Milano travolta di nuovo, la crisi non finisce più

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Wadi
00venerdì 19 ottobre 2007 09:52

Armani k.o. in casa con Capo d'Orlando: quarta sconfitta in cinque giornate

- Corriere della Sera -

Poker. Perverso. Quarta sconfitta consecutiva, seconda casalinga, dell' Armani umiliata nell'orgoglio e soprattutto nel gioco dalla Pierrel Capo d'Orlando (75-84). Puzza di bruciato. Il presidente Giorgio Corbelli: «Avevamo costruito una squadra di 10 giocatori 10, ma giocano uno per volta». E nemmeno bene. «Non basta l'assenza di Gallinari a spiegare certe prestazioni. Le difficoltà sono diffuse. Sarebbe facile, se il problema fosse uno solo, basterebbe cambiare l'allenatore, che, detto per inciso, ha la responsabilità di non aver ancora trovato un sistema efficace», ha concluso il presidente Olimpia.
Le fiamme dell'inferno e l'ira del vecchio Palalido hanno inghiottito gli ignavi, sul finire del primo tempo, con Milano sotto di 14 punti (32-46) al 19', subendo un parziale di 0-13, e l'imperversare di Drake «Drago» Diener, che vomita fuoco e fiamme con 17 punti in 19 minuti (saranno 34 alla fine, e sarà durissima anche per l'assente Pozzecco riprendergli il posto!). Il rovescio della medaglia però, impone la domanda imbarazzante: chi lo marcava? Americani supponenti, che se in attacco vanno all'avventura fuori ordinanza, e per di più non pigliano manco il ferro, fanno anche la faccia truce (vedi Gaines) se Zare Markowski li richiama in panca. Mostrassero le zanne agli avversari! Invece di prodursi in falli pesanti e un tantino umilianti per una (presunta) grande squadra, contro l'ordine e la paziente disciplina della truppa di Meo Sacchetti.
Werther Pedrazzi
Il battito d'ali di una farfalla. Tanto era durata la Milano che piace (25-18 al 19'), quando nel primo periodo aveva perso la metà (2) delle palle recuperate (4) e conquistato quasi il triplo (11) dei rimbalzi siciliani (4). Anima fragile, però. Che non sa riconoscere gli assetti produttivi, e mantenerli, perdendosi nel deserto senza oasi di un gioco senza progetto (39-53 al 24' e 55-65 al 30'), che non ha saputo contrastare il basket totale di Capo d'Orlando, che ha portato anche al dominio dei rimbalzi (33-43). E domenica si va a Siena...




Il commento su Milano di Sandro Gamba

- La Repubblica -

Nel primo quarto mi ero illuso: buon gioco, vantaggio. Dicevo: così ci riconciliamo con il pubblico. Ma nel secondo quarto ho visto il basket più brutto della mia vita. Il parziale di 10-2 di Capo d´Orlando lì ha fatto capire che anche stavolta non era serata. Inguardabile, il secondo quarto. E i biancorossi non si sono più ripresi. Nel terzo, il pick and roll verticale di Capo d´Orlando è riuscito sempre, facendo impazzire una difesa inesistente. Pensavo: nel finale presseranno a tutto campo per riaprire la partita. Ma Capo d´Orlando gioca con due play, molto bravi, e pressare è difficile. Così la rimonta si è fermata proprio sul più bello.
Manca organizzazione difensiva: c´è aggressività ma solo quella. E in attacco non passano mai dentro la palla. L´Armani adesso non ha identità. E posso capire la delusione della gente: questo non è basket.


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omer64 belin
00venerdì 19 ottobre 2007 09:58
un solo commento, POVERO CICCIO ZARE....


Sarebbe facile, se il problema fosse uno solo, basterebbe cambiare l'allenatore, che, detto per inciso, ha la responsabilità di non aver ancora trovato un sistema efficace», ha concluso il presidente Olimpia.



aria da ultima spiaggia.. [SM=g21316]
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