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Tanta sfortuna per il Team Kawasaki PSG-1 nella terza ed ultima giornata di test Pirelli. A Phillip Island l’evento del giorno è stato l’incidente che ha visto coinvolti Troy Bayliss e Regis Laconi.

L’australiano sembra aver sbagliato la frenata andando a colpire, tamponandolo, il pilota di punta della casa di Akashi. Per il due volte Campione del Mondo della Superbike frattura alla clavicola e 20 giorni di stop.

Per Laconi solo tanto spavento. Dal punto di vista puramente tecnico sono continuati i problemi di chattering che hanno limitato le prestazioni della nuova ZX-10R.
Sono state provate diverse soluzioni con le sospensioni, dando molta più importanza al settaggio della moto piuttosto che al tempo sul giro. Indispensabile il supporto fornito al team da Ohlins e Pirelli.

La temperatura elevata del pomeriggio (in Australia siamo estate) ha reso difficile abbassare i tempi fatti registrare nella seconda giornata. In ogni caso i tecnici ritengono di aver fatto grandi passi in avanti che permetteranno alla squadra di rendere la Ninja ancora più competitiva sin dai prossimi test.

SBK: Bayliss racconta l'incidente di Phillip Island

Sfortunato epilogo dei test Pirelli per il due volte Campione del Mondo della Superbike Troy Bayliss. Dopo le prime due giornate, nelle quali l’australiano ha fatto segnare il miglior tempo in pista, la sfortuna si è accanita contro il pilota di punta di casa Ducati.

E’ lui stesso a spiegare quanto accaduto sul tracciato “amico” di Phillip Island: “Stavo per superare la Kawasaki di Regis Laconi quando mi sono accorto che non sarei riuscito a completare il sorpasso.

Ho frenato in maniera decisa, ma non c’è stato niente da fare. Mi sono rotto la clavicola destra e lo sterno è stato leggermente scheggiato. Non avverto troppo dolore, mi sento sicuramente meglio rispetto all’ultimo infortunio subito alla spalla.
Adesso torno in Italia per effettuare alcuni esami e cominciare la riabilitazione per poter tornare presto in pista.”

Le considerazioni sulla nuova 1098F08: “Mi sono trovato subito bene. In breve tempo siamo migliorati molto ed i risultati ottenuti nella simulazione di gara sono senza dubbio positivi. Si può ancora crescere molto e faremo di tutto per farlo nel minor tempo possibile.”

A quasi 39 anni il vecchietto sa ancora dare gas come pochi al mondo. Troy, ma sei davvero così convinto di appendere il casco al chiodo a fine anno?