Se vi siete persi questo articolo

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carlos.spencer
00giovedì 6 agosto 2009 10:14
Se vi siete persi questo articolo, pubblicato ieri su Repubblica, ve lo ripropongo qui. Per chi non lo conosce, Morozzi è un giovane scrittore bolognese, che a me piace molto.
Quinid, oltre a leggere questo articolo, comprate anche qualche suo libro, e che non sia solo l'ormai famoso "Zio Savoldi". Ad esempio, a me è piaciuto molto "Blackout".


Ho fatto un sogno i rossoblù li comprava Morandi
Repubblica — 05 agosto 2009

HO FATTO un sogno. I have a dream! Era un sogno bello e vivido. A colori brillanti, con dialoghi credibili. Un sogno realistico. Mica uno di quei sogni dove d' improvviso incominci a volare, o la tua macchina diventa di colpo un cavolfiore. Un sogno con tutti gli elementi del realismo al loro posto. Ho sognato Gianni Morandi. Direte: potevi sognare Monica Bellucci, potevi sognare Scarlett Johansson, vai a sognare Gianni Morandi. A parte che - nonostante la mia predilezione conclamata per l' universo femminile - in vita mia ho sognato molto più di frequente Claudio Bellucci di Monica Bellucci, il sogno aveva una sua logica precisa. Nel mio colorato universo onirico, mentre mi rigiravo beato in un lettuccio al quinto piano di via Gagarin, in una delle poche notti in cui non mi ritrovavo a sudare anche dagli organi interni, il noto cantante Gianni Morandi annunciava una conferenza stampa. I contenuti della conferenza stampa erano alquanto misteriosi, ma il tam-tam della città mezza al mare e mezza no lasciava presagire qualcosa di grosso. IL GIORNO della conferenza stampa, l' idolo canoro di madri, nonnee figlie si sedeva dietro al microfono con il suo inconfondibile sorriso e incominciava un discorso. Il suo discorso, a dir la verità, non cominciava benissimo. Il suo discorso, forse involontariamente, ricalcava un altro discorso tenuto da un noto milanista a Casalecchio di Reno, a distanza non incolmabile da Casteldebole, un discorso che dava il via a quindici anni che ormai sembrano quindici secoli... ma non divaghiamo. Il discorso di Gianni Morandi cominciava con la frase: Il Bologna è la squadra che amo. Bell' inizio, bisogna ammetterlo. Forte. Vigoroso. Dichiarativo. Riassumendo il discorso del celebre cantante, che sennò facciamo notte: Gianni Morandi comprava il Bologna. I Menarini si tenevano il loro venti per cento, il resto se lo prendeva lui. Come Elton John, concludeva scherzando il cantante, sempre con il solito sorrisone, ma meglio di Elton John. E due giorni dopo - ho detto due giorni, non due settimane, o due mesi, o quando avremo finito di esaminare i libri contabili, o quando il mercato ce ne offrirà la possibilità, o quando avremo ceduto i giocatori dai contratti più pesanti - il nuovo proprietario regalava a Papadopulo i sospirati rinforzi. Mica cose impossibili, perché era realistico, l' ho detto, il mio sogno. Mica arrivava Messi, no: arrivavano Semplicio, Domizzi, Pozzi, ma subito, arrivavano, in tempo per la coppa Italia, in tempo per la prima di campionato. Papadopulo poteva mettere insieme una squadra competitiva. E noi tifosi andavamo a dormire tranquilli, sicuri di essere in buone mani. Poi mi sono svegliato, perché il brutto dei sogni è che ti svegli sempre, prima o poi. E mi sono ritrovato in questo delirio: "forse sta cercando di abbassare il prezzo, no, ha trovato delle cause pendenti, Joe Marmellata, Joe Tacopina, ha trovato dei buchi nei conti, no, è un cioccapiatti, voleva chiudere degli affari e non glieli hanno fatto chiudere, no, vedrai, c' è ancora dietro Moggi, non si fa niente", e intanto tra diciotto giorni arriva la Fiorentina, così, per gradire. Bella vicenda, davvero. Bella, molto. Quasi come la storia di Pozzo, o quella del già nominato e ormai leggendario Tacopina. Io faccio una promessa solenne, a questo punto. Al momento faccio lo scrittore a tempo pieno, con i proventi dei miei libri ci pago l' affitto, i concerti, l' abbonamento allo stadio, il meccanico, che a forza di aggiustare la mia macchina, ormai, può iscrivere i figli in un prestigioso college americano. Se però arriva la botta clamorosa, se Hollywood comprai diritti di cinque miei romanzi, se fanno una fiction dai nomi altisonantie la fanno scriverea me, se divento ricco, insomma, giuro che poi compro il Bologna. Lo tratterei bene, perché al Bologna voglio bene. Io.
GIANLUCA MOROZZI

POMPELMOPARIS
00giovedì 6 agosto 2009 13:41
Che Dio ti ascolti Gianluca, se non lo vinco io il superenalotto spero lo vinca tu.
jimluca
00giovedì 6 agosto 2009 17:24
Quoto al massimo AL BOLOGNA VOGLIO BENE IO!!!!!!!!!
briziobleiswijk
00giovedì 6 agosto 2009 22:58
...una lacrima mi scende lungo la guancia ...!
Bello e profondo
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