore con l'avvallo di un allenatore senza personalità



(Massoud)
00sabato 17 novembre 2007 20:30
Re:
@vigor, 16/11/2007 19.00:

condivido, in linea di massima, quasi tutto
solo, eliminerei anderson e non holland, perché quest'ultimo ha fatto già vedere che in italia, se vuole, può starci con costrutto, anderson invece mi sembra troppo perso, e con la classe ci si fa la birra, se non si hanno altri attributi. e quando vedi giocatori così che non riescono a stare nell'nba, viene da chiedere: come mai?
e spencer è un investimento sul quale sarebbe folle smettere di puntare, in queste condizioni, a meno che non torni alla carica qualcuno che offra cifre iperboliche
a proposito di iperboli, ma il nostro amato danese che fine ha fatto che è scomparso?



Copio e incollo da Jarring.it e ti segnalo l'ultima di Spencer (che è forte),così spiego meglio la mia scelta...
SABATINI BASTONA E RIMBORSA
Di: Redazione Inserito il: sabato 17 novembre 2007 18.38
Quando piove, grandina, e ora, a forza di precipitazioni, la Virtus ha l’acqua alla gola. Questo trasuda l’ambiente, dopo l’allenamento punitivo di ieri mattina, fissato alle 8 da un Claudio Sabatini schiumante di rabbia, deciso, con i mezzi a disposizione, a piegare qualsiasi resistenza, costringendo i più refrattari a reagire. Quand’ancora il cielo era plumbeo, la truppa s’è presentata all’Arcoveggio, alla spicciolata, per la seduta che avrebbe dovuto far capire a tutti l’aria che tira. Tutti meno uno perché, lungamente atteso, Dewarick Spencer, avvistato in tarda serata in un noto Café, è apparso soltanto poco prima delle 9.30 e la cosa, ovviamente, non è stata gradita dal patron. Si vive d’un equilibrio solo apparente, una scintilla basta per incendiare. Sabatini, giunto in palestra al termine dell’allenamento, ha presieduto il brainstorming con squadra e staff. Ha cazziato, motivato, ammonito, verificato, analizzato, pontificato, esplicitando i concetti già espressi ai cronisti, che vanno nella direzione dello scossone. Si respira l’aria dell’«agguato» a Pillastrini, da parte di qualche giocatore scontento, allora il Divo Claudio lo blinda, difendendolo pubblicamente e sbattendo in faccia alla squadra l’amara prospettiva d’affondare tutti assieme, senza concedere vie di fuga sul mercato. Servisse, Sabatini potrebbe aggiungere altri giocatori, ma nessuno verrà liberato e «lavato» delle responsabilità. L’ultimo shampoo alla ghenga portò alla reazione di Cantù: non arrivasse, stavolta, è pronto il ritiro a Sestola, per star assieme e «fare gruppo». Questo il menù per la squadra. Per il resto del mondo, le opzioni sono due: presentarsi dal 21 a 23 novembre alla Neos Banca di via Indipendenza per chiedere il rimborso dell’abbonamento (modalità e quote sono ben spiegate in una tabella reperibile su www.virtus.it) oppure mandare una mail, una lettera, un messaggino alla Virtus, che da ieri è disponibile a pubblicare consigli, critiche e invettive dei tifosi. «Virtus Pallacanestro Bologna comunica che sono per il momento sospesi gli incontri stampa e le interviste dei giocatori e dello staff della società per favorire la massima concentrazione della squadra e intensificare il lavoro di preparazione atletica. In questo momento in cui il rapporto tra la squadra e tifosi è di fondamentale importanza, Virtus si apre per accogliere la parola dei propri supporter». Con la nota vergata nel pomeriggio, il club, Sabatini in testa, s’esenta dal parlare e commentare. I problemi, tanto, sono noti, in primis quelli dell’atteggiamento, fotografati perfettamente dal patron. Tenero dal principio, Pilla ormai è sistematicamente scavalcato ed ignorato dal clan americano, che finisce così per condizionare non solo le partite, ma pure il vivere quotidiano. Non si dica che l’allarme non fosse suonato, e che non fosse possibile indurre giocatori evidentemente reduci da differenti abitudini e climi, ad adeguarsi alle regole disciplinari della Virtus. Farlo oggi, quando regna il caos, è ormai impossibile. In assenza di humus e ambiente positivo d’assorbire, avendo privato alcuni pilastri delle credenziali per intervenire a sostegno, in spogliatoio, la deriva è stata malsana e le legittime legnate di Sabatini scalfiscono poco gli americani. C’è, infine, l’estenuante pagina tecnica di cui, stante il silenzio stampa, si parla per opinioni. Detto, anche dal club, che qualche errore c’è stato, è complesso il rimedio, non avendo chiare le logiche che hanno costruito la squadra, ricca di talento, povera del resto. Cementata la panchina di Pillastrini, a margine c’è il lungo carrozzone di fraintendimenti tecnici, ruoli sballati, gerarchie non date, impreparazione all’avversario, che il solo ricorso al mercato (Mc Grath debutta domani con Udine, ancora fermo capitan Di Bella) non risolve. Pigiati, in tre per due posti, Spencer, Holland e Anderson si rimpallano le responsabilità, giocando per sé, finendo per sterilizzarsi a vicenda in un sistema mai sorto. Stendendo, poi, un pietoso velo sulla difesa. D’altronde, quei tre più Conroy stanno in campo 110’ su 200, mangiandosi il 55% dei minuti: voluti, presi e sbandierati, ora sono alle strette ed è a loro che il management guarda per risollevare le sorti della Vu nera. Siamo a novembre, pare già finita. Daniele Labanti





SashaLoZar
00domenica 18 novembre 2007 00:41
Traendo un tragico bilancio finale non resta che un verdetto : TUTTI COLPEVOLI, SOCIETA', ALLENATORE CHE NE HA AVVALLATO LE SCELTE E GIOCATORI CHE SONO (OLTRE CHE SCARSI) DELLE EMERITE TESTE DI MINCHIA.

CHE BEL QUADRETTO ...... [SM=x1411760]
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