Si pensa anche al ritiro estivo..

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(Marco M.)
00sabato 28 marzo 2009 16:26
..Salvatori di nuovo su Danilo e Marco Antonio
Il BFC sta già pensando al ritiro estivo e sembrerebbe che la località scelta è Valdaora, vicino a Brunico.
Questa scelta la boccio già da ora, perchè a Sestola sono legato, è vicino,comodo da raggiungere e penso che i costi siano anche più bassi...Sestola è stata spesso sede del Bologna estiva,questa scelta mi lascia amareggiato perchè ci tenevo a fare un 'salto' a vedere il BFC in versione estiva..probabilmente la nuova Società non tiene in considerazione la tradizione..mi auguro che i preparativi per il Centenario siano all'altezza, ho l'impressione che ci siano molte lacune in Società, 'buchi' derivanti da persone che non sanno nè storia del Bologna, nè cultura calcistica e mi sembrano molto ingenui...la Società è nuova ma il Mondo del Calcio non guarda in faccia a nessuno, per questo occorre che ci siano più persone che sappiano di calcio in questa nuova Società.

..Intanto Salvatori e affini hanno riallacciato rapporti con il difensore Danilo (ora al Palmeiras)e il centrocampista Marco Antonio (ora al Portoguesa), per entrambi se ne parla bene...come l'estate scorsa..
[SM=x1406352]
(Marco M.)
00sabato 28 marzo 2009 16:47

Elenco Principal

23.DANILO LARANGEIRA
Nascimento 10/05/1984, em São Bernardo-SP
Altura 1,84 m
Peso 72 kg
Chuteira Destro
Clubes Paulista (2003, 04/05), Ituano (2003) e Atlético-PR (2005 a 08).
Títulos Campeonato Parananense (2005)
Estréia -




MARCO ANTONIO
MEIA
Marcos Antonio Miranda Filho
09/11/1984
São Paulo - SP
Último clube: Vitória - BA



entrambi militano in squadre in cui ha giocato anche Eneas...

Enéas de Camargo noto come Enéas (San Paolo del Brasile, 18 marzo 1954 – San Paolo del Brasile, 27 dicembre 1988) è stato un calciatore brasiliano attivo negli anni '70-'80 nel ruolo di attaccante.


Caratteristiche tecniche
Attaccante più votato alla rifinitura che alla finalizzazione, Eneas aveva le sue qualità migliori nella proprietà di palleggio, l'abilità nel dribbling e la capacità di creare varchi per i compagni di reparto con i suoi movimenti offensivi lungo tutto il fronte d’attacco.


Carriera
Eneas fu acquistato dal Bologna nel 1980 come seconda punta da schierare al fianco di Salvatore Garritano. Proveniva dal Portuguesa São Paulo ove era considerato uno dei giocatori più rappresentativi.

Dopo un buon inizio di stagione, ebbe difficoltà di adattamento al rigido clima italiano dell'inverno al punto da essere costretto a scendere in campo con guanti e calzamaglia. Questo accorgimento non bastò tuttavia ad evitargli un infortunio che lo costrinse a saltare una dozzina di partite accentuando ulteriormente il suo disagio, già fortemente evidenziato dalla scarsa vita sociale che conduceva a Bologna e dai problemi familiari con la moglie sofferente di saudade ancor più di lui.

Malgrado quindi una serie di buone prestazioni (segnatamente la vittoria in trasferta contro la Juventus al Comunale di Torino, ottenuta grazie a una sua eccellente prestazione) e la simpatia dei tifosi, non venne confermato per la stagione successiva. In maglia rossoblu collezionò in tutto 20 presenze con 3 goal all'attivo.

Tornato in Brasile, militò nel Palmeiras e in varie società minori (Juventude-Piracicaba-Deportiva Ferroviaria-Central de Cotia).

Appese le scarpe al chiodo, intraprese l'attività di marketing e pubbliche relazioni fino al 1988 quando morì a causa dei postumi di un incidente stradale

Enéas


Nome Enéas De Camargo
Nato 18 marzo 1954
San Paolo del Brasile
Paese Brasile
Ruolo Attaccante

Squadre di club*
1971-1980 Portuguesa
1980-1981 Bologna 17 (3)
1981-1984 Palmeiras
1984-1985 Juventude
1985-1986 Piracicaba
1986-1987 Desportiva Ferroviaria
1987-1987 Central De Cotia
Nazionale
1974-1976 Brasile 3 (1)

[SM=x1406352]
PULPAPU
00sabato 28 marzo 2009 19:43
sono d'accordo con ogni parola di Marco. Da tempo, ogni minimo dettaglio non ci desta buone sensazioni, e temo che a naso non sbagliamo; la proprietà appare sempre + sprovveduta, il mister (da quando lo avrebbero contattato per il progetto Samp) non ha + la verve di prima, e il ds si gongola forte del suo triennale blindato.
No a Sestola? non buone sensazioni.
(Marco M.)
00lunedì 30 marzo 2009 12:51
Bologna, addio a Sestola: in ritiro sulle Dolomiti
Il dg Ricci ha comunicato la decisione al sindaco
di Simone Monari
nostro inviato

SESTOLA - Addio al Cimone, il Bologna volta pagina e cambia la sede del suo ritiro. Niente più escursioni in moto all´Osservatorio del clima, care ad Arrigoni; niente più pranzi al lago della Ninfa(questo è troppo!Io non ci sto..come diceva Scalfaro!), dove salivano i giocatori durante le rare giornate di riposo e spesso lo staff tecnico, gli ultimi due anni, a consumare abbondanti colazioni. La voce girava da tempo, già a gennaio aveva iniziato a circolare presso gli impianti sciistici di Passo del Lupo, e venerdì scorso s´è arrivata a una svolta secca, quando il direttore generale rossoblù Pier Giovanni Ricci ha parlato col sindaco di Sestola Marco Bonucchi, comunicandogli la decisione. Presa ai piani alti del club rossoblù e gradita a Mihajlovic.

Il futuro è a Nord, in una località non ancora individuata. Ne ballano diverse, al momento. Molte in Alto Adige: Brunico, per esempio. Oppure Riscone (di Brunico), ma ci punta anche la Roma, dopo essere stata lo stesso posto caro all´Inter di Mancini. O ancora Valdaora, lì a due passi, o Vipiteno, che ospitò il Bologna nel luglio del 2004. Resta valida anche l´ipotesi Cortina, in Veneto, perché lassù la famiglia Menarini ha casa (e ce l´hanno pure tanti bolognesi), o qualche centro limitrofo, nel bellunese. A breve sapremo.

Col sindaco di Sestola(giustamente ferito perchè è come se Sestola venisse considerata da serie B...), ad ogni modo, Ricci è stato chiaro. La scelta è indipendente dal campionato che disputerà il Bologna. A Sestola tutto è sempre stato gratuito: campi, servizi, alberghi, trasporti. L´idea, plausibile in caso di mantenimento della serie A, è adesso di provare a batter cassa. L´Alto Adige, coi suoi finanziamenti speciali, risorse dovrebbe averne, anche in un momento non semplice come questo. Poi, a Sestola, il Bologna si augurerebbe di portare il settore giovanile, gli ultimi anni al lavoro a Camugnano, sull´Appennino bolognese. Ma è difficile, perché i costi sono ugualmente alti per il Comune che se ne fa carico e il ritorno (d´immagine ed economico) neanche paragonabile a quello della prima squadra. Ad ogni modo, una formazione almeno di B, o forse anche di A, a Sestola arriverà lo stesso. Il Parma di Guidolin qualche sondaggio l´ha fatto(mi sembra che già col Palermo fece un ritiro nella località dell'Appennino modenese..). Dal primo cittadino in giù avrebbero tutti preferito fosse il Bologna. Vent´anni non si dimenticano in fretta. (30 marzo 2009)

[SM=x1406352]
|=Valentino=|
00lunedì 30 marzo 2009 16:42
Una scelta che può allontanare i tifosi
La squadra vicina a casa salda i legami col suo pubblico ed è un bello spot per gli abbonamenti
di Walter Fuochi
Davvero è una buona idea lasciare Sestola, come pare ormai deciso dal Bologna Football Club, per spostare sulle Alpi di Nordest la località del ritiro estivo rossoblù? L´argomento non è periferico ed ha molte più ventose sul comune sentire che non la sola curiosità geografica, o la ricaduta economica, pure sostanziosa, dell´operazione. Si sa tutti che una squadra di serie A (speriamo...) al lavoro per venti giorni fra boschi e pianori fa gola a molte località; si sa che esiste un mercato degli inviti; e si sa che addirittura sono previsti ingaggi, e non solo 'cambi merce´ d´ospitalità, andando qui anzichè là, con tute, birilli e palloni. Ma c´è altro che una società calcistica dovrebbe soppesare, scegliendo dove muovere i suoi primi passi stagionali: che sono pure, volendo, lo spot della campagna abbonamenti in avvio e soprattutto il contatto più stimolante con la propria tifoseria, ossia una 'clientela´ che non disdegna, ogni estate, di vedere in anteprima le novità che le verranno proposte.

E allora, sgobbare a meno di cento chilometri da casa, è meglio che a trecento o a cinquecento, soprattutto per un club che deve innaffiare e coltivare le sue radici locali, ossia non è l´Inter, o il Milan, o la Juve, alimentate da tifoserie nazionali (o anche sovranazionali). Quelli che hanno studiato lo chiamano marketing territoriale, in dialetto è il pescare affetti e risorse nella città e nei suoi dintorni per stabilire quell´antico legame, quasi fisico, carnale, con la propria gente da stadio: sempre a rischio d´esser travolto, dal pallone al tempo di Sky, ma per questo da proteggere ancor più gelosamente.

Sestola è da anni il luogo di un connubio tra squadra e tifoseria che ha dato linfa anche ai tanti giorni tetri e acceso, con decisive contiguità fisiche, passioni che i risultati spesso avversavano. Oltre ad essere vicina, estati di costante frequentazione confermano che possiede pure impianti all´altezza di una squadra professionistica, ma ad evitare sospetti di lobbismo da due lire, meno non varrebbe una qualsiasi altra località in Appennino, capace di garantire quel livello di agibilità sportiva. Vicina, però. Bolognese. Quantomeno emiliana. O romagnola. Morsicato dalla crisi infine, come tutto, anche lo sport dovrà sbattersi per mantenere il suo pubblico. O magari ingrossarlo con buone offerte di prezzo, se i tagli delle spese familiari indurranno presto domeniche più domestiche e meno gite e week-end fuori porta. Sottrarre alla gente, come prima operazione, l´oggetto del desiderio non pare l´esordio migliore.
(Marco M.)
00lunedì 30 marzo 2009 19:02
Re:
|=Valentino=|, 30/03/2009 16.42:

Una scelta che può allontanare i tifosi
La squadra vicina a casa salda i legami col suo pubblico ed è un bello spot per gli abbonamenti
di Walter Fuochi
Davvero è una buona idea lasciare Sestola, come pare ormai deciso dal Bologna Football Club, per spostare sulle Alpi di Nordest la località del ritiro estivo rossoblù? L´argomento non è periferico ed ha molte più ventose sul comune sentire che non la sola curiosità geografica, o la ricaduta economica, pure sostanziosa, dell´operazione. Si sa tutti che una squadra di serie A (speriamo...) al lavoro per venti giorni fra boschi e pianori fa gola a molte località; si sa che esiste un mercato degli inviti; e si sa che addirittura sono previsti ingaggi, e non solo 'cambi merce´ d´ospitalità, andando qui anzichè là, con tute, birilli e palloni. Ma c´è altro che una società calcistica dovrebbe soppesare, scegliendo dove muovere i suoi primi passi stagionali: che sono pure, volendo, lo spot della campagna abbonamenti in avvio e soprattutto il contatto più stimolante con la propria tifoseria, ossia una 'clientela´ che non disdegna, ogni estate, di vedere in anteprima le novità che le verranno proposte.

E allora, sgobbare a meno di cento chilometri da casa, è meglio che a trecento o a cinquecento, soprattutto per un club che deve innaffiare e coltivare le sue radici locali, ossia non è l´Inter, o il Milan, o la Juve, alimentate da tifoserie nazionali (o anche sovranazionali). Quelli che hanno studiato lo chiamano marketing territoriale, in dialetto è il pescare affetti e risorse nella città e nei suoi dintorni per stabilire quell´antico legame, quasi fisico, carnale, con la propria gente da stadio: sempre a rischio d´esser travolto, dal pallone al tempo di Sky, ma per questo da proteggere ancor più gelosamente.

Sestola è da anni il luogo di un connubio tra squadra e tifoseria che ha dato linfa anche ai tanti giorni tetri e acceso, con decisive contiguità fisiche, passioni che i risultati spesso avversavano. Oltre ad essere vicina, estati di costante frequentazione confermano che possiede pure impianti all´altezza di una squadra professionistica, ma ad evitare sospetti di lobbismo da due lire, meno non varrebbe una qualsiasi altra località in Appennino, capace di garantire quel livello di agibilità sportiva. Vicina, però. Bolognese. Quantomeno emiliana. O romagnola. Morsicato dalla crisi infine, come tutto, anche lo sport dovrà sbattersi per mantenere il suo pubblico. O magari ingrossarlo con buone offerte di prezzo, se i tagli delle spese familiari indurranno presto domeniche più domestiche e meno gite e week-end fuori porta. Sottrarre alla gente, come prima operazione, l´oggetto del desiderio non pare l´esordio migliore.




OTTIMO WALTER FUOCHI! Condivido al 100%
PULPAPU
00lunedì 30 marzo 2009 21:15
Quindi che facciamo ? subiàmo anche questa? non andrà mai nessuno là, sarà un fallimento totale, e un tradimento ai sostenitori ..ma questi sprovveduti in Società, avevano prima sentito i tifosi ?

Facciamoci sentire !
|=Valentino=|
00lunedì 30 marzo 2009 21:37
Re:
PULPAPU, 30/03/2009 21.15:

Quindi che facciamo ? subiàmo anche questa? non andrà mai nessuno là, sarà un fallimento totale, e un tradimento ai sostenitori ..ma questi sprovveduti in Società, avevano prima sentito i tifosi ?

Facciamoci sentire !



personalmente, possono andare anche in kuwait, tanto non ci sono mai andato e non ci andro'. preferisco saperli in altura, ALTA MONTAGNA, e quando scendono abbiano una buonissima preparazione.

quando giocavo io, andavamo a Dobbiaco, eravamo piu' alti noi, che andare a sestola.


(Marco M.)
00lunedì 30 marzo 2009 22:51
Re: Re:
|=Valentino=|, 30/03/2009 21.37:



personalmente, possono andare anche in kuwait, tanto non ci sono mai andato e non ci andro'. preferisco saperli in altura, ALTA MONTAGNA, e quando scendono abbiano una buonissima preparazione.

quando giocavo io, andavamo a Dobbiaco, eravamo piu' alti noi, che andare a sestola.






Non la penso come te, secondo me è bello che la squadra non sia troppo lontana dalla sede(comoda per una bella 'toccata e fuga' anche per i tifosi, come me, che m'incuriosisce sempre..),soprattutto se è una squadra che deve 'guadagnare acquirenti'(tifosi) soprattutto dalle zone limitrofe...e cmq tra Dobbiaco e Sestola c'è una differenza di soli 200 metri...

Sestola
Sestola (Sèstla, in modenese) è un comune di 2.641 abitanti della provincia di Modena.
È situata nel Parco del Frignano ed è dominata dalla mole del Monte Cimone (mt 2165) e da altre montagne facenti parte del crinale spartiacque tosco-emiliano. Il suo territorio si estende dai 321 metri del fondovalle Panaro ai 2.165 della vetta del Monte Cimone, la più alta di tutto l'Appennino settentrionale.

Il capoluogo si trova in posizione mediana (1.020 m.s.m.),

Dobbiaco
/doˈbːjaːko/ (in tedesco Toblach /ˈtoːblax/) è un comune di 3.263 abitanti[1] della Provincia Autonoma di Bolzano; è un comune delle Tre Cime, assieme ai comuni di Sesto e San Candido[2].

Dobbiaco si trova a 1.256 metri sopra il livello del mare, in Val Pusteria, la cosiddetta valle verde, protetto a sud dalle pareti rocciose delle Dolomiti (Cima Nove, Monte Serla) mentre dall'altro lato troviamo la catena delle Alpi dei Tauri occidentali e delle Alpi Carniche (Cornetto di Confine, Corno Fana), le quali vanno a formare la conca di Dobbiaco.


conero rossoblu.
00martedì 31 marzo 2009 01:05
è tutto chiaro: il nuovo stadio sarà a CORTINA e si chiamerà STADIO CHIC
niklas
00martedì 31 marzo 2009 10:37
Se mi permettete, la cosa fa un po' sorridere, spero non solo me. Capisco il disagio e il 'dramma' economico di Sestola che non potrà ospitare il ritiro del BFC (ma scommettiamo che tra meno di tre anni siamo di nuovo là?) però mi par di sognare a sentire certi discorsi sul pubblico che si disaffeziona.

Il Palermo va in Austria, la Fiorentina a Castelrotto (sudtirol), il Catania ad Assisi, non sulla Sila, il Lecce a Tarvisio, la Reggina in val d'Ayas, la seconda a destra della Val d'Aosta...

Insomma, non facciamoci ridere dietro e pensiamo che tra molti turisti che faranno una settimana di montagna, ci saranno tanti bolognesi che invece che seguire la squadra mordi e fuggi, potranno stare per una settimana o due nella stessa località dei loro 'idoli' e magari camminare per sentieri quando ne hanno voglia o andare su un ghiacciaio.

Certo, si fanno le settimane in montagna anche a Sestola, ma, francamente, volete controntare le Dolomiti e il Sudtirol con Sestola?

Per favore no!
carlos.spencer
00martedì 31 marzo 2009 10:49
Un errore clamoroso abbandonare Sestola, secondo me. E' vero che altre squadre (Fiorentina e Palermo) hanno fatto la stessa scelta dell'Alto Adige, ma queste squadre hanno un pubblico che segue sempre la squadra. Per una tifoseria delusa e disaffezionata come quella del Bologna (chi ricorda i vuoti allo stadio l'anno scorso, primi in classifica in serie B?) sarebbe stato meglio tenere la squadra vicina.
sulmona rossoblu
00martedì 31 marzo 2009 16:20
il no a sestola a me dispiace tanto perchè era il ritiro abituale estivo del bologna e poi vicino a bologna dove è facile da raggiungere .

maaahhhhh che dire
|=Valentino=|
00martedì 31 marzo 2009 16:21
Re:
carlos.spencer, 31/03/2009 10.49:

Un errore clamoroso abbandonare Sestola, secondo me. E' vero che altre squadre (Fiorentina e Palermo) hanno fatto la stessa scelta dell'Alto Adige, ma queste squadre hanno un pubblico che segue sempre la squadra. Per una tifoseria delusa e disaffezionata come quella del Bologna (chi ricorda i vuoti allo stadio l'anno scorso, primi in classifica in serie B?) sarebbe stato meglio tenere la squadra vicina.



Come dice Niklas, a me frega poco, l'ho gia' detto.

certo pero' che se io dovessi mettermi a pensare...

vado in ferie 1-2 settimane, vado in montagna, DI CERTO NON SCEGLIEREI MAI SESTOLA, sarebbe come non fare le ferie.

io montagna la immagino dai 1800 metri in su, infatti la prima cosa che guardo e' sempre l'altezza, poi cosa c'e' attorno.

secondo me, non e' una scelta sbagliata, i Bolognesi allo stadio tornano se fai davvero bene E NON IN B.

sulle montagne, puoi acquisire tifosi o simpatizzanti, che non verranno mai a sestola. e se per andare a cortina o dove cavolo volete o dove hanno pensato, SAPPIATE CHE PRENDONO DELLA PILLA E FITTA.

percio', sono coi menaretti... [SM=g1405974]


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