Nota della Lega Basket

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Wadi
00lunedì 29 ottobre 2007 21:08



29/10/2007 18:32


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“In riferimento al previsto incontro odierno tra il Presidente della Lega Basket Umberto Pieraccioni e il signor Claudio Sabatini, la Lega Basket rende noto che l’incontro non si è svolto a seguito di cancellazione comunicata dalla segreteria del signor Sabatini”.
PG01
00martedì 30 ottobre 2007 09:04
Sabatini, linea dura: «Sabato non gioco»


30/10/2007 08:58
Lettera a Fip, Coni, Lega e Sky per tutelarsi. «Violati i regolamenti»

- Il Resto del Carlino -

«SE IL DERBY è sabato, non gioco». Detto più volte, Claudio Sabatini lo ribadisce anche imboccando la settimana che porta alla stracittadina numero cento. Lo fa tenendosi ancora a distanza dalla Lega dei Pieraccioni e dei pasticcioni: l’annunciato faccia a faccia col presidente-manager evapora nel nulla. «La cancellazione ce l’ha comunicata la segreteria di Sabatini», comunica l’organo dei club, incassando al tempo stesso la più scomoda delle notizie: non essendoci dialogo, resta lo scontro.
Lo scontro su un derby in origine fissato a mezzogiorno di domenica prossima, come da palinsesto Sky, poi anticipato senza che ci fosse richiesta da parte dei club, è già in fase avanzata: dalle parole si è passati ai fatti. Mentre con una mano ha chiuso la porta a Pieraccioni, con l’altra Sabatini ha scritto una lettera spedita a Federazione, Coni, alla stessa Lega e all’amministrazione di Sky, sostenendo le ragioni del suo no all’anticipo dell sabato: c’è una violazione di regolamento, per cui non vado in campo, il concetto del patron bianconero. Colorato anche in viva voce: «A Sky ho già consigliato di preparare i cartoni animati: sabato dovranno trasmettere quelli, perchè la Virtus non si vedrà».

IL REGOLAMENTO che Sabatini intende ‘aggirato’ non è solo quello di Lega che stabilisce uno spazio di almeno 48 ore fra una partita e l’altra, senza fissarne gli estremi: c’è anche quello federale, dal quale l’autonomia dei club non può comunque prescindere. Secondo questo, per cambiare orario a una partita serve il consenso di entrambe le società interessate. L’eccezione in materia riguarda gli accordi televisivi, ma qui l’eccezione è proprio la Virtus: non avendo ceduto i suoi diritti alla Lega, per eventuali modifiche di calendario andrebbe interpellata. Questo riguarderebbe non solo l’anticipo al sabato, ma in via teorica anche quello eventualmente riportato a mezzogiorno: se Sabatini si impunta, c’è persino il rischio che si giochi all’orario fissato in calendario, le 18,15.
Il derby, insomma, da piatto ricco e unico come è stato per 99 volte, per la centesima edizione si presenta nell’inedita veste di groviglio, perchè cavilli ed eccezioni regolamentari non mancano. A sbrogliare la matassa dovrà provvedere adesso non solo la Lega, magari rimettendo la sfida all’originale orario del mezzodì domenicale, ma la Federazione stessa: se sabato aveva respinto una prima istanza della Virtus, ricordando che le vicende di campionato sono una questione dei club, adesso dovrà risolvere il nodo del consenso legato a chi è fuori dal contratto televisivo.

NELL’ATTESA, il gioco è anche indovinare che atteggiamento terrà Sabatini nel caso in cui dal sabato sera non ci si muovesse. Due le ipotesi più aderenti alla realtà: non andare in campo, subire lo 0-20 e ricorrere contro la sentenza, oppure presentare reclamo prima della partita e poi giocarla, lasciando al giudice il compito di riconoscere le sue ragioni. In ogni caso, sarà una settimana lunga, come tutte quelle che accompagnano i derby: stavolta, per un motivo in più.
ANGELO COSTA

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