REYSHAWN TERRY ALLA FUTURSHOW STATION

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SashaLoZar
00venerdì 30 gennaio 2009 17:21
(30/01/2009 16.00.45)


Reyshawn Antonio Terry, tesserato e pronto per andare in campo già domenica. Puoi descriverti come giocatore?
“Vengo da un College come North Carolina, abituato alle grandi tradizioni, per cui so cosa significa giocare per vincere. Lavoro duro, cerco di portare entusiamo e di mettermi a disposizione dell’allenatore”

Sai fare tante cose, ma non hai un punto di forza particolare. Cosa puoi portare, e dove devi migliorare?
“L’anno scorso in Grecia ero più che altro un ala forte, ma io mi reputo un 3: posso girare su entrambe le posizioni, difendendo dove serve con il mio atletismo e le mie qualità, cercando di sfruttare i mismatch”

Quali sono le difficoltà del basket europeo?
“Venire in Europa mi ha insegnato aspetti del gioco che forse non avevo sviluppato abbastanza, in Grecia ho imparato molto, e in questo momento della mia carriera sto migliorando in molte cose”

Al College hai avuto un anno in cui sei stato tra i migliori, nel terzo. Poi hai avuto un calo.
“Nel terzo anno abbiamo vinto il titolo NCAA; mi era stato chiesto di produrre tanto in attacco e di essere il go-to-guy della situazione. Poi sono arrivate buone matricole e l’allenatore mi ha detto di essere più uomo squadra e di non pensare tanto ai numeri”

Dal sogno NBA sei passato ad un gettone a Soresina: cosa è capitato?
“In Grecia ho avuto tanti problemi con l’Aris, e avevo deciso di non tornare in Europa malgrado qualche offerta. Per questo sono rimasto fermo in attesa di cose che non si sono sviluppate, il gettone non mi vincolava e per questo sono tornato. Poi la Virtus, club e allenatore importante, mi hanno convinto ad un nuovo contratto e ad una nuova esperienza qui”

Hai già parlato con Boniciolli.
[G]“Mi ha chiesto di fare quello che so fare, mi è sembrato uno a cui interessa instaurare un rapporto con i giocatori, che ti stimola a lavorare duro, e che ti fa migliorare. Come il mio allenatore ai tempi del college, quando sei con qualcuno che ti stima è qualcosa di importante, che ti spinge a crescere giorno dopo giorno”

Dove ti piace giocare, soprattutto?
“Da quello che ho capito, in Europa contano molto i mismatch, con ali forti che tirano da lontano e ali piccole che cercano di sfruttare sotto canestro le proprie doti atletiche. Per cui cercherò di adeguarmi alle situazioni”

Sei pronto ad esordire in una classica del campionato italiano, contro Milano?
“Ogni gara è importante, questo è il mio modo di avvicinarmi alle gare. Di Milano so che sarà una partita sentita, come tutte qui in Italia: ho visto qualche loro partita e mi ricordo di averli sfidati l’anno scorso. So che ha avuto alti e bassi, ma che sta facendo bene e che ora si sta ricompattando”

Conoscevi qualche tuo compagno di squadra?
“So della carriera NBA di Earl Boykins, conosco Ford e Langford perché sono quasi miei coetanei, gli altri non li conosco”

L’ultimo giocatore uscito da North Carolina venuto qui è stato Kris Lang, con cui la squadra è arrivata in finale.
“Quello era il 2007, ora siamo nel 2009, pensiamo a noi, al nostro valore, e cerchiamo di interpretare le partite come lo fece quella Virtus che arrivò in finale”

Fra 20 giorni ci sono le Final Eight di Coppa Italia: pensi che sarai pronto?
“Cercherò di essere subito utile, adattato e inserito alla squadra. Poi spero che tre settimane siano sufficienti”

Hai un contratto di due anni, fino al 2010: pensi ad una carriera in Europa, o continui a guardare l’NBA?
“Non chiudo le porte, dato che il mio sogno è tornarci. Ma lo scorso anno ho capito che qui ci sono opportunità per una carriera, mi si sono aperti gli occhi, e sarò contento anche a restare qua”

Reyshawn, da dove deriva questo nome?
“Ah, dovete chiederlo a mio padre, ma in North Carolina è un nome comune

Un giocatore a cui ti ispiri?
“Scottie Pippen era il mio preferito, magari sottovalutato ma che ha fatto tanto bene, meritandosi rispetto pur giocando accanto a Michael Jordan che attirava tutte le attenzioni”

Hobby in particolare?
“Internet e cinema, poi cercare di capire le diverse culture a cui mi approccio, scoprire cose nuove, e in questo modo sto interpretando questa mia esperienza lontano da casa”
PG01
00venerdì 30 gennaio 2009 17:32
appare chiaro che l'idea di zorzi ( [SM=g1691762] ) sia quelal di dare maggiore motricità alla squadra.

credo che il senso sia dare una continuità all'apporto di langford in campo anche quando se ne esce in panca... il tutto ruoterà sulla sua capacità di difendere forte. correre...corre di sicuro.

in 4 vedremo sicuramente il buon giovannoni un pò più spesso..
@vigor
00venerdì 30 gennaio 2009 18:23
dico che se il quintetto diventa boykins, langford, terry, gui e ford
non mi dispiace affatto (se terry mantiene le promesse)
se invece diventa koponen, righetti, terry, ford e ghiaccio mi torna il latte alle ginocchia
sperem....
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