Roberto Vecchioni

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Mitici1964
00venerdì 25 novembre 2011 17:19
Un vero signore.. tsè tsè
E sempe senza sape' pecché/ tenimm'a meglio spigola p'o Re... Adesso, venticinque anni dopo quei versi d'amore per la sua Napoli (pur cresciuto a rime e nebbia sulla collinetta di San Siro, è comunque figlio di un commerciante di San Giorgio a Cremano e di una pasticciera del Vomero), c'è chi sostiene che per assecondarne le pretese ci voglia altro che una spigola reale. Duecentoventimila euro per due anni da presidente del Forum delle culture, mica uno scherzo in questi tempi di magra. I giornali d'ispirazione berlusconiana, che non gli hanno perdonato la performance sanremese sul « bastardo che sta sempre al sole » (verso mai del tutto chiarito e politicamente velenosetto nella canzone con cui ha vinto l'ultimo Festival), scrivono che ha trovato «l'oro a Napoli» (Marotta nella tomba li perdonerà per l'approssimazione).
LUI: «DEMAGOGIA E ILLAZIONI» - E molti rovesciano su di lui, Roberto Vecchioni, il menestrello che ha fatto innamorare tre generazioni con la colonna sonora di Luci a San Siro , un luogo comune un po' retrò ma sempre efficacissimo: se sei «compagno», i soldi per te devono essere sterco del demonio. «Demagogia e illazioni», lascia filtrare il Professore , ormai ammutolito nel suo sdegno, mentre attorno le polemiche gli sibilano da destra a sinistra come sampietrini. Perché, sì, il suo sbarco ai piedi del Vesuvio su chiamata del sindaco de Magistris un effetto l'ha ottenuto: sollevare polvere e mugugni bipartisan sopra una città sempre pronta a esplodere, con i disoccupati di nuovo minacciosamente in strada ad attendere un cenno della camorra e la mondezza che incombe per la prossima eventuale crisi natalizia.
MA PER STRADA C'E ANCORA L'IMMONDIZIA - Per dire, i ritardi nel Piano rifiuti potrebbero costare prima o poi una multa europea di seicentomila euro al giorno: parametrato all'aritmetica delle sciagure, il compenso di Vecchioni diventa suo malgrado una specie di metafora delle malattie partenopee. La sua prima dichiarazione all'atto della nomina, «l'ho fatto per amore», non aiuta. Con questi quarti d'ora, nulla di bizzarro che anche il Pd campano si ritrovi in trincea: «Noi abbiamo una sola parola d'ordine: austerità. L'abbiamo detto a de Magistris», sostiene Enzo Amendola, il segretario regionale. E persino i blog del Fatto , il giornale più vicino a Gigino 'a manetta , sindaco giustizialista, trasudano scetticismo: «Largo ai giovani!», ghigna Sfascio repubblicano (Vecchioni ha passato i 68...); «Quanto costa, quanto rende e quanta immondizia c'è ancora per strada?», s'interroga Angelo51. Una fetta dell' intellighenzia è perplessa. Sprezzante Raffaele La Capria: «Un canzonettista per la città di Croce? Mah! A Napoli le canzoni le fa il popolo, e sono bellissime». Ironico Mimmo De Masi: «Dovessimo fare motociclette, capirei uno di Milano. Ma qui abbiamo i Martone, i Servillo... Soprattutto ci vorrebbe qualcuno che sia intellettuale e manager, diciamo Menotti. Lei lo vede il mix?». Tempi difficili.
IL FORUM? NON E' UNA FESTICCIOLA - «Il Professore ha dieci miliardi di impegni e niente da dichiarare», mormora gentile una collaboratrice di Vecchioni. In realtà trapela che «nulla è deciso» e molti a Napoli assicurano che alla fine il cachet sarà ben più basso della prima cifra richiesta e filtrata malandrina dal consiglio d'amministrazione del Forum. Ma il danno d'immagine è fatto. L'uomo che ha spiegato latino e greco agli studenti del Parini e del Beccaria, e le malinconie d'ogni giorno ai ragazzi di tutt'Italia, ora deve trovare la maniera di dirci perché, per la manifestazione più importante messa in calendario per il 2013 dalla città del suo sangue, s'è buttato a far calcoli come il più pignolo dei ragionieri e, quando gli hanno chiesto uno sconticino, ha lasciato balenare lo spettro di apparizioni part time: «Sono pronto a rivedere gli emolumenti, ma è chiaro che il mio impegno dovrà essere compatibile», ha detto sul Corriere del Mezzogiorno. «Il Forum non è una festicciola di quartiere, non sono nozze da fare con i fichi secchi», è sbottato in un'intervista al Matti no. In verità a palazzo Santa Lucia, sede della Regione, qualche vocina di dentro sostiene che, in un mese dalle dimissioni del predecessore, s'è visto sì e no una volta «e non si riusciva nemmeno a organizzarci la conferenza stampa». Cattiverie? Può darsi. E comunque in quei soldi devono starci lo staff, le tasse e chissà cos'altro... Ma accorgersi che il cantore di Milady e di Velasquez s'è trasformato in una specie di contabile dei nostri sogni, sarebbe per molti di noi come scoprire che Robin Hood era un informatore dello sceriffo di Nottingham.
L'ASSE DELLE MOGLI - Folgorato da de Magistris in campagna elettorale, Vecchioni s'è diviso tra il palco napoletano e quello milanese di Pisapia, sempre accompagnato dall'arancione voluto dalla moglie Daria come colore del riscatto antiberlusconiano. Una vulgata vuole che l'asse tra Daria e Maria Teresa, consorte di Gigino, sia stato determinante nelle decisioni sul Forum, davanti a una pizza al Borgo Marinaro. Ora si balla sulle cifre. Il governatore Caldoro frena, pur non volendo rompere col sindaco un'intesa cordiale nata nella gestione dei disastri ereditati dai predecessori. «Gigino, qua i guai sono sanità e rifiuti. Dobbiamo ragionare sulla base dei 55 mila euro che prendono i nostri manager...», deve avergli sussurrato: non è tempo di largheggiare. Ai taccuini dichiara diplomatico: «Le cifre che ho sentito sono incompatibili, ma vedrete che troveremo un accordo». Il cerino dei 220 mila euro, nella nuova stagione di Mario Monti, scotta. E de Magistris è lesto ad allontanarsene: «Sono orgoglioso di avere scelto Roberto», premette sul suo blog, «lontano da logiche partitocratiche». Ma, naturalmente, il suo compenso sarà «adeguato alla condizione economica del Paese e di Napoli in particolare». E, a scanso di equivoci, «c'è un vespaio attorno a cifre che mai, dico mai, sono venute a mia conoscenza!». Deciderà alla fine una cabina di regia con dentro tutti (anche la Provincia, la Curia, il ministero degli Esteri e chissà chi altri): così tanti che non sapremo chi ha deciso. Ma almeno di questi contorcimenti non dovrà stupirsi uno che aveva capito la politica così bene da scrivere Canzonenoz nac : dove il leader della parte chiara e quello della parte scura erano poi la stessa persona, capace di mettere e togliere la barba secondo convenienza.






Mitici1964
00venerdì 25 novembre 2011 17:20
Vecchioni: "Pronto a lasciare
se non c'è accordo sul compenso"
La precisazione del cantautore: "Non è stata ancora stabilita nessuna cifra, ma quella di cui si parla è comunque inferiore a quanto potrei guadagnare dedicandomi alla mia normale attività professionale. Se mi vogliono come presidente, la cifra dev'essere adeguata. Altrimenti potrei fare un passo indietro e restare al Forum come collaboratore"
Vecchioni: "Pronto a lasciare se non c'è accordo sul compenso" Roberto Vecchioni nella sede del Forum delle culture
Roberto Vecchioni interviene sulle polemiche sul suo compenso di presidente del Forum delle culture. "Desidero chiarire - dice il cantautore - che non è stato stabilito alcun compenso per la mia attività di presidente del Forum, e quindi che chi commenta, commenta qualcosa che al momento non esiste. La cifra di cui si vocifera - aggiunge Vecchioni - è certamente inferiore a quanto potrei guadagnare dedicandomi alla mia normale attività professionale che l'impegno preso mi impedirà in gran parte di svolgere. Penso questo basti per non consentire che sia messo in dubbio il mio amore per Napoli e per la cultura, motivi principali per cui ho accettato questo incarico. Capisco anche - dice ancora Vecchioni - che in tempi difficili come questi possa sembrare eccessiva qualsiasi cifra non adeguatamente motivata e spiegata. Tocca ai rappresentanti delegati dalle istituzioni valutare se quanto da me richiesto sia congruo al lavoro affidatomi e ai risultati positivi che potrebbero derivarne alla città. Su questo sono certo che ci confronteremo senza pregiudizi. Nel caso di non coincidenza nelle valutazioni - conclude - dichiaro la mia disponibilità a rinunciare a un incarico così gratificante. Senza per questo esimermi dal dare in altro modo tutta la mia collaborazione alla buona riuscita dell'evento".
Per l'impegno di Vecchioni come presidente del Forum si era parlato di 220mila euro lordi l'anno. "La richiesta è più o meno quella, un po' più bassa, non mi nascondo dietro a un dito",
ammette il cantautore nel corso di un'intervista a Radio 24. "Di vero al momento c'è che non è stato deciso nulla, che non sto prendendo niente, che siamo nel campo delle proposte, che una cabina di regia stabilirà quanto è congruo per quello che faccio. Parliamo di soldi, il che mi dà un fastidio tremendo, ma è giusto farlo. Il precedente presidente prendeva 70mila euro l'anno che sarebbero di spettanza mia. A questi secondo me va aggiunto un surplus, perché abbandonando per due anni quasi tutta la mia attività artistica, che è ben più remunerativa di questa cifra, è giusto che ci sia una specie di compensazione".
"Io ho un plafond da cui non posso scendere per dignità e immagine - aggiunge Vecchioni - credo di poter valutare monetariamente un'immagine che posso dare, senza inorgoglirmi, alla città di Napoli. Se desiderano dare un'immagine alla città di Napoli, se pensano che questo sia pubblicità per il mondo, per l'Italia, che dia una garanzia di qualità e di onestà e di chiarezza, perché la vera cifra la dirò a tutti, se vogliono questo devo avere un adeguato compenso" ha aggiunto Vecchioni.
Il cantautore ha poi risposto alle polemiche: "Non sono stato il più pignolo dei ragionieri, sono stato uno che dopo 40 anni che non ha beccato un soldo ha trovato anche un'occasione giusta. Dovrò vedere se ciò che ho chiesto può andare a danno o detrimento, ma lo decidano gli organi preposti. Mi faranno una controfferta e parleremo su quella base. Quel ruolo prevede un lavoro massacrante, è un avvenimento mondiale, e si tenga presenta che la cifra è lorda e devo pagare anche degli assistenti, non è roba solo mia".
Vecchioni ha replicato così a chi lo ha accusato di parlare di "atto d'amore" e poi di volerlo monetizzare: "Io capisco che il momento per l'Italia è difficilissimo, complicato, bisogna venirsi incontro, lo farò anche io. Ma io lo faccio davvero per amore di Napoli e della cultura in generale. Prova ne sia che rinuncio a quasi due anni di lavoro per questo. Se non lo facessi per amore prima di tutto non lo farei, poi non mi metterei in questa situazione. La cosa da sapere è questa: in due anni se io lavorassi come normalmente lavoro guadagnerei il doppio di quello che guadagnerei lavorando per il Forum delle Culture. Il mio è un atto, sembra ridicolo dirlo, buono e congruo".
Il cantautore milanese insiste sulla possibilità di rinunciare all'incarico, viste le polemiche: "C'è questa possibilità. Ma siccome il mio è un atto d'amore, lavorerei lo stesso per Napoli, anche solo come collaboratore, lasciando il nome. Ma se mi vogliono presidente, con tutte le grane, i problemi, i pensieri i pasticci a cui non sono abituato, se desiderano che voglia dare un'immagine alla città di Napoli, se pensano che questo sia pubblicità per il mondo, per l'Italia, che dia una garanzia di qualità e di onestà e di chiarezza, perché la cifra la dirò a tutti, se vogliono questo devo avere un adeguato compenso".
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