Il coach fa le carte alla sua ex squadra: è in lizza per la Top 16
Messina: «Virtus, in Eurolega puoi farcela»
21/09/2007 09:34
Il coach fa le carte alla sua ex squadra: è in lizza per la Top 16
- Corriere di Bologna -
La vita è bella» scrive patron Sabatini nei manifesti del suo torneo, che riporta a Bologna il maestro Ettore Messina, con i campioni del suo Cska, l'antico «nemico» Carlton Myers, con la Scavolini ritornata nel suo degno palcoscenico, e mostra i segreti dell'arrembante Besiktas di Ergin Ataman, terza forza del campionato turco. Stasera il popolo bianconero abbraccerà nuovamente la sua icona, chiamata ad insegnare la pallacanestro anche ai primi della classe nella Nba. Entrando nel suo ultimo anno moscovita, almeno da contratto, Messina si mette in gioco alla guida d'una corazzata che insegue l'ennesimo grande slam. E re Ettore parla d'Eurolega, dove sfiderà ancora la Virtus. «È un girone complicato, sulla carta noi, il Tau e l'Olympiacos siamo un gradino sopra. Ma il Prokom, ad esempio, di solito parte bene poi cala. Per alcuni club come la Virtus, la difficoltà è abituarsi al doppio impegno: il primo mese è semplice ma poi si paga. Credo sia il girone in cui può uscire la migliore sesta e a volte bastano 5 o addirittura 4 vittorie per qualificarsi alla Top16. Quindi sono tutte in lizza ».
È, chiaramente, la giornata dei baci e degli abbracci. Quelli fra Sabatini e il patron pesarese Vellucci, già ammiccanti per motivi «politici», quelli fra il nobile parterre bianconero ed il suo figliol prodigo, che al capezzale della sua Vu nera torna sempre volentieri. «Era da tanto tempo che non venivo in questa sala (al Cierrebì, ndr) e sono felice di esserci per tantissimi motivi. Ci spiace non avere otto titolari, ma i giovani adesso stanno facendo bene ».
Il Cska «baby» sfiderà il Besiktas, del quale si conoscono Ataman, Shumpert e Apodaca. «A Bologna torno con piacere — racconta l'ex coach biancoblù — alla Fortitudo non credo d'aver lavorato male. C'erano solo tanti problemi. Essere qui, aver conosciuto queste due tifoserie stupende, è sempre un piacere. Il mio Besiktas? Cresce bene, abbiamo stranieri di qualità».
E la Virtus? Arrivata contro Montegranaro la prima vittoria di questo lungo settembre, la curiosità è per vedere Anderson, alla prima occasione utile per mescolarsi con Holland, Spencer e Conroy. A Messina il compito d'analizzare questa nostrana corsa agli armamenti attingendo dal mercato americano, col vantaggio del cambio dollaro/euro ma col rischio, forte, d'uno scarso ambientamento. «Qui si difende tutti, ci sono aiuti, è un ritmo diverso. Ho allenato due "rookie" europei come Langdon e Evans: il primo dopo 15 giorni aveva capito tutto, il secondo dopo 15 mesi non aveva capito niente. Dipende dalla natura dei giocatori, non dalla loro bravura».
Su Anderson, Pilla è cauto: «Lo farò giocare ma non m'aspetto molto, dice di stare bene ma lavoreremo per averlo in buone condizioni il prima possibile. A Cervia ho visto più intensità e 5' di ottima difesa, ma siamo indietro nel costruire un gioco che non sia basato solo sull'abilità dei singoli. Quando ci conosceremo meglio, arriveranno le soluzioni logiche. Conroy? Ora la squadra non ha bisogno d'un play che prenda iniziative in attacco. Se pure lui si mettesse a sparare tiri dopo un passaggio, difficilmente il gioco ne guadagnerebbe ». A buon intenditor...
Daniele Labanti