Presi gli stupratori di Guidonia...

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(Marco M.)
00martedì 27 gennaio 2009 12:26
Nella notte tra giovedì e venerdì violentarono una ragazza
di 21 anni e picchiarono il suo fidanzato. Nei guai chi li ha aiutati
Guidonia, presi gli stupratori
Sono quattro romeni. Fermati i complici
La ragazza violentata: "E' la fine di un incubo. Grazie ai carabinieri"

ROMA - Presi gli stupratori di Guidonia. I carabinieri del comando provinciale di Roma del gruppo di Frascati hanno arrestato nella notte la banda di romeni che ha violentato nella notte tra giovedì e venerdì scorso una giovane di 21 anni e picchiato brutalmente il suo fidanzato in una zona di campagna del comune alle porte di Roma. Insieme ai quattro romeni, direttamente implicati nello stupro, sono state fermate anche altre due persone nei cui confronti potrebbero scattare le accuse di favoreggiamento per aver aiutato la banda a nascondersi.

"E' la fine di un incubo, ringrazio i carabinieri" è stato il primo commento della vittima. La ragazza, ancora sconvolta per l'aggressione e la violenza subite, in lacrime ha voluto ringraziare i carabinieri. "E' fatta giustizia: ora non faranno più male a nessuno, non faranno a un'altra donna quello che hanno fatto a me", ha avuto la forza di aggiungere visibilmente scossa.

I carabinieri sono arrivati al gruppo grazie ad alcune intercettazioni telefoniche e sono intervenuti appena si sono resi conto che i sei stavano preparando la fuga verso il nord Italia. Il blitz è scattato nella zona di Tivoli, Guidonia e Monterotondo. Due di loro sarebbero stati rintracciati la notte scorsa mentre erano in macchina, altri due sono stati sorpresi nelle loro abitazioni. I romeni, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria che dovrà essere o meno convalidato dalla procura di Tivoli, sono sono stati subito sottoposti a interrogatorio. Sono accusati di violenza sessuale e rapina aggravata.

La procura di Tivoli in giornata potrebbe disporre un confronto tra la vittima dello stupro e i romeni arrestati la scorsa notte, sospettati di essere il branco di stupratori e rapinatori. L'accertamento avrà le modalità del confronto all'americana ovvero tra la vittima e i sospettati ci sarà un vetro: la ragazza potrà vederli ma loro non potranno vedere lei. Altri accertamenti invece saranno disposti su tutte le armi e gli indumneti sequestrati la scorsa notte nel corso dei blitz nei centri dell'hinterland romano che gravitano attorno a Guidonia.

Ringraziamenti per il lavoro svolto sono stati rivolti ai carabinieri dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo e da numerosi esponenti politici che si sono complimentati per l'arresto dei presunti autori dello stupro di Guidonia.

(27 gennaio 2009)

A CHI COMMETTE QUESTI REATI,SECONDO ME, BISOGNA ANDARE CON DECISIONE,POCHE CHIACCHIERE,IN GALERA TUTTA LA VITA...VIA L'INDULTO! [SM=g1526319]
(Marco M.)
00martedì 27 gennaio 2009 12:32
..e ancora,purtroppo,a Bologna..

Stupro, il Valentine decide di chiudere
E l´assessore Scaramuzzino alle ragazze: "Siate più prudenti"
di Silvia Bignami, Luigi Spezia
Il circolo Arci Valentine (ex Kindergarten) alla Fiera chiude, con tanta rabbia, mentre la vicesindaco Adriana Scaramuzzino invita le ragazze a essere più prudenti di fronte al pericolo di potenziali stupratori. E´ un punto problematico che ha colpito anche il pubblico ministero Francesco Caleca, coordinatore delle indagini sullo stupro avvenuto quasi all´alba di domenica nei giardinetti dell´Unipol di via Stalingrado, alla fine delle danze. Il magistrato ieri ha detto: «Anche in altri episodi accaduti di recente, noto che le vittime della violenza sono ragazze molto ubriache e da sole: chi aggredisce conta proprio su questi due fattori».

Dopo la violenza, il circolo Valentine chiude per iniziativa dei gestori, ragazzi che lavorano affiliati all´Arci e che il venerdì e il sabato sera (notte) fanno disco per finanziare altre attività culturali. «Ci sentiamo impotenti, depressi e arrabbiati con tutti - scrivono i ragazzi - . Ora ci vogliamo dedicare a collaborare con la polizia affinché questo delinquente vigliacco finisca in galera al più presto. Solo a quel punto, tutti insieme, decideremo se riaprire alla sera». Riapriranno magari - come dice il presidente dell´Arci Giovanni De Rose - con qualche ausilio in più, per esempio una telecamera all´entrata, che sarebbe stata molto utile per identificare «il vigliacco». Loro si sentono in colpa, anche se non hanno responsabilità: «Sono diversi anni che lavoriamo in via Calzoni di notte e abbiamo imparato ad affrontare e prevenire i problemi più seri che di tanto in tanto si presentavano. Lo abbiamo fatto da soli quando questi si manifestavano, all´interno oppure chiedendo l´aiuto delle forze dell´ordine quando ci capitava di notare qualcosa di poco piacevole lungo la strada». Come la presenza di spacciatori, tenuto conto che lì accanto c´è anche un altro locale. «Ma dopo quanto è successo l´altra notte ci sentiamo impotenti e depressi. Il fatto che la vittima non si fosse ubriacata da noi, oppure che la violenza sia avvenuta lontano dal circolo non ci fa sentire meglio, né ci importa dire che noi non c´entriamo. Siamo arrabbiati con noi e con tutti in questo momento e vogliamo dire a Francesca (il nome di fantasia della vittima, Ndr) che le siamo vicini e che conti su di noi per quel che possiamo».

Dopo la violenza, la vicesindaco Scaramuzzino pone l´accento su un aspetto: il contesto, le modalità che possono favorire gli abusi, come l´imprudenza delle stesse vittime, mantenendo ovviamente inalterata la condanna degli stupratori e non pretendendo certo di rimanere chiuse in casa. «Consiglio anche alle ragazze una maggiore prudenza, per non trovarsi in uno stato di minore difesa, come può succedere dopo aver assunto alcolici o stupefacenti», avverte Scaramuzzino. L´altra notte un´amica della vittima è tornata a casa prima e l´ha lasciata da sola: «Consiglio più solidarietà da parte degli amici, che in questo caso hanno lasciato la ragazza nelle mani di quell´energumeno». Nessuna intenzione di giustificare in alcun modo una violenza ma - conclude la vicesindaco - «è difficile che qualunque piano antiviolenza del Comune possa fare qualcosa per ragazze in uno stato così indifeso». A proposito di piano, dall´assessore Milli Virgilio è arrivata una sconfessione della parte riguardante i taxi: «Il sistema così come è del taxi rosa non ha mai funzionato. Sono i tassisti che debbono fare gli sconti, non andare in Comune a ritirare i buoni. Bisogna ridiscutere tutto».
(27 gennaio 2009)
Triple H83
00martedì 27 gennaio 2009 12:36
Ah le ragazze devono essere prudenti??????? Non è che ci dovrebbero essere maggior controlli e una volta presi gli stupratori,gli si dovrebbe tagliare le palline?? Io non ammetterei repliche ad un fatto del genere!!
(Marco M.)
00martedì 27 gennaio 2009 12:47
Pene severe e applicarle..oramai è una mattanza sulle donne,è una vergogna,BASTA!
spesso, dentro le mura di casa, la violenza sulle donne da parte dei familiari si tratta di italiani,ma fuori per la strada,cavolo,99% sono sempre stranieri(ma che considerazione hanno della donna?,Niente?), e accade tutti i giorni....dove è finita l'educazione,il rispetto? [SM=x1387366]
(Marco M.)
00martedì 27 gennaio 2009 12:52
Re:
(Marco M.), 27/01/2009 12.47:

Pene severe e applicarle..oramai è una mattanza sulle donne,è una vergogna,BASTA!
spesso, dentro le mura di casa, la violenza sulle donne da parte dei familiari si tratta di italiani,ma fuori per la strada,cavolo,99% sono sempre stranieri(ma che considerazione hanno della donna?,Niente?), e accade tutti i giorni....dove è finita l'educazione,il rispetto? [SM=x1387366]



Volevo dire,il discorso dell'educazione,del rispetto,della considerazione della donna,ect.. VALE CHIARAMENTE ANCHE PER QUELLI ITALIANI,CHE,SOLITAMENTE,VIOLENTANO, TRA LE MURA DOMESTICHE,FAMILIARI..perchè sennò sembra che soli gli stranieri che violentano non hanno il rispetto...

asteix
00martedì 27 gennaio 2009 13:18
Re:
(Marco M.), 27/01/2009 12.47:

Pene severe e applicarle..oramai è una mattanza sulle donne,è una vergogna,BASTA!
spesso, dentro le mura di casa, la violenza sulle donne da parte dei familiari si tratta di italiani,ma fuori per la strada,cavolo,99% sono sempre stranieri(ma che considerazione hanno della donna?,Niente?), e accade tutti i giorni....dove è finita l'educazione,il rispetto? [SM=x1387366]



Pene severe?
Pene tagliato!!! [SM=x1406344]
E la mia non è mica del tutto una battuta......... [SM=x1426480]
Triple H83
00martedì 27 gennaio 2009 16:59
Re: Re:
(Marco M.), 27/01/2009 12.52:



Volevo dire,il discorso dell'educazione,del rispetto,della considerazione della donna,ect.. VALE CHIARAMENTE ANCHE PER QUELLI ITALIANI,CHE,SOLITAMENTE,VIOLENTANO, TRA LE MURA DOMESTICHE,FAMILIARI..perchè sennò sembra che soli gli stranieri che violentano non hanno il rispetto...





ma che c'entra adesso?? E'fuori discussione che riguardi tutti..
fatto sta che qua stiamo a parlare quasi esclusivamente di romeni o cmq extracomunitari.. e in questo caso tuttavia.. si parla di romeni..
(Marco M.)
00martedì 27 gennaio 2009 17:49
Sono quattro romeni. Nella notte di giovedì violentarono una ragazza di 21 anni
Nei guai due conmnazionali che favorirono la loro latitanza. La vittima: "E' fine di un incubo"
Guidonia, presi i quattro stupratori
traditi da una telefonata
Tensione davanti alla caserma: "Bastardi, finalmente vi hanno presi"

ROMA - E' stato il telefonino che uno degli stupratori ha rubato alla ragazza violentata a Guidonia a tradire i quattro rumeni catturati stamattina. Con il telefonino rubato alla vittima, uno degli stupratori ha chiamato alcuni compatrioti e ha annunciato il proprio arrivo a Padova. Ma al casello di Tivoli ha trovato i carabinieri. Insieme a quattro romeni, direttamente implicati nello stupro di giovedì notte, sono state fermate anche altre due persone nei cui confronti potrebbero scattare le accuse di favoreggiamento per aver aiutato la banda a nascondersi.

La rabbia della folla. Quando il primo dei sei romeni è uscito dalla stazione dei carabinieri di Guidonia c'è stato un tentativo linciaggio da parte della folla. "Bastardi, finalmente vi hanno presi", "Maiali" e "Consegnatelo al padre della ragazza" hanno urlato le persone piene di rabbia, soprattutto giovani, contro l'uomo trascinato con difficoltà a bordo della gazzella. Anche l'auto dei militari è stata presa a calci e pugni. Stessa scena all'uscita degli altri fermati. I carabinieri sono dovuti intervenire per riportare la situazione alla calma.

La vittima: "È la fine di un incubo". "E' la fine di un incubo, ringrazio i carabinieri" è stato il primo commento della vittima. La ragazza, ancora sconvolta per l'aggressione e la violenza subite, in lacrime ha voluto ringraziare i carabinieri. "Questa è giustizia: ora non faranno più male a nessuno, non faranno a un'altra donna quello che hanno fatto a me", ha avuto la forza di aggiungere visibilmente scossa.

Stavano organizzando la fuga. I carabinieri sono arrivati al gruppo grazie ad alcune intercettazioni telefoniche, anche attraverso i cellulari della coppia che erano stati rubati dagli aggressori, e sono intervenuti appena si sono resi conto che i sei stavano preparando la fuga verso il nord Italia. Quattro di loro sono stati bloccati dai militari al casello autostradale di Tivoli a bordo di una Bmw.

Una banda di incensurati. I sei sono tutti incensurati: quattro sono accusati di violenza sessuale e rapina aggravata mentre per due l'accusa è di favoreggiamento, perché avrebbero coperto il branco fornendo alla banda alloggio e protezione subito dopo lo stupro quando è scattata la caccia all'uomo. Sottoposti a fermo di polizia giudiziaria che dovrà essere o meno convalidato dalla procura di Tivoli, i romeni sono sono stati trasferiti nella caserma di via In Selci, a Roma, per essere nuovamente interrogati.

Confronto all'americana. La procura di Tivoli in giornata potrebbe disporre un confronto tra la vittima dello stupro e gli arrestati. Sarà un confronto all'americana: ovvero tra la vittima e i sospettati ci sarà un vetro. La ragazza potrà vederli ma loro non potranno vedere lei. Altri accertamenti invece saranno disposti su tutte le armi e gli indumenti sequestrati la scorsa notte nel corso dei blitz.

Procuratore: grande sforzo. "Le indagini vanno consolidate e ogni frase di troppo potrebbe danneggiare il lavoro svolto fino a questo momento" ha dichiarato il procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy. Il magistrato preferisce quindi non entrare nel merito dell'inchiesta, però non nasconde la sua soddisfazione per il blitz: "Mi preme sottolineare - afferma - il grande sforzo compiuto dalla procura e dai carabinieri del comando provinciale di Roma, che hanno messo in campo uomini e tecnologie di grande livello per arrivare a grandi risultati".

Proteste e raid di stampo razzista. L'arresto-record del branco mette fine all'incubo che in questi giorni ha tenuto alta la tensione, non ha risparmiato polemiche e strumentalizzazioni, ma ha anche innescato nel paese vicino a Roma manifestazioni di protesta sfociate la sera di sabato scorso in raid di stampo razzista: un gruppo di giovani che aveva partecipato a una iniziativa di Forza Nuova ha aggredito cinque albanesi e quattro romeni.

Reazioni soddisfatte. Il risultato raggiunto dagli uomini del comandante provinciale dell'Arma, diretti dal generale Vittorio Tomasone e dal colonnello Rosario Castello di Frascati è stato accolto con soddisfazione dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano e del sindaco di Roma Gianni Alemanno.

(27 gennaio 2009)
(Marco M.)
00domenica 1 febbraio 2009 11:12
Dopo la concessione dei domiciliari ai due romeni accusati di favoreggiamento
la ragazza violentata attacca: "Li odio tutti, non perdonerò mai". Il pm farà ricorso
Guidonia, lo sfogo della vittima
"Liberi dopo lo stupro, sono indignata"
di PAOLO G. BRERA


Uno dei romeni arrestati
GUIDONIA - "Siamo indignati. Meritano solo di restarsene in carcere, e non parliamo di perdono: li odiamo". Così i due ragazzi aggrediti da un branco di stupratori romeni nella loro auto nelle campagne di Guidonia hanno affidato dolore e rabbia al loro avvocato, Ludovica Ludovici. La decisione del gip di Tivoli di concedere gli arresti domiciliari ai romeni accusati di favoreggiamento ha riaperto una ferita profonda. "Nessuna comprensione e nessun perdono - si sono sfogati con l'avvocato - non se ne parla nemmeno. D'altronde in questi giorni nessuno di loro lo ha chiesto, il perdono. E non è arrivato neanche un messaggio di pentimento. Invece ci hanno fatto piacere le tante manifestazioni di solidarietà verso di noi".

"Neppure le autorità romene si sono fatte vive", sottolinea l'avvocato Ludovici, con cui i due ragazzi avevano un rapporto di amicizia già prima che il mondo franasse loro addosso. "Stanno male", spiega. "Le due famiglie sono molto unite, i ragazzi cercano di stare insieme e sono circondati dallo zoccolo duro dei loro amici più stretti, un ambiente che li protegge da qualsiasi forma di curiosità".

Vorrebbero dimenticare, ma sanno che sarà durissima: "Sono affiancati da una terapia di supporto, che li aiuta a cercare di metabolizzare quello che è successo. Lui non si dà pace per non essere riuscito a proteggerla, e tutti noi cerchiamo di confortarlo spiegandogli che non era proprio possibile". Ora l'avvocato confida che i giudici rivedano la loro decisione: "Per la famiglia gli arresti domiciliari sono una misura assolutamente inadeguata. Auspicavano una misura esemplare. Il giudice avrà senz'altro valutato bene, ma serviva un messaggio più forte".
Intanto la procura di Tivoli ha già pronto il ricorso contro la scarcerazione, decisa dal gip Cecilia Angrisani perché i due romeni "sono incensurati e hanno a disposizione gli alloggi".

Il pm Marco Mansi aveva dato parere negativo, e nel ricorso sottolinea il "concreto pericolo di fuga". Da venerdì Mugurel Goia, 22 anni, e Anton Ionut Barbu, 30 anni, sono in una località segreta nel Nord, probabilmente a Padova dove hanno una rete di parentele.

Gli altri quattro restano invece in carcere: in Romania hanno lunghe fedine penali e una storia di violenze. "Sono francamente sconcertato. Non comprendo come sia possibile che dopo la concessione dei domiciliari al ragazzo reo confesso dello stupro di Capodanno siano stati concessi anche ai fiancheggiatori del branco di Guidonia", dice il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Basta con la faciloneria di alcuni togati. È una vergogna inaudita", protesta il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Critiche anche dal presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.

(1 febbraio 2009)
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