NO al centro tecnico di Granarolo

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(Massoud)
00giovedì 31 gennaio 2013 19:00
se lo autorizzano è una porcata
Bologna Calcio, rischio elettrosmog,
a Granarolo allenamenti a tempo
Non più di quattro ore al giorno. Questo è il limite imposto dall'Arpa su alcuni campi del futuro centro tecnico del Bfc, troppo vicini ai cavi dell'elettrodotto
di ENRICO MIELE
Lo leggo dopo
Su alcuni campi del futuro centro tecnico del Bologna Calcio, alle porte di Granarolo, gli allenamenti non potranno durare più di quattro ore al giorno. È il limite di legge, imposto dal passaggio in quella zona dei cavi dell’alta tensione, che si dovrà rispettare per evitare problemi di salute agli atleti.

A renderlo noto è l’Arpa che oggi è intervenuta nel corso di un’udienza conoscitiva in Provincia di Bologna. Nei dintorni del terreno su cui sorgeranno i campi del Bfc passano infatti due elettrodotti: il "Colunga — Bussolengo" e il"Quarto-Castel Maggiore". Il primo è proprio quello sotto il quale verranno collocati i campi da gioco. Vista la vicinanza con gli impianti dell'energia elettrica, scatterà una soglia giornaliera di esposizione, oltre la quale gli atleti non potranno andare.

Dopo aver analizzato il progetto del centro tecnico, l’Arpa ha quindi chiesto alla società rossoblù che tipo di utilizzo intendesse fare delle aree potenzialmente interessate. E il Bfc, sempre secondo l’Arpa, avrebbe garantito un utilizzo "non superiore alle quattro ore" giornaliere. Insomma, sotto i cavi dell’elettrodotto "non dovrebbero essere svolte attività con un tempo di permanenza superiore alle quattro ore quotidiane" ribadisce la direttrice dell’Arpa, Maria Adelaide Corvaglia, sottolineando allo stesso tempo che un eventuale interramento della linea (al momento non previsto dal progetto) potrebbe modificare questa situazione.
(Massoud)
00giovedì 31 gennaio 2013 19:04
Elettrosmog, a Granarolo
allenamenti a ore per il Bfc
Massimo quattro ore al giorno su alcuni campi del futuro centro tecnico. Colpa di due elettrodotti e del rischio elettrosmog

BOLOGNA - Allenamenti sì, ma entro un massimo di quattro ore al giorno. È il limite che, imposto dal passaggio di un elettrodotto, si dovrà rispettare su alcuni dei campi da calcio che verranno realizzati nell'ambito del nuovo centro tecnico del Bologna a Granarolo. A fare il punto della situazione è l'Arpa, intervenendo oggi ad un'udienza conoscitiva promossa dalla Provincia di Bologna. Nei pressi del terreno su cui sorgeranno i campi passano due elettrodotti: il «Colunga-Bussolengo» da 220 Kv ed il «Quarto-Castel Maggiore» da 132 Kv. Dei due, è il primo quello sotto il quale verranno collocati i campi da gioco
LE NORME - In base alle normative, la realizzazione di nuovi insediementi dovrebbe rispettare una «fascia di rispetto» calcolata in base ad un'esposizione di tre microTesla, cioè il cosiddetto «obiettivo di qualità»: a 10 microTesla scatta il «valore di attenzione» che entra in gioco con le esposizioni prolungate, a 100 c'è il «limite di esposizione» che non va mai superato, indipendentemente dal tempo. Analizzato il progetto del centro tecnico, l'Arpa ha chiesto alla società rossoblù che tipo di utilizzo intende fare dell'area potenzialmente interessata dalla fascia di rispetto. Il Bologna ha dichiarato un utilizzo «non superiore alle quattro ore» giornaliere e «da normativa- spiega la direttrice dell'Arpa di Bologna, Maria Adelaide Corvaglia- vuol dire che la fascia di rispetto non si applica». L'unico limite, dunque, è quello perentorio dei 100 microTesla. Come da progetto, però, sotto i cavi dell'elettrodotto «non dovrebbero essere svolte attività con un tempo di permanenza superiore alle quattro ore quotidiane», ribadisce Corvaglia, sottolineando che un eventuale interramento della linea, al momento non previsto, ovviamente potrebbe modificare questa situazione.
I RISCHI - I rischi per la salute, in questo campo, non mancano. Barbara Giuliani, dell'Ausl di Bologna, spiega che un'esposizione prolungata ai campi elettromagnetici può comportare diversi effetti a lungo termine: dalla sindrome di ipersensibilitá elettromagnetica a tumori, da patologie del sistema nervoso a quelle cardiovascolari. Per quanto riguarda le leucemie infantili, invece, secondo l'Oms i dati «non sono sufficientemente solidi per essere considerati indicativi di una relazione causale», aggiunge Giuliani. Secondo la legge, in ogni caso, non superare le quattro ore di permanenza mette al riparo da rischi chi userá i campi in questione.

IL SINDACO E LA PROVINCIA - La salute «non si vende in cambio di nulla», assicura il sindaco di Granarolo, Loretta Lambertini, «non c'è dietrologia che tenga». Da sindaco «comprendo le preoccupazioni dei genitori e dei cittadini», continua Lambertini, proprio per questo «è necessario ed opportuno approfondire» a partire dalle osservazioni che, dopo l'ok preliminare dato al progetto dalla Conferenza dei servizi, possono essere presentate fino al 4 febbraio: ne sono già arrivate non solo sul passaggio dell'elettrodotto, riferisce Lambertini, ma anche sull'approviggionamento idrico e sull'inquinamento acustico. «Le leggi vanno rispettate» ed il sindaco è «la massima autorità sanitaria sul territorio», sottolinea Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia con delega alla Pianificazione territoriale: chi ha «segnalazioni» da fare in tema di salute ha gli strumenti per farle ed il sindaco «ha il dovere di dare a queste piena e assoluta attuazione». Com'è stato finora, il progetto del centro tecnico continuerà ad essere «seguito quotidianamente dalle istituzioni perchè, insieme- aggiunge Venturi- si possa dare un contributo importante al territorio e alla nostra comunità». Il tutto con la «più assoluta, rigorosa- chiosa Venturi- e doverosa trasparenza».
(Massoud)
00giovedì 31 gennaio 2013 19:04
Centro Tecnico: si va avanti.
Le parti ne hanno discusso in Provincia,
ai Comitati non è stato permesso parlare
Democrazia 2.0: in Provincia a Bologna oggi si è parlato del progetto del Centro Tecnico del Bfc a Granarolo. Se n’è parlato in modo strano, però, come se nell’aria si sentisse odore di accordo. Arpa e Ausl hanno esposto i loro dati, che di fatto non accertano quelli che potrebbero essere i rischi alla salute dei ragazzi, che si dovranno allenare in campi sotto tralicci ad altissima tensione da 220.000 volt. Arpa e Ausl si sono limitati a dire che dall’altra parte dell’Oceano si sostiene che una lunga esposizione (più di 4 ore consecutive) a questi campi elettromagnetici possa provocare cancro e leucemia. Il Bologna ha risposto che mai e poi mai i ragazzi si alleneranno lì per più di 4 ore di fila. Quindi il rischio non c’è? Punti di vista. I tralicci, per i quali Terna pare abbia già confermato di non voler spendere una lira per interrarli, stanno per aria a nove metri da terra. Ripetiamo: 9 metri, che nel calcio sono un’altezza veramente ridicola, se si pensa a quanto il pallone stia in aria. I Comitati del territorio da tempo stanno raccogliendo le firme per bloccare il progetto, qualche consigliere provinciale (ad esempio Sorbi, dell’Udc) ha palesato molte perplessità.

Giovanni Favia
Anche in regione tempo fa se n’è parlato: era stato il consigliere Favia, da sempre attento ai temi ambientali, a sollevare dei dubbi prima di venir bloccato sul nascere con la scusante che “la Regione non ha competenze in materia”. E allora in Provincia è andato in scena una sorta di teatrino: da un parte, come detto, Arpa e Ausl a dire la loro sui rischi; dall’altra le parti in causa a rassicurare tutti. Il sindaco Lambertini di Granarolo, il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, e i rappresentanti del Bologna hanno più volte specificato che si tratta di un progetto che rappresenta il futuro per Granarolo e per il Bologna calcio. Un progetto che farà il bene di tutti, insomma. A chi non è stato concesso parlare, invece, sono i Comitati territoriali. Gli è stato detto che in un’audizione in Provincia gli esterni non possono intervenire, ma la verità è che il presidente di Commissione può autorizzare gli interventi. E allora forse non ha voluto. Una nuova forma di democrazia, un po’ strana in effetti, ma che certamente potrà permettere al progetto del Centro tecnico di filare più liscio. Comunque sia, siamo pur sempre in democrazia (anche se 2.0), e quindi tutti, nessuno escluso, hanno tenuto a sottolineare che con la salute dei ragazzi non si scherza; che verranno fatti altri accertamenti; che tutto sarà messo in sicurezza. Poi però qualcuno ha specificato che, dopo gli accertamenti, il progetto andrà avanti come previsto. Come se si sapesse già l’esito del monitoraggio o, meglio, come se si sapesse già che si andrà avanti sicuramente. Quel che resta a noi cronisti, dunque, è che il Bologna con ogni probabilità costruirà il Centro, e 5 dei suoi nuovi campi sorgeranno sotto tralicci da 220.000 volt, che non verranno interrati e penzoleranno a 9 metri dalla testa dei ragazzi che si alleneranno lì. Resta anche che il Centro deve necessariamente causare cambi nella viabilità stradale della zona, per non creare ingorghi spaventosi, e che qualcuno dovrà spendere i soldi per rifare le strade.

Albano Guaraldi, Giacomo Venturi e Loretta Lambertini durante una conferenza in Provincia
Chi li spenderà ancora non si sa, anche se il consigliere Sorbi racconta di aver ricevuto assicurazioni dal sindaco Lambertini che “il Bologna farà qualche rotonda”. La burocrazia, solitamente eterna come il tempo e la storia, continuerà a viaggiare spedita per ottenere il risultato tanto sperato da Provincia, Comune di Granarolo e Bfc. Tutti insieme appassionatamente, tutti a braccetto verso una scelta probabilmente rischiosa, sicuramente poco opportuna. Perché qua il vero tema è l’opportunità: è il caso di spendere una “paccata” di soldi, tra l’altro chiedendo un mutuo al Credito sportivo e indebitandosi, per un Centro tecnico che sorgerà a Granarolo; un Centro che, anche se messo a bilancio, difficilmente si potrà considerare come un bene immobile vendibile nell’immediato (in caso di crisi); con il rischio di andare ad incidere così gravemente sulla salute di ragazzi? E’ il caso?
Giovanni Baiano
|=Valentino=|
00giovedì 31 gennaio 2013 19:06
scusa, ma chi sta 4 ore in un campo???

nemmeno i contadini, ci stanno piu'..

comunque ripeto che a Casteldebole, c'e' un traliccio enorme, ma nessuno dice niente.

IO VOGLIO UNA VERA SQUADRA... IL RESTO ME NE SBATTO LE PALLE..(nei limiti)
(Massoud)
00giovedì 31 gennaio 2013 19:08
Bene, partiamo con una spesa di 1 mln di euro minimo di mutuo all'anno...a stare stretti e molto...
axl2012
00giovedì 31 gennaio 2013 20:52
radio bologna international:
Passa sicuramente in secondo piano in queste ore concitate di calcio-mercato, ma il futuro centro tecnico del Bologna Fc 1909 potrebbe essere davanti ad uno scoglio duro da superare. Andiamo con ordine. Nel pomeriggio di oggi si sono riunite congiuntamente la IV e VII Commissione del consiglio provinciale di Bologna, che si occupano rispettivamente di urbanistica e ambiente, su richiesta dell’esponente UDC Sorbi. Perchè? I terreni di Quarto Inferiore (Comune di Granarolo dell’Emilia) sui quali deve sorgere il centro tecnico, sarebbero attraversati da tralicci dell’alta tensione (200.000 volt), attorno ai quali si creerebbe un campo magnetico potenzialmente nocivo per gli occupanti del centro, nello specifico, in 5 dei 13 campi, che sarebbero ora sotto la lente dell’ARPA, (agenzia regionale prevenzione e ambiente dell’Emilia Romagna) che ne monitora i valori. L’ARPA insieme all’USL ha appurato che, l’esposizione nelle zone sotto inchiesta non deve superare le 4 ore per risultare innocua.

Dopo l’aggiornamento del Sindaco di Granarolo Loretta Lambertini sull’avanzamento dei lavori, ha preso la parola Mauro Sorbi (UDC), colui che ha sollevato il problema e richiesto il monitoraggio della zona: “Perchè un’ente locale da l’ok in queste condizioni? - si è chiesto il consigliere provinciale – capisco la situazione dei comuni ma non si può passare sopra alla salute della collettività. Il Geom. Rimondi (Socio del Bologna e titolare dello studio che cura il progetto del centro tecnico) ha detto che i lavori cominceranno ad Aprile-Maggio ma non è un progetto facile da attuare. Non abbiamo cambiato idea per “Romilia” (cittadella dello sport ideata da Cazzola) la cambieremo per Granarolo? Bisogna salvaguardare la salute pubblica”.
Di diverso avviso è il consigliere Tommasi: “Nonostante il parere dell’USL abbia annebbiato un poco la certezze fornite dall’ARPA, sono convinto della riuscita del progetto in quanto i turni di allenamento durano un’ora e mezza, quindi ben al di sotto delle soglie che potrebbero essere nocive. E’ comunque nostro compito rispettare l’iter amministrativo e se ci sono delle preoccupazioni, verranno chiamati in causa gli organi preposti.

“La trasparenza in questo progetto è massima, ha detto Giacomo Venturi vice presidente della Provincia del Bologna - ho convocato una commissione consiliare con il presidente del Bologna (Albano Guaraldi – ndr) vista la delicatezza dell’argomento. Capisco chi afferma che non è una politica che ci appartiene, le norme le applica il Sindaco che è il massimo rappresentante della salute della popolazione che amministra e ha il dovere, attraverso gli opportuni strumenti, di attuare le verifiche nell’interesse dei cittadini”.

Al termine della riunione consiliare congiunta, durata oltre due ore, abbiamo sentito Gian Paolo Rimondi che ha voluto rispondere alle accuse: “E’ evidente che le date annunciate per la posa del primo mattone saranno confermate se, e solo se, riceveremo tutti i nullaosta necessari”
GEO-MARCO64
00giovedì 31 gennaio 2013 23:57
Re:
|=Valentino=|, 31/01/2013 19:06:

scusa, ma chi sta 4 ore in un campo???

nemmeno i contadini, ci stanno piu'..

comunque ripeto che a Casteldebole, c'e' un traliccio enorme, ma nessuno dice niente.

IO VOGLIO UNA VERA SQUADRA... IL RESTO ME NE SBATTO LE PALLE..(nei limiti)


A parte ghi scherzi, bisognerebbe POI anche andare a indagare sulla salute ad es. del contadino che ha sempre lavorato quella terra lì, del figlio del contadino e di tutti quelli che vivono sotto quell'elettrodotto da quando esiste. Poi chiedo perchè non lo sò, ci sono sessioni di allenamento così lunghe, 4 ore, sempre nella stessa zona ininterrottamente?
POI come dice Valentone, andiamo a vedere anche quello che c'è a C.debole ( io non lo sò perchè non ci vado mai), che è POI vicino alla tangenziale e alla nuova bazzanese e chissà quanto piombo e PM10 e PM5 si respira. SOlo per dire ehh....
POI però facciamo evacuare anche tutti gli abitanti delle case vicino agli elettrodotti e dei capannoni pieni di operai stabili 8h al dì, che ce ne sono assai.
POI se a BO arrivasse Messi o Ibra e fossimo in piena zona cempionslig, io penso che il problema elettrosmog forse passerebbe in 3° piano, sensazone mia ehh, perchè sono cinico e penso male.
POI per me pari anche 13,735791 [SM=x1425019] [SM=g1405958] [SM=g1405958] [SM=g1406000] [SM=g1406000] [SM=g1406050] [SM=x1412864]



GEO-MARCO64
00venerdì 1 febbraio 2013 00:02
Velevo POI anche dire che se invece di pagare l'affitto di Cdebole, che non credo sia così economico, Il BFC al suo posto paga la rata del mutuo del nuovo Ct che differenza c'è??
Non si sente sempre dire che è meglio pagare il mutuo ed avere POI una casa di proprietà piuttosto che pagare l'affitto e rimanere POI a mani vuote, col rischio che il padronaccio della casa aumenti sempre il canone e un giorno ci dia lo sfratto?
Domande da 'gnorante che non conosce i canoni d'affitto e nemmeno la rata del mutuo. Qualcuno ne sà di più o parlano tutti per dare aria alla bocca?
ilverofettina
00venerdì 1 febbraio 2013 08:28
Re:
GEO-MARCO64, 01/02/2013 00:02:

Velevo POI anche dire che se invece di pagare l'affitto di Cdebole, che non credo sia così economico, Il BFC al suo posto paga la rata del mutuo del nuovo Ct che differenza c'è??
Non si sente sempre dire che è meglio pagare il mutuo ed avere POI una casa di proprietà piuttosto che pagare l'affitto e rimanere POI a mani vuote, col rischio che il padronaccio della casa aumenti sempre il canone e un giorno ci dia lo sfratto?
Domande da 'gnorante che non conosce i canoni d'affitto e nemmeno la rata del mutuo. Qualcuno ne sà di più o parlano tutti per dare aria alla bocca?




[SM=g1405989]
Lucapa
00venerdì 1 febbraio 2013 16:03
Devo dire che non conosco la zona, non conosco il progetto, non so dove passi l'elettrodotto. Dico la mia a pene di segugio, come sempre.
Mentre i campi elettrici vengono schermati dalle strutture edilizie, i campi magnetici no per cui occorrerebbe individuare quelle distanze dalle linee elettriche in cui l’intensità dei campi magnetici risulta inferiore ai 0,2 microtesla (invece dei 100 della normativa). Dico 0.2 perchè è la misura limite uscita dagli studi epidemiologici (studi che dicono che se vivi sempre con valori maggiori potresti a lungo periodo prenderti leucemie o cosette analoghe). Il limite della normativa è infatti calcolata a breve termine, praticamente se quando esci dalla doccia hai i capelli di Hamsik o invece di tagliarti i peletti delle orecchie col rasoio usi il citofono potresti comunque rimanere nei limiti della normativa.
La decadenza del campo magnetico è molto veloce e direttamente proporzionale alla distanza (oltre che alla corrente di linea). Le distanze cautelative calcolate sono più o meno queste:

Linee ad altissima tensione (380 kV) distanza minima 150 metri
Linee ad altissima tensione (220 kV) distanza minima 100 metri
Linee ad alta tensione (130-150 kV) distanza minima 70 metri

Chiaro che se entro quelle distanze oltre al campo ci sono la sala convegni, gli spogliatoi, il bar, la sala giochi, la sala stampa, le palestre, etc., anche il limite delle 4 ore viene facilmente superato.
Contando che dovrebbe servire non solo al Bologna ma anche come struttura sportiva aperta (credo) ad altre polisportive, il numero di giovani che vi accede dovrebbe essere sostanzioso.
Boh, io un orecchio alle cosucce che dice l'Arpa lo butterei senza fare come sempre l'italiano sordo.
Che poi ci indignamo per la SLA.

[SM=g1405971]
axl2012
00venerdì 1 febbraio 2013 19:10
Re:
Lucapa, 01/02/2013 16:03:

Devo dire che non conosco la zona, non conosco il progetto, non so dove passi l'elettrodotto. Dico la mia a pene di segugio, come sempre.
Mentre i campi elettrici vengono schermati dalle strutture edilizie, i campi magnetici no per cui occorrerebbe individuare quelle distanze dalle linee elettriche in cui l’intensità dei campi magnetici risulta inferiore ai 0,2 microtesla (invece dei 100 della normativa). Dico 0.2 perchè è la misura limite uscita dagli studi epidemiologici (studi che dicono che se vivi sempre con valori maggiori potresti a lungo periodo prenderti leucemie o cosette analoghe). Il limite della normativa è infatti calcolata a breve termine, praticamente se quando esci dalla doccia hai i capelli di Hamsik o invece di tagliarti i peletti delle orecchie col rasoio usi il citofono potresti comunque rimanere nei limiti della normativa.
La decadenza del campo magnetico è molto veloce e direttamente proporzionale alla distanza (oltre che alla corrente di linea). Le distanze cautelative calcolate sono più o meno queste:

Linee ad altissima tensione (380 kV) distanza minima 150 metri
Linee ad altissima tensione (220 kV) distanza minima 100 metri
Linee ad alta tensione (130-150 kV) distanza minima 70 metri

Chiaro che se entro quelle distanze oltre al campo ci sono la sala convegni, gli spogliatoi, il bar, la sala giochi, la sala stampa, le palestre, etc., anche il limite delle 4 ore viene facilmente superato.
Contando che dovrebbe servire non solo al Bologna ma anche come struttura sportiva aperta (credo) ad altre polisportive, il numero di giovani che vi accede dovrebbe essere sostanzioso.
Boh, io un orecchio alle cosucce che dice l'Arpa lo butterei senza fare come sempre l'italiano sordo.
Che poi ci indignamo per la SLA.

[SM=g1405971]



All'inizio del 900 non si avevano grosse conoscenze neppure dell'Eternit......


Lucapa
00venerdì 1 febbraio 2013 19:57
Re: Re:
axl2012, 01/02/2013 19:10:



All'inizio del 900 non si avevano grosse conoscenze neppure dell'Eternit......






Tutto vero infatti c'era una speranza di vita di 43 anni, oggi 80.
axl2012
00venerdì 1 febbraio 2013 20:30
Re: Re: Re:
Lucapa, 01/02/2013 19:57:




Tutto vero infatti c'era una speranza di vita di 43 anni, oggi 80.



non per chi è entrato in contatto diretto con l'Eternit
ZioBovino
00sabato 2 febbraio 2013 18:34
Cmq se fanno il centro tecnico e vanno in B giuro che il prox anno vado a vedere il Modena.
(Massoud)
00sabato 2 febbraio 2013 18:47
PORT E AFFARI
Elettrosmog sui campi del Bologna
I comitati pensano al Tar
Scontro politico sul centro tecnico rossoblù di Granarolo. I cittadini contrari accusano i Democratici: «Difesa sconcertante»

BOLOGNA - Il Pd bolognese blinda i campi all’elettrosmog del futuro centro tecnico del Bologna Fc a Granarolo. «Si faranno tutte le verifiche, ma si tratta di un progetto lineare e nelle corde di una grande società di calcio», dice il segretario Democratico Raffaele Donini. Suscitando le ire del Comitato di cittadini contro il Passante Nord, schierato contro il progetto della società rossoblu. «Dichiarazioni sconcertanti», dice il comitato, che ha presentato un dossier per fermare il progetto. Dove lamenta «l’eccessiva fretta» dell’amministrazione di Granarolo, i limiti del progetto e la mancanza di un piano «economico valutato con terzietà per assicurare la correttezza dell’operazione». Senza escludere un futuro ricorso al Tar se l’iter andrà avanti.
IL PD - Per Donini, nella doppia veste di segretario e consigliere provinciale, non c’è nulla di anomalo dietro il nuovo centro sportivo del Bologna Fc. «Anche nelle altre città d’Italia e d’Europa le grandi squadre hanno centri tecnici propri», sottolinea ai microfoni di Ètv-RadioNettuno. Quasi tutti i consiglieri presenti alla commissione provinciale che ha parlato del rischio elettrosmog (l’Arpa suggerisce un uso dei campi non superiore alle 4 ore, ndr) «erano d’accordo con la strategicità del centro tecnico — aggiunge Donini — che può servire al Bologna, alla città, a Granarolo e per opere di pubblica utilità. Bisogna solo lavorare per garantire il rispetto delle norme, anche per la tutela della salute».
LA LEGA - Rassicurazioni che non convincono il Carroccio, che parla di «ritardi sospetti» sull’allarme elettrosmog che grava sul progetto della società rossoblu. «Con tutte le aree a uso sportivo che c’erano a Bologna si sono scelti campi di grano costellati da tralicci — sottolinea il capogruppo della Lega Nord, Manes Bernardini — e LA PROVINCIA, ALL’EPOCA PUNTIGLIOSA SUL PROGETTO DI ALFREDO CAZZOLA, OGGI FA L’INDIFFERENTE». Decisamente più dura le reazione dei cittadini che si oppongono al progetto, gli stessi del Comitato contro il Passante Nord. Le affermazioni di Donini, sottolineano dal comitato Gianni Galli e Severino Ghini, sono «bizzarre e sconcertanti. C’è un problema di indubbio buon senso, i nostri giovani dovrebbero giocare proprio sotto i tralicci dell’alta tensione lasciando un campo sportivo bellissimo, senza problemi, in centro al paese». Quella che si sta realizzando a Granarolo «è una pagina di grigia politica», insistono i cittadini del comitato, determinati a fermare in ogni modo la nascita del nuovo centro sportivo rossoblu. A partire dalle due pagine di osservazioni consegnate due giorni fa al Comune di Granarolo, che insieme alle altre istituzioni coinvolte avrà tempo fino ai primi giorni di aprile per rispondere. «Con un comportamento poco democratico si è deciso il trasferimento dell’attuale impianto sportivo di Granarolo, nel centro del paese, senza una preventiva e ampia consultazione dei cittadini come richiamato dalla legge regionale 3/2010», scrive il comitato, che definisce «un’assurdità» la scelta di realizzare il centro sportivo sotto i cavi dell’alta tensione. Oltre a chiedere conto degli «oneri di urbanizzazione» per la manutenzione degli impianti e della scelta di utilizzare l’acqua della falda di solito utilizzata a fini agricoli «per irrigare campi da calcio».
ilverofettina
00venerdì 8 febbraio 2013 15:00



bologna.repubblica.it/cronaca/2013/02/08/news/granarolo_centro_bologna-5...

Bfc, esposto di Legambiente
contro il centro sportivo a Granarolo
Il progetto, denuncia l'associazione, "fortemente voluto dalla giunta Draghetti. Questa regione continua a pagare un prezzo altissimo in termini di consumo di suolo"
Lo leggo dopo

L'associazione Legambiente ha depositato oggi un esposto in Procura contro il progetto di realizzazione del nuovo centro sportivo del Bologna calcio a Granarolo. Quel progetto, ricorda l'associazione ambientalista, prevede un cambio di destinazione d'uso dell'area (oggi agricola), variando gli strumenti urbanistici del Comune, "grazie ad un accordo fortemente voluto dalla Giunta Draghetti", ma è "l'ennesima forzatura delle regole urbanistiche che questa Regione si è data, oltre che un ennesimo danno al territorio".

Il nuovo quartier generale rossoblù nasce, accusa Legambiente in una nota, con una modifica dei Psc e in nome di un "rilevante interesse pubblico" che però è "poco evidente" per Legambiente, mentre sarebbero chiarissimi la "perdita di suolo agricolo in piena campagna, operazioni immobiliari e cambi di destinazione di terreni appartenenti a privati". E c'èrammarico per la posizione della Regione: "L'assessorato guidato da Alfredo Peri ha scelto di non entrare nel merito delle scelte portate avanti dalla Provincia di Bologna" e per Legambiente è "una sconfitta della politica, senza considerare che questa regione continua a pagare un prezzo altissimo in termini di consumo di suolo, e di fronte all'ennesimo uso degli accordi di programma a danni del territorio la strada risultava obbligata".




ilverofettina
00venerdì 8 marzo 2013 16:16
bologna.repubblica.it/cronaca/2013/03/08/news/granarolo_campi_calcio_bologna-5...


Granarolo, sospesa la realizzazione
di campi da calcio sotto i tralicci
Dopo le polemiche, il Comune e la Provincia prendono tempo e cercano una "soluzione migliorativa" per il nuovo centro tecnico del Bologna calcio
Lo leggo dopo

Granarolo, sospesa la realizzazione di campi da calcio sotto i tralicci
"Sarà presentata alla Conferenza dei servizi la proposta di sospendere la realizzazione dei campi da calcio direttamente sotto gli attuali tralicci, garantendo comunque sin dal completamento del primo stralcio dei lavori una dotazione di campi e strutture che permetta, sia al Bologna FC che al Comune di Granarolo, lo svolgimento di tutte le attività delle proprie squadre di calcio". Lo scrivono in una nota congiunta la Provincia e il Comune di Granarolo: dunque si prende tempo rispetto all'ipotesi di costruire campi da calcio sotto i tralicci dell'elettricità, dopo le polemiche scoppiate nelle settimane scorse.

Il Comune di Granarolo, spiega la nota, convocherà a breve la Conferenza dei servizi per "formulare le risposte alle considerazioni pervenute da associazioni e singoli cittadini in merito al progetto per la realizzazione del nuovo centro tecnico del Bologna FC 1909". Uno dei temi più caldi emersi subito è "l'interazione tra la linea elettrica già esistente sull'area e alcuni futuri campi da gioco sottostanti". C'è allo studio una "migliorativa", benché le attività previste al di sotto della linea elettrica "siano normativamente del tutto compatibili con il tempo di esposizione previsto e non comportino, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, rischi specifici per la salute".

Dunque al momento si sospende la realizzazione dei campi. "Resta quindi confermato, come previsto fin dalla firma del Protocollo d'Intesa
tra gli enti locali e il Bologna FC, che l'intero intervento di realizzazione del centro tecnico del Bologna FC 1909 procederà per stralci successivi".
(Massoud)
00giovedì 15 maggio 2014 20:23
Re: se lo autorizzano è una porcata
(Massoud), 31/01/2013 19:00:

Bologna Calcio, rischio elettrosmog,
a Granarolo allenamenti a tempo
Non più di quattro ore al giorno. Questo è il limite imposto dall'Arpa su alcuni campi del futuro centro tecnico del Bfc, troppo vicini ai cavi dell'elettrodotto
di ENRICO MIELE
Lo leggo dopo
Su alcuni campi del futuro centro tecnico del Bologna Calcio, alle porte di Granarolo, gli allenamenti non potranno durare più di quattro ore al giorno. È il limite di legge, imposto dal passaggio in quella zona dei cavi dell’alta tensione, che si dovrà rispettare per evitare problemi di salute agli atleti.

A renderlo noto è l’Arpa che oggi è intervenuta nel corso di un’udienza conoscitiva in Provincia di Bologna. Nei dintorni del terreno su cui sorgeranno i campi del Bfc passano infatti due elettrodotti: il "Colunga — Bussolengo" e il"Quarto-Castel Maggiore". Il primo è proprio quello sotto il quale verranno collocati i campi da gioco. Vista la vicinanza con gli impianti dell'energia elettrica, scatterà una soglia giornaliera di esposizione, oltre la quale gli atleti non potranno andare.

Dopo aver analizzato il progetto del centro tecnico, l’Arpa ha quindi chiesto alla società rossoblù che tipo di utilizzo intendesse fare delle aree potenzialmente interessate. E il Bfc, sempre secondo l’Arpa, avrebbe garantito un utilizzo "non superiore alle quattro ore" giornaliere. Insomma, sotto i cavi dell’elettrodotto "non dovrebbero essere svolte attività con un tempo di permanenza superiore alle quattro ore quotidiane" ribadisce la direttrice dell’Arpa, Maria Adelaide Corvaglia, sottolineando allo stesso tempo che un eventuale interramento della linea (al momento non previsto dal progetto) potrebbe modificare questa situazione.




L'origine dei nostri mali…così, tanto per ricordarlo a chi non se lo ricorda o a chi non l'ha ancora capito...
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