.. per la serie "la tocco piano"!
CALCIOBfc, Setti all'attacco di Guaraldi
"È il momento di vendere"Il numero due pronto a uscire dal Bologna calcio: " Setti pronto a uscire: vado a Verona, qui fa tutto il presidente. E poi ci chiede i soldi. Se vuol gestire il club da solo va bene, ma compri le nostre quote. Abbiamo fatto tanto per la città: se c'è un acquirente con potenzialità superiori, è giusto che la squadra
abbia l'Europa"di FRANCESCO SAVERIO INTORCIA
Maurizio Setti rompe il silenzio. Mercoledì il vicepresidente del Bologna era a seguire Spezia-Foggia, in tribuna fra il petroliere Gabriele Volpi, l'imprenditore degli yacht Lamberto Tacoli e l'ex calciatore Piero Maini. Hanno cenato insieme, parlando del Verona e del Bologna. E ieri Setti ha mandato un segnale a Guaraldi: "È il momento di cedere a chi può fare più di noi per i rossoblù. Non sono io che destabilizzo, è lui che ha nascosto una trattativa".
Maurizio Setti, cominciamo dalla cena di mercoledì. La famiglia Volpi ieri ha smentito qualsiasi interesse verso altri club, ma intanto vi siete incontrati per parlare di calcio.
"Gabriele Volpi è un amico, mi ha chiesto anche del Bologna, ci fa i complimenti e ci invita ad andare avanti così. Ma non so se vuole comprare un club di A".
Lei invece è interessato al Verona più che al Bologna.
"Sì. È una piazza che ha fame, qualcosa posso dare, meglio ancora se in A. Le quote del Bologna le cedo o regalo a un amico. Con Volpi da un anno ho accordi commerciali, se posso coinvolgerlo in una società dove andrò, in futuro, perché no".
Guaraldi ha parlato di un destabilizzatore.
"Ce l'aveva con me, chiaro. Non apro bocca da cinque mesi e sarei io a disturbare il club? Qui l'unico che ha fatto confusione è lui. Ha negato l'offerta, quindi ha detto che Cazzola non è credibile, poi ancora che Cazzola è stato messo in mezzo. Albano ci dia le risposte che io e gli altri soci chiediamo. Dobbiamo decidere cosa fare dei nostri soldi, investiti in un'azienda ormai gestita da una persona sola. Cioè lui".
Scusi Setti: un anno fa prendevate il timone, comparivate insieme in pubblico, parlavate in sintonia. Cos'è successo?
"Il feeling si è rotto quando lui ha cominciato a giocare anche la mia partita. Avevamo un accordo semplice: più che il titolo di vicepresidente, a me interessa fare calcio. Lui non l'ha rispettato. E ad agosto ho fatto un passo indietro in nome dell'armonia. Ho rinunciato ai poteri e al ruolo, sono stato zitto. Cos'altro dovevo fare?"
All'inizio però il mercato l'ha fatto lei con Bagni.
"Ma non ho agito in autonomia una volta, una. Mai firmato niente".
Guaraldi si infuriò per la procura salata di Antonsson.
"Ha sempre messo lui tutte le firme, anche lì. E poi mi ha escluso dalle operazioni che faceva. Di Acquafresca, Diamanti e dei primi contatti con Riverola ho saputo a cose fatte. Ne dico un'altra? Ero contrario a Ballardini: Guaraldi e Zanzi hanno cominciato la trattativa senza di me".
Sta dicendo che il presidente le ha fatto la guerra? E perché?
"Direi... Lui si è mosso bene con alcuni media, e non amava che io parlassi tanto, è uno che ha paura di tutto. Io gli ho fatto anche il regalo di Natale, di cuore. Tempo fa gli dissi: vado da Zanetti, ne rilevo le quote, poi facciamo a metà. Mi rispose che dovevo attendere. Vuole essere primo attore. Io alla condivisione ci credevo, e forse anche lui. Ma molto presto gli è preso il voglino di fare calcio da solo".
Anche a lei piace fare il mercato, via.
"Ma i miei acquisti sono stati condivisi, e indovinati. Non ho mai preso cento lire dal Bologna, sono pure sponsor. Ma non posso tacere ancora".
E cosa dice?
"Che se c'è un'offerta, ognuno di noi deve poterla valutare. Abbiamo fatto tanto per la città: se c'è un acquirente con potenzialità superiori, è giusto che il Bologna abbia l'Europa".
Guaraldi resta e guarda avanti.
"Se vuole, può comprare lui il Bologna. Credo che sia anche un bravissimo manager di calcio, se se la sente vada pure avanti. Ma deve liquidarci quello che gli altri ci darebbero".
Ma l'offerta c'è o no?
"C'è. E lo sapevano solo lui e Zanzi, capisce? Noi altri no. Sempre a scapito della correttezza. Ce l'ha confermato nel Cda, poi ha detto ai giornali il contrario. Io non vivo in città e le diatribe bolognesi per me devono lasciare spazio all'interesse del club. Se Albano vuole gestire il Bologna da solo, va bene. Ma compri le nostre quote".
I soci accusavano Zanetti di despotismo.
"Per certi versi Albano ha fatto lo Zanetti anche lui, con più charme. Ma dico: sei presidente di Bologna 2010 e del Bologna Fc, fai tutto te, e poi ti aspetti che gli altri soci sottoscrivano aumenti di capitale o prestino fidejussioni?".
Setti, lei ha un rimorso?
"Solo uno, aver sbagliato la scelta di Bisoli, ottima persona ma non adatta a questo gruppo. Per il resto, ho dato tanto e ricevuto meno. Non sono stato capito da tutti i soci. Eppure per me è solo un hobby, non devo costruire nulla né vendere gagdet. Sono schietto, non un leccaculo. E se questa città può avere qualcosa di più bello non sarò io a stopparlo ".
Si sente fuori dal Bologna?
"Oggi no. E voglio il bene di questa squadra. Ho una scommessa in ballo con Guaraldi, a 50 punti mi paga un bel premio. Ci arriveremo. E se in rosa ci fossero state meno rivalità e meno primedonne li avremmo già fatti".
Setti, cosa succede ora?
"Ci chiariremo a fine stagione, credo. Ma se qualche socio mi cerca, ha il mio numero".