Notti magiche

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ZioBovino
00lunedì 12 gennaio 2009 15:01
Il calcio rubatoMartedì 26 giugno del 1990 allo stadio "Dall'Ara" di Bologna si disputò la partita Inghilterra-Belgio valida per gli ottavi di finale della coppa del mondo di calcio che come tutti ben sappiamo quell'anno venne disputata nel nostro paese.

A vederla c'era anche un certo Ulf Peter Hallberg scrittore pluripremiato in patria, sceneggiatore e, per l'occasione, inviato per un giornale sportivo svedese. Ne sono scaturiti una decina di racconti raccolti nel volume "Il calcio rubato" che la casa editrice Iperborea, da sempre specializzata in letteratura nordica, ha tradotto e pubblicato.

Ogni racconto/capitolo del libro è ambientato in una località diversa e inizia descrivendo brevemente la città, le opposte tifoserie (ricordo ancora il divieto di bere alcolici quella settimana a causa della forte presenza di "uligani"), poi il suo sguardo ovviamente si focalizza sul match che per la cronaca fini 1 a 0 per l'Inghilterra, David Platt fece un gran gol un minuto prima della fine del secondo tempo supplementare.

Ecco cosa dice di Bologna :

Comincia alla stazione di Bologna, che è un luogo storico in negativo. Qui il 2 agosto 1980 esplose una bomba nel pieno del traffico vacanziero, devastando una parte dell'edificio. Morirono ottantacinque persone. Le indagini della polizia condussero all'arresto di alcuni affiliati alla famigerata Loggia P2 di estrema destra. In linea con la prassi giudiziaria italiana, che ha sempre condannato a sinistra e assolto a destra, gli indagati sono stati rimessi in libertà, dopo molti anni di slittamenti e depistaggi processuali.

[...]

La periferia di Bologna si espande, i portici del centro storico si trasformano in corridoi mussali coperti di graffiti, le trattorie e le osterie vengono ristrutturate e adattate a paninoteche. Ciò che vedo è il punto di svolta da una vaga e antiquata volontà di preservare la tradizione alla decisa, incontrollata e devastante espansione del mercato di massa. Le gru spuntano come teste di giraffa tra rovine storiche e palazzi rinascimentali. Sempre più cartelli segnaletici indicano fuori città, verso le nuove aree d'espansione, la zona degli agglomerati.

Nel Duecento Bologna era città commerciale e universitaria, oltre a essere un punto cruciale della vita religiosa: una tra le sei più grandi città d'Europa. Il quadro urbano storico si mantenne relativamente intatto nel corso dei secoli, grazie a sistemi di potere concorrenziali, una conservazione di compromesso.

Verso la fine dell'Ottocento la città fu colpita dalla sindrome di Hussmann e nuove, grandi arterie di traffico - ad esempio Via Indipendenza - vennero tracciate sulla planimetria con la riga: un nucleo urbano all'epoca doveva essere aperto dai boulevard, esattamente come a Parigi.

Durante la Seconda guerra mondiale Bologna fu duramente colpita dai bombardamenti degli alleati e, in seguito dai processi di trasformazione del dopoguerra, con l'espansione delle periferie e il centro storico adibito a uffici. Per un breve periodo la città, amministrata dai comunisti, costituì un esempio di sviluppo urbano alternativo, con il programma di preservare il centro storico senza espellere la popolazione - ma l'amministrazione centrale di Roma limitò i finanziamenti e il modello bolognese ristagnò.

E' perciò del tutto conseguente che il più importante ritrovo dei giovani e dei tifosi sia, nella Bologna della nuova Italia, l'immenso McDonald's non lontano da Piazza Maggiore.


Della serie .... non è che ci vuole Ainstaign, per capire le cause del declino di Bologna .... bastano una ventina di righe di un articolo tratto da un giornale sportivo.

Senza dimenticare che quel trafiletto potrebbe essere ripubblicato domattina senza che ci si accorga dei quasi vent'anni che sono trascorsi dalla sua stesura.
PG01
00lunedì 12 gennaio 2009 18:03
sarebbe bene leggerlo in lingua originale per essere certi di una assoluta fedeltà d'interpretazione. il traduttore è di bologna o meno?
ZioBovino
00lunedì 12 gennaio 2009 18:11
Ovvio .... cmq sembra lui qua .....

www.dipfilmod.unifi.it/CMpro-v-p-180.html
WB.77
00mercoledì 14 gennaio 2009 11:11
Gran buona casa editrice la Iperborea.
ZioBovino
00mercoledì 14 gennaio 2009 11:13
T'al degh !!!

Dagerman più pessimista di Pavese e Camus
Paasilinna più verde e critico verso la società urbanizzata di CAlvino
Bjorn Larrson il "vero" Larrson .....
Abdolah l'"olandese" rifugato dall'Iran ....

.... poi tanti altri Tode il frocio estone, Gudmunsson il "matto" islandese, Williamsson il "negriero" danese, Gustaffsonn .....

Io vi consiglio un libro che è bellissimo :

Michael Niemi (svedese di etnia finlandese) .... il libro si intitola

"Musica rock da Vittula", e lo si trova anche in edizione Feltrinelli a pochi euri (l'Iperborea non è proprio a buon mercato)
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