Da un po' di tempo non mi occupo del caso di Federico Aldrovandi, il ragazzo di Ferrara deceduto due anni orsono probabilmente a causa delle percosse subite ad opera di quattro poliziotti.
Questo perché, finalmente dopo tentativi di insabbiamento e depistaggi è cominciato il processo penale a carico di :
FORLANI PAOLO (1961)
PONTANI ENZO (1965)
POLLASTRI LUCA (1970)
SEGATTO MONICA (1964)
A questi, si aggiunge un secondo filone d'inchiesta riguardante appunto i presunti insabbiamenti, intimidazioni dei testimoni e depistaggi e viene fatto un altro nome .....
..... quello dell' Ispettore Capo Pietro Angeletti, comandante della Squadra della Polizia Giudiziaria della Questura di Ferrara ......
...... al quale l'allora Questore Elio Graziano, oggi a Modena, aveva affidato le indagini per appurare le circostanze della morte del ragazzo, nel cui ufficio sono spariti due manganelli rotti, documenti e contraffatti dei verbali.
AH DIMENTICAVO ...... ANGELETTI E' IL CONVIVENTE DI MONICA SEGATTO
Poi ci lamentiamo di Berlusconi, Prodi e dei politici in generale.
Poi facciamo libri sulla "casta".
Poi facciamo i "Vaffanculo day".
Poi parliamo sempre di "conflitto d'interessi".
Poi ci si rifiuta di ammettere che la classe dirigente di questo paese non è lo specchio della società in cui vive.
Ma andate tutti a fare seghe ai cani vedovi in Piazza Grande con i guantoni da boxe, che è meglio, probabilmente c'è più soddisfazione.
Traggo dal solito
blog della madre di Federico, questo post relativo al comportamento dell'Angeletti durante la seconda udienza del processo, ma dateci un'occhiata un po' approfondita se volete farvi un'idea.
Il titolo di questa mia è invece la famosa canzone di Claudio Bisio, "
Tipo c'hai presente due chilometri di spiaggia vuota col capanno e i pescatori ......", vi ricordate come finiva ?
Altre due note a margine. Alle prime udienze del processo si è presentata la RAI, per l'esattezza quelli del programma "Un giorno in pretura", speriamo che venga trasmesso qualcosa, e infine in
questa galleria tratta dal quotidiano "La nuova Ferrara", ci sono le foto di un udienza, guardate come sono stati attenti a non riprendere gli imputati, forse solo l'ottava foto li fa vedere da lontano sulla destra, sarebbe successo così se si fossero chiamati Assad o Marzouk ?
Martedì, 30 Ottobre 2007
INTIMIDAZIONI
E’ importante che comunichi quanto mi è stato riferito. E’ un’informazione che è importante sia diffusa. Ed è un fatto che hanno visto molte persone all’uscita dell’aula.
Il 19 ottobre scorso, venerdì, intorno alle 14,30 al termine dell’udienza tutti i presenti hanno lasciato l’aula.
Gli imputati sono usciti fra i primi. Al loro passaggio qualcuno ha sussurrato: “puttana”. L’Isp. Capo Pietro Angeletti, convivente dell’imputata Segatto, colui al quale inizialmente erano state affidate le “indagini”, si è girato rabbioso verso il primo ragazzo che aveva alle spalle e, a 2 centimetri dalla faccia gli ha ringhiato:”hai detto qualcosa?”
Il ragazzo, amico di Federico che testimonierà al processo, non aveva parlato: “Assolutamente niente”, ha risposto.
Ma Angeletti non si è staccato dalla sua faccia, ed ha detto minacciosamente: “Sarà meglio…”. Si è staccato solo quando una collega lo ha tratto via di lì.
Al termine del corridoio, mentre i ragazzi passavano, tre poliziotti che stazionavano sul posto hanno detto indicandoli: “li dobbiamo marcare molto stretti”.
L’Isp. Capo Angeletti nel cortile del Tribunale continuava ad essere molto nervoso, è stato ammonito da uno dei presenti per il suo comportamento provocatorio e aggressivo, e ha proferito: “Io non minaccio, querelo”.
Al che gli si è avvicinato un altro amico di Federico, anche lui testimone, dicendogli che quella parola non era stata pronunciata dal ragazzo, e Angeletti, sempre più alterato: “Ti rendi conto che la signora non si può difendere?”. L’aggressività di Angeletti si stava riversando anche sull’ultimo a parlargli, fino a quando i Carabinieri l’hanno sollecitato ad allontanarsi.
(Fin qui sembra un episodio preoccupante e increscioso, ma se fosse un episodio dovuto al nervosismo dell’udienza sarebbe circoscritto. Purtroppo non è così).
Il 20 ottobre, sabato, alle ore 23,30 circa, persone che sostavano accanto al Jazz Club hanno visto passare in auto il secondo ragazzo, quello che aveva difeso il primo, dirigersi verso un locale vicino all’Università.
Dopo pochi istanti arrivava Angeletti su di una Golf insieme ad altre 2 persone che indicavano con il braccio la direzione presa dal ragazzo e lo seguivano, sparendo alla vista.
Ma non è tutto.
Il sabato successivo, 26 ottobre, rincasando a piedi, lo stesso ragazzo ha notato in prossimità della casa l’Isp. Capo Pietro Angeletti al buio dentro la macchina.
Cosa faceva lì?
Credo che la risposta sia molto grave.
Credo che sia un atteggiamento di intimidazione verso i testimoni e di minaccia verso i ragazzi che hanno già perso un amico a causa della violenza omicida di 4 individui che usurpano la divisa. Dobbiamo temere per l’incolumità dei testimoni?
Aggiungo che in Tribunale, soprattutto nell’udienza preliminare e nelle fasi di incidente probatorio, alcuni poliziotti in borghese si ponevano in mezzo ai giornalisti e mi filmavano e fotografavano con il cellulare. Dubito che fosse per servizio.