L'Ungheria invita il Bologna "Ricordiamo insieme Weisz"

n estate, durante le Olimpiadi, una rappresentativa giovanile dei rossoblù parteciperà a un triangolare (con Inter e Mtk Budapest) per ricordare il grande allenatore degli anni '30, morto ad Auschwitz
DI SIMONE MONARI

L'Ungheria invita il Bologna "Ricordiamo insieme Weisz" Dino Fiorini e Silvio Piola in un Bologna-Lazio degli anni ‘30
«Piccolo bambino», sta scritto sul certificato di nascita di Arpad Weisz (qui il documento), l’allenatore ungherese di religione ebraica che fece grande il Bologna degli anni 30 e morì dopo quasi un anno e mezzo passato ad Auschwitz (la sopravvivenza nei lager era in media di 4 mesi). Erano le 7 della mattina del 16 aprile 1896 quando Arpad vide la luce. Fu iscritto all’anagrafe di Solt, il suo paese, sei giorni dopo. Zsòfia era la madre, aveva 29 anni. Non c’è scritto cosa facesse. Il padre si chiamava Lazar, aveva 40 anni, origini borghesi, era il medico veterinario della zona.

«Ma noi facciamo fatica a ricordare quel giorno col sorriso perché il 16 aprile, anche se del ’44, è l’anniversario dell’inizio delle deportazioni degli ebrei ungheresi», ricorda Vera Farago, docente all’Università di Budapest.

In Italia, nel frattempo, non si parla più del trofeo Arpad Weisz, una proposta lanciata da Gianni Mura in concomitanza con la Giornata della Memoria. Succede spesso che emozioni, adrenalina e buoni propositi svaniscano in fretta. Ma fortunatamente, c’è ancora chi ricorda. A Solt, neanche 7 mila anime, Ungheria meridionale,
stanno organizzando per ferragosto, durante l’Olimpiade di Londra, un momento di profonda riflessione nel segno di Arpad e di una ventina di atleti ebrei ungheresi alcuni dei quali vittime dell’Olocausto. Le autorità locali e la comunità ebraica stanno per invitare il Bologna e l’Inter affinché mandino le loro rappresentative Allievi, per un triangolare con l’Mtk, squadra di Budapest.

«Vogliamo far rivivere questi nostri eroi», spiega Farago, in contatto con Stefano Salmi, bolognese di Budrio, ricercatore di storia contemporanea presso l’ateneo di Lisbona, studioso del Fascismo e dell’antifascismo, ma anche grande tifoso del Bologna (e della Fortitudo che fu), presidente del club Arpad Weisz. Il quale Arpad fu di sicuro uno dei più grandi allenatori della storia rossoblù. Ma non fu solo un maestro di calcio, l’uomo che inventò i ritiri estivi e chiese una squadra di giardinieri per il Littoriale; fu anche amico del papà di Salmi, che sta scrivendo, dopo quello, splendido, di Marani, un altro libro su Weisz, cui dedicherà anche una relazione insieme alla collega Farago di una ventina di pagine nell’ambito di un convegno sulla storia dello sport che si terrà all’Università Nova di Lisbona il 31 maggio e il primo giugno.

Il libro racconterà la prima parte della vita di Weisz, l’infanzia in Ungheria, l’adolescenza in Cecoslovacchia, l’esperienza da ala sinistra nel Maccabi Brno, i Giochi di Parigi del ’24 con la maglia dell’Ungheria, il viaggio a Montevideo, uno stage ante litteram per carpire i segreti del pallone ai maestri uruguagi, lui che porterà poi in Italia il “Sistema” di Chapman e scoprirà Meazza, prima di far grande il Bologna. Quello che faceva tremare il mondo. Una vita breve, la sua, ma sempre un passo avanti agli altri.

Sarebbe una figata!

@nnib@le, 16/04/2012 12.50:

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Sarebbe una figata!

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Ma chi paga per andare in Magyarorszag?? Albanone ??
Vuoi mettere quelle belle amichevoli estive contro il Faro-gaggio, la rappresentativa della montagna altoreno o un triangolare con Pizzighettone e Borgobuggiano-cuoiopelli?? costano molto meno, e siamo sicuri che facciamo qualche gol così i nostri giocatori non sono frustrati per il uikkend

piu' che altro, con quelle Marco gol lo facciamo...

di conseguenza NON c'erano problemi di attacco... e non ci saranno in difesa, perche' tutta la preparazione, abbiamo preso 2 gol e uno era in fuorigioco..

Ma sbaglio o si parla di
"una rappresentativa giovanile dei rossoblù "
"rappresentative Allievi"

In ogni caso lodevole ,ma si poteva fare di piu'
con le prime squadre.