mettiamo anche i dati statistici ... BURP
VIRTUS - PROKOM, IL DOPOPARTITA
(14/11/2007 22.37.27)
VIDIVICI BOLOGNA
Holland - Voto 4 (19 pt, 6/9 da 2, 1/2 da 3) – Come nel film di Bertolucci, lui balla da solo. Davanti qualcosina trova, perché alla fine nove punti nel secondo quarto li segna anche, dietro invece è proprio un disastro. Visto anche difendere a uomo mentre gli altri quattro compagni tentavano la più improvvisata delle difese a zona.
Spencer - Voto 5 (22 pt, 4/9 da 2, 4/8 da 3) – Regala tre triple a Slanina nel secondo quarto, e finisce a sedere per giusta causa. Lo alzano solo a sei minuti dalla fine, e da lì non sbaglia più nulla, specialmente dall’arco. Troppo tardi.
Conroy - Voto 3 (4 pt, 0/5 da 2, 0/3 da 3) – Irridente il suo palleggiare a testa bassa, senza idee, senza meta e senza la benchè produttività. Fa quasi tenerezza nel suo non riuscire a fare la cosa più banale del mondo.
Anderson - Voto 5,5 (16 pt, 3/6 da 2, 2/4 da 3) – Da quando è diventato padre, sembra far parte del partito dei “vorrei ma non mi va”. E anche il più bello degli alleyoop rovesciati a quel punto, sa di presa in giro.
Crosariol - Voto 4,5 (2 pt, 1/5 da 2) – Qualcosa prova a farlo, ma non è proprio la sua serata.
Giovannoni - Voto 5,5 (5 pt, 1/4 da 3) – Sul meno venti del quarto periodo, tutto il palazzo si mette a cantargli “noi vogliamo dieci Giovannoni”. Il che è più che sufficiente per far capire come almeno la grinta, il brasiliano gliel’abbia messa.
Chiacig - Voto 4 (4 pt, 2/5 da 2) – Si fa dominare da Van Den Spiegel, e serve a poco la mini reazione dell’avvio del terzo periodo.
Canelo - Voto ng – Due minuti nel momento peggiore dei suoi. Non demerita, ed è già abbastanza.
Garri - Voto 4,5 (1/2 da 3) – La catapulta di tiro più lenta del mondo stavolta qualcosa combina. Per gli altri, ad onor del vero, dato che regalare tap out agli avversari gli riesce proprio bene.
PROKOM TREFL SOPOT
Roszyk - Voto 5 (0 pt, 0/1 da 2, 0/1 da 3) – Tre falli in cinque minuti.
Masiulis - Voto 6 (1 pt, 0/2 da 2) – Gli avversari gli concedono una giornata di ferie, lui ringrazia e si mette a pigliar rimbalzi, sfiorando la doppia cifra finale.
Dylewicz - Voto 5 (0 pt, / da 2, / da 3) – Visti quelli di bianco vestiti a regalar doni agli avversari, si adegua senza fiatare. Fortuna dei suoi che lo lasciano in campo giusto il tempo di far rifiatare Masiulis.
Wagner - Voto 9 (22 pt, 6/14 da 2, 3/3 da 3) – Semplicemente perfetto.
Harissis - Voto 6 (7 pt, 0/2 da 2, 2/6 da 3) – Ordinato quanto basta per mettere in ritmo i suoi, anche se al tiro sarebbe meglio lasciar fare gli altri.
Shakur - Voto 6 (2 pt, 1/4 da 2, 0/1 da 3) – Completati in extremis i documenti per il tesseramento, trova il modo di bagnare con qualche punto il suo debutto nella pallacanestro del vecchio continente.
Slanina - Voto 8 (28 pt, 5/7 da 2, 4/7 da 3) – Quindici nel secondo quarto, 28 alla fine. Va bene che lo lasciano tirare libero, ma lui ogni volta che alza la mano, la mette. Bene così.
Van Den Spiegel - Voto 9 (27pt, 8/11 da 2) – Beccato subito dalla tifoseria bianconera, tira fuori una delle migliori partite della sua carriera, con una doppia doppia da 27+14 e 50 di valutazione
VERGOGNA VIRTUS, SESTO SCHIAFFONE
Ennesima mazzata presa, questa volta contro una squadra abbordabilissima. Non ci sono attenuanti.
(14/11/2007 22.27.10)
VIDIVICI BOLOGNA – PROKOM TREFL SOPOT 75-87 (10-17, 31-44; 47-63)
Senza nascondersi dietro a un dito, occorre dire le cose come stanno. La Virtus ha perso la sesta partita in fila, e stavolta non contro uno squadrone, ma contro un team finora al palo e pure decimato (out anche Gurovic) che ha giocato di fatto in tre: Van Den Spiegel (27+14, 50 di valutazione), Slanina (28), Wagner (22) .
In ognuna di queste sconfitte il distacco è arrivato almeno al -20, a volte anche al -30 e oltre. La difesa non esiste, e il gioco di squadra in attacco nemmeno. Ognuno dei „brotha“, ricchi di talento per carità, gioca per i fatti suoi, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Capitolo a parte merita Will Conroy, che per far peggio di così dovrebbe solo rubare il portafogli a qualche spettatore. A oggi non sembra un play, anzi nemmeno un giocatore di pallacanestro.
Dopo un mese e mezzo di lavoro, la situazione in casa bianconera è questa. Siccome ben difficilmente il comprimario McGrath cambierà le cose, le prospettive sono molto fosche. A questo punto la società è chiamata a una riflessione, e possibilmente a una serie di interventi mirati a salvare la stagione, che rischia appena cominciata di trasformarsi in un calvario. Tutti gli USA sono in discussione (per non parlar di Garri), e da stasera è in discussione anche coach Pillastrini, che finora non è riuscito a dare un minimo di gioco alla squadra. La sua panchina, per forza di cose, diventa calda, anche se in sala stampa Claudio Sabatini (unico a parlare) ha ribadito che per ora non ci sono intenzioni in tal senso, oltre a dire che gli abbonati scontenti saranno rimborsati.
Cronaca: in un palazzo abbastanza vuoto la Vidivici va subito sotto 3-11, con Wagner e Van Den Spiegel a banchettare. Si vedono cose anche grottesche, tipo un tap-out in tribuna di Garri solo a rimbalzo, o Crosariol costretto a forzare una tripla (sic!) nell'ultima azione del quarto, che finisce 10-17 tra i sonori fischi del pubblico. Lo psicodramma si concretizza poco dopo. Undici in fila di un liberissimo Slanina mandano la Virtus all'inferno: 12-28. Risalire dal -16 è difficile, e lo è ancora di più se nessuno difende e in attacco ognuno gioca per sè. A metà 31-44, e facile gloria per i gialloneri. Poi va sempre peggio. Come già visto troppe volte i bianconeri (giocatori e tecnico) non ci capiscono nulla, e il vantaggio esterno lievita pian piano, fino ad arrivare a un comodo ventello (49-69), ed è il sesto consecutivo. L'unica cosa da segnalare nell'ennesima serata mesta è il continuo beccarsi dell'ex Fortitudo Van Den Spiegel con la curva virtussina. Ci sarebbe anche un tentativo di rimonta, grazie ai 16 punti in 5' di Dewarick Spencer. La Vidivici arriva anche al -5, ma è tardi, e così la sconfitta è ancora più amara: battere questo Prokom era non solo possibile, ma doveroso. Finisce tra i fischi 75-87, e il chiodo nella bara è uno spettacolare gancione dell'MVP Van Den Spiegel.
Qualcosa deve cambiare, possibilmente subito, altrimenti già da domenica contro Udine c'è da aspettarsi un altro rovescio.
Bruno Trebbi