Lutto al Giro d'Italia 2011

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Mitici1964
00lunedì 9 maggio 2011 18:14
E' morto Weylandt
Giorno tristissimo al Giro d'Italia. Wouter Weylandts perde la vita lungo la discesa del Passo del Bocco: aveva 26 anni (27 ne avrebbe fatti a settembre). La corsa prosegue, anche perchè l'ufficialità della morte arriva solo alle 17:27, e il successo va a Vicioso. Millar in rosa: ma è tutto relativo

Non c'è festa, non c'è musica, non c'è gioia. La terza tappa del Giro d'Italia porta in dote un fatto drammatico, una notizia di quelle che non si vorrebbero mai dare. Wouter Weylandt, corridore belga del Team Leopard, ha perso la vita lungo la discesa del Passo del Bocco. Fatale una caduta, inutili i soccorsi. Aveva 26 anni, a settembre ne avrebbe compiuti 27: era giovane e forte, simpatico e generoso. E adesso non c'è più.

Weylandt ha preso male una curva, ha sbattuto con il pedale sinistro su un muretto ed è rimbalzato per una ventina di metri prima di rovinare al suolo picchiando con violenza il volto sull'asfalto. Immediati i soccorsi della direzione sanitaria della corsa, ma Weylandt sta male, sta molto male. Non si muove e ha bisogno di essere trasportato all'ospedale nel minor tempo possibile. L'elicottero però non ha spazio per le manovre, e il giovane resta bloccato sulla strada: tentano di rianimarlo, ma si comprende fin da subito che la situazione è disperata.

Nel frattempo la corsa procede: la fuga a 4 che era partita al 32esimo km (ci provano De Clercq, Brambilla, Brutt e Ricci Bitti) si esaurisce a 13 dall'arrivo. Sembrano esserci tutti i prodromi per un arrivo in volata, ma Vicioso, Moreno, Lastras e Le Mevel (più David Millar che si aggiunge qualche km dopo) non sono d'accordo. I cinque aumentano il ritmo sulla Madonna delle Grazie, l'ultima asperità di giornata, con il gruppo che si fida troppo della sua capacità di recupero nel finale. L'arrivo è al termine di una serie di curve strette e difficili, alla fine vince Vicioso, che si impone davanti a Millar (nuova maglia rosa) e Lastras. Ma tutto è secondario...

...perchè la mente torna qualche km più indietro, lungo la discesa del Passo del Bocco. Dove c'è Wouter Weylandt, che era partito con una voglia matta di correre il Giro d'Italia (lo scorso anno aveva ne vinta una, proprio la terza...), e che al termine della tappa è a terra con poche speranze di farcela. Alle 17:10 il suo cuore ancora batteva, debolmente ma batteva. Era l'unica speranza cui aggrapparsi, dopo un quarto d'ora di massaggio cardiaco e alcune punture di adrenalina.

Fatale una caduta lungo la discesa del Passo del Bocco: inutili i soccorsi - 2 La direzione della corsa decide quindi di bloccare i festeggiamenti e la celebrazione del vincitore di tappa. Non c'è festa, non c'è musica, non c'è gioia. C'è invece tristezza e sconforto, soprattutto quando arriva la notizia ufficiale pochi minuti dopo la fine della tappa: il cuore di Weylandt ha smesso di battere. Il pensiero va immediatamente alla famiglia del ragazzo, alla moglie e alla sua voglia di correre il Giro d'Italia. Lo aveva scritto su Twitter il 6 maggio. "Sono pronto, pronto con la testa e con i polmoni per questi 3496 km...". E leggerlo adesso fa ancora più male.
james c
00lunedì 9 maggio 2011 18:25
rip ...

lo spettacolo deve andare avanti VERO?
william73
00lunedì 9 maggio 2011 21:11
Re:
james c, 09/05/2011 18.25:

rip ...

lo spettacolo deve andare avanti VERO?




......e perchè dovrebbe fermarsi?

james c
00lunedì 9 maggio 2011 21:17
Re: Re:
william73, 09/05/2011 21.11:




......e perchè dovrebbe fermarsi?





io almeno per una tappa lo fermerei ,poi vabbe' ognuno la pensa come vuole !
|=Valentino=|
00lunedì 9 maggio 2011 21:41
Re: Re: Re:
james c, 09/05/2011 21.17:




io almeno per una tappa lo fermerei ,poi vabbe' ognuno la pensa come vuole !



ti capisco, ma se pensi che e' il suo lavoro... dovremmo fermare ogni giorno anche per le morti sul lavoro.

RIPETO, TI CAPISCO...

ad ogno modo, condoglianze alla famiglia...

vedremo se la squadra si ritira... se non lo fanno loro il gesto. [SM=x1411895]


william73
00lunedì 9 maggio 2011 22:58
purtroppo james è una delle tante vittime sul lavoro, non è per fare retorica, ma i cantieri non si fermano e le fabbriche non chiudono, si va avanti e basta.
Ormai lo sport è un lavoro, con tutti i pro e contro, la macchina "giro d'italia" non si può fermare, se erano state prese tutte le precauzioni del caso, deve andare avanti, è andato oltre il limite, ma stavolta purtroppo non gli è andata bene, saranno i corridori stessi a decidere che fare, se non partire, partire in ritardo, fare la tappa a passo d'uomo, ecc.....
lo dico con un minimo di cognizione di causa, quando vai in discesa è pericoloso, ma tanto, loro sono professionisti, sanno quello che fanno, a volte esagerano e può succedere la sfiga, è sempre triste, che sia uno sportivo, che sia un muratore.
è tutto un discorso un po' sconclusionato, ma spero di averti fatto capire quello che intendo

|=Valentino=|
00lunedì 9 maggio 2011 23:09
Portava il casco se non sbaglio...

di conseguenza e' l'unica protezione che hanno.

e' stata una casualita'...cioe' una grandissima sfiga... se poi ci metti che aveva 26 anni...
william73
00lunedì 9 maggio 2011 23:25
Re:
|=Valentino=|, 09/05/2011 23.09:

Portava il casco se non sbaglio...

di conseguenza e' l'unica protezione che hanno.

e' stata una casualita'...cioe' una grandissima sfiga... se poi ci metti che aveva 26 anni...




hanno anche strade tirate come un biliardo, e strade chiuse, che per quelle velocità non è cosa da poco, purtroppo centra la sfiga, la casualità, il non volersi staccare o prendere del margine sugli altri, purtroppo è successo (sigh) ma il baraccone deve andare avanti.

se ci metti che ha 26 anni e un figlio in arrivo, la tristezza ti prende e non puoi fare altro che prendertela con la sfiga, il fato, o quello che è

william73
00lunedì 9 maggio 2011 23:54
Non ci resta che ricordarlo così, nel giorno – probabilmente – più bello della sua carriera ciclistica, il giorno in cui ottenne il maggior successo tra i pro’. Era il 10 Maggio 2010, e si correva, oggi come allora, la terza tappa del Giro d’Italia: Weylandt riuscì a rimanere tra i migliori lungo le difficili strade olandesi e a fulminare, in volata, corridori del calibro di Brown, Greipel e Forster.


|=Valentino=|
00martedì 10 maggio 2011 00:40
e' quella che ha vinto lo scorso anno..
fossadeileoni89
00martedì 10 maggio 2011 20:44
26 anni sono troppo pochi

Riposa in pace,un mondo migliore ti aspetta

Tra l'altro oggi parlavo con un cliente che proprio domenica ci aveva parlato e passato insieme la giornata...mi diceva che era veramente un ragazzo d'oro pensare che poi sarebbe dovuto divenire padre
WB.77
00mercoledì 11 maggio 2011 11:02
Stavolta è davvero stata la cosiddetta "tragica fatalità", non ci sono state negligenze o precauzioni ulteriori che si potevano prendere. Forse questo attenuerà un po' il dolore della famiglia.
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