Ricordiamo Robert Fontana

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Wadi
00lunedì 19 maggio 2008 23:17
Ricordiamo Robert Fontana, a due anni da quell’incidente stradale che ha portato via al baseball un amico e un campione

di MAURIZIO ROVERI - http://doubleplay.wordpress.com/




Due anni fa, il 19 maggio 2006, moriva in un tragico incidente stradale Robert Fontana. Un forte giocatore, un grande amico del baseball. Aveva 32 anni. Era un venerdì sera, la sua Fortitudo Italeri aveva appena concluso e vinto una partita con il San Marino. Sorrisi, allegria, la doccia fatta in fretta, l’appuntamento in pizzeria: era lì che i giocatori biancoblù si sarebbero trovati. Ma Robert non è ma arrivato. Era felice. Sorrideva, come sempre, con quel sorriso che trasmetteva voglia di vivere e un senso profondo dell’amicizia. Robert era amato da tutti nel mondo del baseball italiano, e non soltanto dai suoi compagni di squadra, per la simpatia, la sensibilità, l’ironia, la disponibilità. E per quel suo modo intenso e un po’ goliardico di interpretare la vita, sempre alla ricerca di esperienze nuove. Milanese, figlio d’arte, il baseball l’aveva nel sangue: un amore puro, forte, totale per lo sport della mazza e del guantone che gli aveva trasmesso suo padre Angelo, giramondo come Robert, campione come Robert. lI destino s’è già portato via, da tempo, anche Angelo.


Quella sera di due anni fa Robert era particolarmente felice. Stava ritrovando il suo ritmo nel box di battuta. E poi, aveva la moto nuova. Era verso mezzanotte. Mezzo chilometro dopo il “Falchi” un’auto sbuca dal niente, improvvisamente. Una manovra sbagliata. Robert in moto non può evitare lo schianto. Inevitabile, tremendo, fatale.
E’ morto così, a 32 anni, un grande amico del baseball. Un ragazzo che amava la vita e al quale non si poteva non voler bene. Aveva cominciato a giocare a baseball nelle giovanili del Milano, diventò titolare giovanissimo, lanciato in prima squadra da Mauro Mazzotti, con la Mediolanum giocò una finale di Coppa delle Coppe. E poi cominciò una vita da “zingaro” dei diamanti, sempre utile, sempre professionale, sempre allegro, sempre amico dovunque andasse. Ha giocato a Godo, Caserta, Torino, Paternò, Codogno. Successivamente Mazzotti lo vuole a Bologna dove conosce momenti di gloria. Vince lo scudetto in quello squadrone che era l’Italeri 2003, con battitori come Liverziani anni ruggenti, Frignani in pena forma fisica, Ricky Matteucci e lui, il Robert da 333 di media-battuta e addirittura uno strepitoso 733 di slugger nella serie di semifinale contro Grosseto. Ricordo anche nel 2004, in una semifinale di Coppa dei Campioni, un suo clamoroso “fuoricampo interno” frutto di una notevole aggressività nel correre sulle basi. Indossò ache la casacca del Parma, prima di fare rientro a Bologna.
Sempre felice, quand’era su un diamante di baseball. Fino a quel tragico 19 maggio 2006.



Ciao Robert [SM=x1411895]
fossadeileoni89
00venerdì 23 maggio 2008 17:50
[SM=x1387384]

sempre nel cuore di chi ama il baseball ma soprattutto chi ama l'italeri [SM=x1406833]
TheBeowulf
00martedì 27 maggio 2008 00:11
Passai di lì la mattina dopo, e notai i fiori e il gagliardetto dell'Italeri, ma, essendo in auto, non mi fermai...Andando al bar, un amico mi disse che era morto Robert Fontana....

Ciao, Robert.


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